• Capitolo XXII •

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Avviate il video ;)

Il locale era davvero pieno di gente e Skyler si divincolava freneticamente tra tavoli ed ordinazioni.
Blake, contro ogni aspettativa, fece ingresso in sala, passando in un primo momento inosservato dalla ragazza. Quando, infine, lo vide prendere posto ad uno degli ultimi tavoli, il suo viso scrollò di dosso una sensazione di sollievo che la fece sorridere.

Quando eri qui prima
Non riuscivo a guardarti negli occhi
Sei proprio come un angelo
La tua pelle mi fa piangere
Tu fluttui come una piuma
In un bellissimo mondo

Il ragazzo la osservava da lontano, senza riuscire a prestare attenzione a nient'altro. Era come se una forza superiore lo spingesse a guardarla, a studiarne le movenze, i dettagli, le esitazioni nelle pieghe del suo viso. Tutto lo riconduceva a lei e non importava se, in quel buco dimenticato da Dio, ci fossero più di trenta clienti rumorosi e sbiaditi, lui vedeva lei e, in lei, la luce.

Vorrei essere speciale
Tu sei così fottutamente speciale

Skyler non si accorse che B-273 la stesse osservando, era troppo indaffarata a servire la folla, asciugandosi, ogni tanto, il sudore con la manica della felpa grigia. Connor, dietro al bancone, si occupava invece degli uomini seduti agli sgabelli, chiacchierando animatamente di politica e questioni economiche. Blake si accese una sigaretta, decidendo di rimanere in disparte in quell'angolino ombroso.

Non mi interessa se fa male
Voglio avere il controllo
Voglio un corpo perfetto
Voglio un'anima perfetta
Voglio che tu ti accorga
Quando non sono in giro

Dopo circa venti minuti, Skyler si avvicinò al suo tavolo, sorridendo.
"Sono contenta che alla fine tu sia venuto..." gli fece, sistemandosi il grembiule.
Blake non rispose e continuò a guardarla, come se volesse reprimere le parole.
"Tutto... tutto okay?"
"Sì... sì." disse, poi, lasciando che la cenere si accumulasse sulla stecca, "È davvero una bella serata."
"Già... a dire la verità, non credevamo che venisse così tanta gente." Skyler accennò un sorriso, ma era evidente che avesse percepito qualcosa di strano.
"Comunque... che ti porto?" proseguì, alzando il block notes.
"Il solito bourbon, grazie."
La ragazza gli lanciò un ultimo sguardo, per poi allontanarsi e confondersi tra la folla.

Una strana sensazione pervase, a quel punto, i pensieri di Blake, mentre il fumo abbandonava la sua bocca, descrivendo piccoli cerchi nell'aria.
L'idea che quello fosse il posto sbagliato iniziò ad insediarsi nella sua mente ed un malassere prese possesso del suo corpo. Era come se, improvvisamente, si fosse pentito di essere andato in quel bar. Come se fosse partito con delle aspettative che, appena entrato, erano subito crollate. Cosa si aspettava, cosa stava cercando? Cosa credeva di poter fare, dire? Tutto gli sembrò, improvvisamente, futile. E stupido. Lui si sentì uno stupido.
Si alzò, allora, dal tavolo e scappò verso l'uscita. Una volta richiusa la porta alle spalle, cercò di respirare intensamente a pieni polmoni, lasciando che l'aria pungente gli entrasse dentro le narici. Ma continuava a sentirsi quasi soffocare.
Skyler, col vassoio in mano, si recò alla seduta del ragazzo e, non trovandolo, si guardò intorno, cercando di scorgere quella chioma color cenere tra tutte le altre.
Osservò, poi, la porta che si richiudeva e le sue mani lasciarono che il vassoio delle vivande ricadesse contro il pavimento. Scattò verso l'uscita, spingendo la gente e facendosi largo con tutta la forza che gli era rimasta.

Lei sta correndo fuori dalla porta
Sta correndo fuori
Lei corre, corre, corre, corre

Si precipitò fuori dal locale.
"...BLAKE!!!" gli urlò col fiatone, mentre il ragazzo si allontanava, "COSA STAI FACENDO?!"
Si voltò, oramai distante diversi metri da lei, "Me ne vado, Skyler..."
"PERCHÉ?!..."
Il ragazzo si guardò intorno, allargando le braccia "...Perché noi due non potremo mai essere uguali. Questo è quanto."
Girò nuovamente le spalle, riprendendo il suo cammino "Non so nemmeno perché sono venuto..."

Ma sono un verme
Sono un tipo strano
Che diavolo ci faccio qui?
Questo posto non mi appartiene...
Questo posto non mi appartiene...

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OSMIUM - Il pianeta senza amoreWhere stories live. Discover now