Tears come from the heart

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Il dolore è totalmente scomparso. Ho avuto un crampo, ma ora sto decisamente meglio.

Dopo essere stato in infermieria, mi ritrovo a girare per l'accademia in cerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno.
È quasi sera, quindi le luci sono molto fredde e basse.

Alex se ne è andato dopo essere usciti dalla piscina,  quindi mi sono arrangiato da solo ad andare dalla dottoressa. È uno stronzo.
Mi disgusta.
Non so come sbarazzarmi di quel video.

Qualche idea invade la mia mente.
Stanotte quel fottuto video non esisterà più. Devo farcela. Ho preso la mia decisione.

Una spallata mi fa tornare al presente.
-"Eh che caz...."-  zittisco dopo aver visto il suo viso.
-"Aaron.."-
-"Capitano "- mi corresse.
Capitano? Volevo scoppiare a ridere. Era tornato freddo, glaciale come al nostro primo incontro. Me lo ricordo come fosse ieri.

A terra 50 flessioni. Ero tutto sudato, tremavo dalla fatica.
-"Può bastare "-.
Quelle due parole sono state l'inizio di tutto. Quelle parole mi hanno salvato. Forse non solo loro ma lui.
Era la prima volta che incrociai i suoi occhi e da quel momento ero a conoscenza che non li avrei più cancellati dalla testa. Due occhi a mandarla trasparenti, verdi, con un sottile linea di giallo grano che si poteva notare solamente durante i giorni piovosi.

-"Scusi"- dico abbassando lo sguardo e guardando le mie scarpe. Erano delle converse nere. Ero fissato con loro. A casa ne avevo di tutti i colori.
Poggió due dita sotto il mento sollevandolo. I brividi percorsero il mio corpo.
-"Alza la testa. Non abbassare lo sguardo, mai. Te l'ho già detto no?"-
Annuisco.
-"Va a riposare"- la sua voce era quasi dolce. Ma sottotono.

Raggiungo la mia camera.
Sto elaborando il piano.
Ce la farò.
Sono circa le 19.00.
Dovrebbero essere tutti in mensa per la cena.
La stanza di Alex è la numero 328. Mi sono informato ovviamente .
Cammino per i corridoi.

-"326, 327, 328. Eccola"-
Apro la porta. Non c'è nessuno.
Essa cigola.
La stanza è praticamente in legno. I letti vengono sorretti da delle travi. È molto più spoglia e vecchiotta della mia.
L'unica cosa che invidio è la vista. Strepitosa.
Le luci della città illuminano la stanza. Un mix di colori.
Resto incantato per alcuni secondi.
Scuoto la testa. Non devo distrarmi. Devo finire prima che ritorni in camera.
Frugo tra la sua roba, tra i cassetti , sotto il letto ma niente. Non può averlo portato con sé o l'avrebbero scoperto. Infatti veniamo sempre controllati.

All'improvviso una vibrazione si fa strada nella stanza.
Proviene dal soffitto.
Trovo un piccolo cerchio.
Lo alzo e vedo il telefono.
Che fortuna!
Lo accendo velocemente. Mi tremano le mani. Potevo chiedere l'aiuto di Aaron ma non sarebbe finita bene . Me lo immaginavo.
Alex sbattuto contro il muro con le mani che coprivano il suo viso. Aaron nero dalla rabbia. Anche se forse ora era tutto diverso. Lo sentivo distaccato.
Si creò un varco allo stomaco.
Continuai.

Sembravo un agente 007.
Lo sblocco. Cerco tra i tanti video,  video un po sconcertanti direi. Fa niente. Ad un punto trovo il video. Non lo aveva inoltrato a nessuno.

Vuoi eliminare definitivamente questo video?

Si o annulla.

Premo si.

Eliminazione 30 %

Eliminazione 50%

Eliminazione 60%

Sento la porta aprirsi.
-"Che cazzo stai facendo Johnson?"-

Per chi ancora non lo sapesse Johnson è il mio cognome.

Cosa faccio?
Indietreggio fino ad arrivare alle spalle al muro.
Si avvicina.
-"Dammi quel cazzo di telefono!"-
-"No "-
Si getta su di me. Tirò i miei capelli. Gemetti per il dolore.
-"Danmelo !"-
Urla.

Eliminazione 90%

Manca così poco.
Inizia a colpire il mio stomaco con dei calci.
Fa male.
Cado a terra dolorante .
-"Sei un frocio di merda"-
Strattona i miei capelli con più violenza sbattendo la testa contro il muro.
Un forte dolore mi oltrepassa.
Il telefono mi viene sfilato dalle mani quando un soldato entra nella stanza attirato dal baccano.
Non è Aaron. Purtroppo.
-"Cosa state facendo? "- Urla.
-"Niente "-  risponde l'altro.
-"Di chi è quel telefono? "-
-"Mio"- afferma esitando qualche secondo.
-"Ora sarà sequestrato "-
È furioso.

Eliminazione completata al 100%.

-"Piccolo bastardo"-
-"Buon viso a cattivo gioco "- tentai di dire dolorante.

Esco dalla stanza aiutato dal soldato che mi accompagna in camera mia.
Mi chiede se stavo bene , lo rassicurai.
Uscì e mi lasció solo.

Il cuore era più leggero.
Ora potevo affrontare Aaron.
Potrò dichiararmi e amare quel ragazzo imperfetto che seppur imperfetto rende perfetto ogni mio sbaglio.

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Haphephobia  ◆ Tematica Omosessuale ◆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora