Capitolo 15

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Quasi come se avesse sentito i nostri sguardi su di sé, Alex si volta nella nostra direzione. Si alza faticosamente dallo sgabello e si dirige barcollando verso di noi, con ancora il drink in mano. Non riesco a capire cosa sia, ma sospetto che si tratti di qualcosa di veramente forte, forse Whisky o Bourbon.

<<Ed ecco qui le due donne che mi hanno distrutto la vita>> esclama, rivolgendosi a noi. Beve un sorso dal bicchiere, poi lo sbatte aggressivamente sul tavolino.
Posa lo sguardo su di me e mi guarda divertito. <<L'amore della mia vita, nonché la mia migliore amica, e la sua complice. Vi state divertendo, ragazze? O dovrei dire: vi siete divertite?>>

Eleanor scatta prontamente in piedi. Io, invece, rimango immobile, incapace di muovermi.
Il peso che sento nel cuore mi impedisce di compiere anche il più semplice movimento.

<<Alex, sei ubriaco fradicio. Non sai nemmeno cosa stai dicendo>> replica immediatamente la mia amica.

Lui scoppia in una risata roca, poi si zittisce di colpo e torna a posare lo sguardo su di me. Ha gli occhi lucidi, vacui, segno che l'alcol gli sta annebbiando la vista.
Non so nemmeno se riesca a vedermi davvero, eppure non smette di guardarmi.
E mi brucia. Interamente.

<<Non riuscirete a rovinarmi di nuovo>> proferisce, serio. Si sta rivolgendo a entrambe, eppure continua a fissare solo me, forse desiderando di essere in grado di farmi sparire in un battito di ciglia.

<<Alex, è meglio se torni a casa. Dov'è la tua fidanzata?>> gli chiede El, avvicinandosi a lui. Prova a posargli una mano sull'avambraccio ma lui si scosta all'istante, come se lo avesse scottato. È così ubriaco che barcolla all'indietro e per un soffio non finisce a terra: Eleanor lo ha afferrato all'istante, aiutandolo a ritrovare l'equilibrio.

Istintivamente balzo in piedi anch'io, sbigottita.

Alex si scrolla di dosso le mani di Eleanor e la incenerisce con lo sguardo. <<Sto bene. Non ho bisogno del tuo aiuto>> le dice. Poi, rivolgendosi a me: <<E sicuramente non del tuo.>>
Si trascina incerto fino all'uscita ed io non esito un secondo a seguirlo.

<<Alex!>> lo richiamo, ma lui non si ferma. Continua a camminare con difficoltà ma a passo spedito, e si dirige verso la strada.
Se continua così, si farà investire da qualche auto.

Cerco di corrergli dietro, ma non è facile con i tacchi. Alla fine, però, riesco a raggiungerlo e ad afferrargli una mano. <<Fermati, ti prego! Ti farai investire!>>

<<Be', non avevate detto che devo tornare a casa? Sto tornando a casa>> controbatte, liberandosi immediatamente della mia mano, senza smettere di camminare.

È chiaro che l'alcol gli impedisce di pensare lucidamente. <<Non puoi tornare a casa a piedi. Dov'è la tua auto?>>

<<Insieme alla mia fidanzata. Probabilmente già a casa o a casa di sua madre. Oppure persa per sempre, chissà>> risponde, facendo spallucce.

<<Stai dicendo che ti ha lasciato qui senz'auto?>>

Alex si ferma di botto e io gli finisco addosso. Per un attimo resto sconcertata, ma mi affretto ad allontanarmi per evitare che lui mi scrolli di dosso, ferendomi a morte.

<<Questi non sono affari tuoi, Tessa>> sbotta, serio. Poi mi guarda dritto negli occhi. <<Lo vuoi capire o no che non voglio più avere nulla a che fare con te?>> grida.

Vedendo che non rispondo e non lo guardo, mi afferra un braccio e avvicina il suo viso al mio. <<Per quale cazzo di motivo continui a seguirmi? Perché non mi lasci in pace? Non capisci che non ti voglio qui? Io-non-ti-voglio>> proferisce, scandendo bene le parole.

Dice così, eppure il modo in cui mi sta guardando racconta tutta un'altra storia.
Mi fissa la bocca, mandandomi il cuore a mille e facendomi dimenticare come si fa a respirare.
È la seconda volta che ci ritroviamo così vicino, questa settimana, e per l'ennesima volta provo un'irrefrenabile desiderio di incollare le mie labbra alle sue.
Mi ero scordata di quanto la sua vicinanza mi facesse sentire viva e, allo stesso tempo, in trappola. È una sensazione che non smetterà mai di lasciarmi senza fiato.

<<Alex! Tess!>> Sentiamo urlare e Alex mi lascia andare all'istante.

Eleanor ci corre incontro, saltellando sugli stivali col tacco alto. <<Vi ho cercato
ovunque!>>

<<Tessa si è offerta di darmi un passaggio>> sento dire da Alex e io resto esterrefatta.

Ovviamente era quello che avevo intenzione di fare, ma pensavo che avrei dovuto passare ore a convincerlo a tornare insieme a noi. E, invece, come è ormai sua consuetudine, Alex Williams mi stupisce e mi lascia senza parole.

Anche Eleanor sgrana gli occhi, meravigliata. <<Be', ottimo! Io torno con Clark>> mi informa.

Ci allontaniamo tutti e tre dalla carreggiata, ritornando al parcheggio del locale.

<<Ehi, ma non avevi detto che Clark aveva altri impegni stasera?>> chiedo a Eleanor.

<<Sì, ma è riuscito a liberarsi prima. Tra qualche minuto sarà qui.>>

La saluto con un abbraccio di pochi secondi: non sono mai stata una persona molto affettuosa. Lasciarmi andare non è esattamente la mia specialità.
Eleanor mi fa l'occhiolino e per un attimo sospetto che mi abbia lasciato apposta tornare a casa da sola con il mio ex. Ma è un'idea piuttosto illogica.

Mi affretto a salire in auto e Alex mi segue.

<<Devi dirmi dove devo andare>> mormoro dopo qualche minuto dalla partenza, per spezzare il silenzio, ma lui non mi risponde. <<Alex, non conosco la strada>> insisto e, vedendo che continua a restare zitto, decido di voltarmi: i riccioli corvini gli ricadono sugli occhi chiusi, ha la bocca semi aperta e russa sommessamente.
È completamente andato.

Perfetto, penso, e adesso?

Un imperdonabile erroreWhere stories live. Discover now