decisioni affrettate

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Davide's POV

Seduti sui divanetti in pelle del locale con un drink in mano, osserviamo le cubiste svolgere il loro lavoro. Una in particolare guarda nella nostra direzione da un paio di minuti e scuote il culo verso di noi, quindi le faccio cenno di raggiungerci. Si avvicina con passo felino e posso vederla meglio: i capelli sono un caschetto biondo platino e sembra essere bassa, nonostante gli alti tacchi laccati di rosso. Il suo corpo è formoso e le tette sembrano dover esplodere da un momento all'altro.

-Te lo fai un giro, piccola?

Si china su di me appoggiando le mani sopra le mie ginocchia. Non può non essersi accorta di avermi praticamente sbattuto le sue enormi tette in faccia. Questa ragazza mi piace sempre di più. Mi osserva con attenzione e dopo avermi studiato, propone:

-Per te settanta euro, tutto. Sei un bel bocconcino, biondo.

-Cinquanta.- rilancio.

-Sessanta o niente. Trenta adesso.

Alzo gli occhi al cielo, che si rivela essere un soffitto lercio e ammuffito, e tiro fuori dal portafoglio tre banconote da dieci che infilo nel reggiseno minimalista che indossa. 

-Amico, sei messo proprio male!- ride Zachary, seduto accanto a me sul divano.

Vorrei spaccargli tutti i denti, ma la ragazza mi fa cenno di alzarmi ed io eseguo senza perder troppo tempo. Cazzo, è veramente bassa. 

-Evidentemente non gli è bastato scoparsi la bionda, ieri sera.- è il turno di Drew a parlare.

Drew è un ragazzino sfigato di sedici anni, il fratellino fragile che campa nella villa riparandosi sotto l'ala protettiva di Daniel. Dicono di essere fratelli, ma non si assomigliano per niente. So che entrambi sono stati nel giro delle adozioni e degli affidamenti, quindi magari sono fratelli adottivi. Il problema del fratellino adottivo di Daniel è che si crede tanto furbo, quando invece non lo è per niente, e parla solo a sproposito. Questo di adesso è un esempio lampante.  Parlare di quella bionda non è una buona idea, perché di lei non so niente se non che non appartiene a me. Ma a Jacopo.  E di due cose sono sicuro: che Jacopo sia particolarmente possessivo, e che non ho alcuna intenzione di mettermi contro di lui.

-La bionda chi?- interviene subito lui infatti, drizzando le antenne. 

La cubista sembra annoiata dalla conversazione e inizia a tirarmi per la maglietta, allontanandomi dai miei amici.

-Quella che gironzola ogni tanto per la villa.- risponde Drew. E' stato inutile cercare il suo sguardo per pregarlo di tacere.

Jacopo si alza e rimane fermo lì dov'è, ma sento il peso del suo sguardo furibondo. Spingo la ragazza in avanti, perché ho tutte le intenzioni del mondo di levarmi dai coglioni il più velocemente possibile, fintanto che Godzilla non reagisce.

-Ah, ho capito chi è. Non è mica la stessa che si sbatte Jaco? Com'è che si chiama? Vanessa? Alessa?- sento dire a Leo.

Merda.

-Tessa, cazzo, si chiama Tessa. Ah, e, Dado?- borbotta Jacopo, e al sentire il mio nome mi volto automaticamente verso di lui.

-Sì?

-Vaffanculo.

La cosa positiva è che quando volo letteralmente all'indietro per il pugno che Jacopo mi tira in piena faccia è che la musica è così alta che non riesco a sentire lo scricchiolio dell'osso del mio naso, quella negativa è che quando atterro sul pavimento lurido facendo cadere altre persone insieme a me, mi esce talmente tanto sangue dalle narici che temo me l'abbia fatto rientrare nel cranio. Il naso rotto non mi è un'esperienza nuova, ma questa volta è stranamente più dolorosa delle altre. Me la sono meritata.

BambiWhere stories live. Discover now