• Capitolo XVIII •

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"Ehm... un coniglio bianco che fuma la pipa al centro di Manhattan!"
"Questo è assurdo, non puoi averlo detto davvero..." Blake la guardò incredulo.
Skyler mise le mani dietro la nuca, l'erba gli provocava un leggero formicolio a polpacci e caviglie.
"Ora tocca a te." gli disse, continuando ad osservare le nuvole in cielo.
Il ragazzo abbozzò un'espressione già in partenza sconfitta. Ci pensò qualche secondo, "Non saprei... un furgone merci che trasporta combustibile?"
"Cosa?!..." esclamò lei, corrugando la fronte "Oh mio dio, hai appena reso il passatempo più fantasioso della galassia... una delle cose più cupe e piatte mai esistite!"
Blake alzò la schiena, mettendosi seduto sul prato, "Non credo di esserne capace.", prese la giacca buttata accanto e si alzò improvvisamente.
"Che stai facendo?!"
"Me ne vado, questo 'passatempo' si è rivelato più stupido di quanto credessi..." infilò le braccia nelle maniche, frettolosamente.
La ragazza, allora, si mise in piedi, pulendosi il fondoschiena dal terriccio con qualche pacca, "Tutti i passatempo sono stupidi. Chi vorrebbe trascorrere le ore impegnandosi in qualcosa di intelligente?!" rispose, quasi divertita.
"Io, Skyler. Io. Non sono abituato a perdere tempo. È una risorsa fin troppo preziosa per starsene stravaccati in un cortile ad immaginare roditori tossici nel cielo!"
Skyler rimase a fissarlo in silenzio, poi scoppiò a ridere.
Il ragazzo, a quel punto, non ne potè più "Okay, sai che c'è? Io vado sul serio. Buona giornata."
Girò le spalle, in direzione della sua auto, ma lei gli corse in contro senza nemmeno dargli il tempo di fare più di tre metri.
"Hey, hey, hey..." gli si mise davanti, "Non volevo offenderti..."
"Come pensi che io possa mai offendermi per una cosa del genere?"
La ragazza si guardò intorno: le auto scorrevano veloci e uomini in cravatta camminavano rapidi tanto quanto assenti, diretti ai loro uffici.
"Non volevo farti fare qualcosa che non ti andava... mi dispiace, okay?"
Blake abbassò lo sguardo, preso alla sprovvista per quelle scuse.
"È solo che..." continuò lei, mentre un rumore di clacson risuonava in sottofondo "...È più facile rifugiarsi in cose stupide quando tutto attorno a te non fa altro che appesantirti e spegnerti."
Blake si toccò il naso ed osservò la strada, "...Ti senti spenta?"
"Non del tutto, ancora. Ma più guardo le persone che vivono in questo posto, più mi rendo conto che a breve diventerò anche io un fantasma."
Al sentire quelle parole, Blake riportò lo sguardo verso Skyler, stavolta palesemente contrariato in viso.
La ragazza scoppiò in un'espressione mortificata, "Oh no, aspetta!"
Lui la scansò, riprendendo a camminare a passo deciso.
"Non volevo dire che tu sei un fantasma!... BLAKE!!!" aumentò il ritmo, raggiungendolo.
Il ragazzo continuava ad andare avanti, senza più darle conto.
"Puoi fermarti, per favore, e parlare da persone normali?!..." diceva, ansimando, lei.
Blake, allora, la prese dal giubbino e la trascinò, in un attimo, all'interno di un minuscolo vicolo cieco, sottraendosi così alla frenesia della strada principale.
La spinse contro al muro, stringendo il tessuto di pelle in un pugno "Io non sono una persona normale, Skyler." gli fece, abbassando il tono di voce e guardandola dritta negli occhi "Nessuno lo è qui. Ed io non sarò il tuo fottutissimo amichetto di giochi. Perché io sono una figura rispettata quaggiù, se non... temuta. E sono anni che lavoro per costruirmi un posto del genere in società, ANNI. E non sarà una stupida ragazzina che, per sfuggire alle responsabilità, immagina pony alati a farmi cambiare mentalità."
"Questo lo stai dicendo a me o lo stai ripetendo a te stesso, Blake?..." rispose lei, senza timore di reggere i suoi occhi.
Il ragazzo deglutì ed una fitta gli strinse lo stomaco, "Impara a portarmi rispetto, W-1022."
"Siamo già tornati alle formalità?..."
Blake lasciò la presa, "...Ti ho fatto aumentare la dose."
La ragazza lo squadrò con incertezza, "...Cosa?!"
"Domani termina il primo mese e dovrai andare alla Red Tower a ritirare le nuove fiale."
"Questo lo so già. E tu stai spostando il discorso." riprese lei, d'un tratto col volto scuro.
"Ti avrebbero scoperta. Non saresti andata avanti ancora per molto... a lungo andare, avresti dato dell'occhio." sancì lui, senza più guardarla.
Skyler buttò fuori po' d'aria dalle narici "Perché l'hai fatto...", i suoi occhi divennero lucidi "...Perché mi stai facendo questo."
Blake strinse i denti, "Perché io sono il tuo balancer, non il tuo fottutissimo compagno di giochi."
Si allontanò, nuovamente verso il viale affollato "Fra qualche giorno mi ringrazierai di questo. E smetterai di odiarmi. Ci vediamo presto, W-1022."

OSMIUM - Il pianeta senza amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora