Capitolo 9

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La mattina dopo mi sento più rilassata e sono pronta per affrontare una nuova battaglia con il mio ex.

Arrivo in ufficio in anticipo e, anche oggi, è Andrew ad accogliermi all'entrata.

<<Buongiorno, Tessa>> mi saluta con un gran sorriso. Non posso fare a meno di chiedermi se sorrida a tutte così o se riservi solo a me quell'espressione particolare.

<<Buongiorno, Andrew>> ribatto, ricambiando sinceramente.

Questa mattina mi sento meglio del solito. Forse perché dopo settimane di tempo gelido e neve, splende il sole.

Entriamo in ascensore e, proprio in quel momento, vediamo Alex. Si affretta a salire con noi e ci saluta entrambi allegramente.
Sembra di buon umore anche lui e devo ammettere che la cosa mi stupisce. E non poco.

<<Tessa, pranzi con me anche oggi?>> mi domanda Andrew e io sto quasi per accettare, quando sento Alex dire: <<Tessa ha un appuntamento con me a pranzo. Dobbiamo discutere di alcune cose.>>

Resto inebetita, incapace di ribattere. Se c'è una cosa in cui Alex Williams è bravo, è sorprendere le persone.

Nell'ascensore cala un silenzio tombale, imbarazzante, e credo di non essere mai stata tanto felice di arrivare nel mio studio.

Andrew entra con noi per mostrarci i nuovi romanzi che dobbiamo revisionare ma, rispetto al solito, si trattiene poco e sembra non veder l'ora di andarsene. Per un attimo, ho la sensazione che sia deluso, ma non riesco a capirne la ragione. Fino ad ora, non ha mai mostrato un reale interesse nei miei confronti. Insomma, si è sempre comportato da buon amico, invitandomi a pranzo fuori e qualche volta anche a cena, ma non mi ha mai fatto capire di volere qualcosa di più.

Quando esce dalla porta, Alex non si trattiene e scoppia in una risata sarcastica. <<Oh, povero Andrew, ci è rimasto davvero male. Pensi che riuscirà a sopravvivere a questa brutta batosta?>> commenta tra le risate.

Io lo guardo in cagnesco.

Questo è proprio tipico di Alex. Si è comportato nella stessa maniera con tutti i ragazzi con i quali sono uscita fino ai diciassette anni – non che siano stati molti, forse due o tre. Ha sempre cercato di allontanarli, di mettersi in mezzo, fino a quando non ha avuto il coraggio di ammettere che era innamorato di me.

Se un ragazzo mi chiedeva di passare il sabato sera con lui, improvvisamente mi chiedeva anche lui di uscire. Se qualcuno mi invitava al cinema, voleva esserci anche lui.
Quando gli chiedevo spiegazioni su questo comportamento, si limitava a dirmi: "Sto solo cercando di proteggerti. Quel ragazzo non è alla tua altezza, Tess".
Pensavo si comportasse da fratello maggiore, fino a quando non mi sono resa conto che c'era sotto qualcos'altro.

Dunque, il suo comportamento non mi stupirebbe per niente... se non sapessi che si sta per sposare con un'altra e che con me ha chiuso definitivamente parecchio tempo fa.

Dice che gli sono indifferente, quindi che interesse può avere ad allontanare Andrew da me?

<<Per quale motivo l'hai fatto?>> gli domando stizzita, avvicinandomi a lui. <<So benissimo che non abbiamo nulla di cui parlare, me lo hai fatto capire in migliaia di modi. Perciò, perché? Perché quell'invito?>>

Alex smette di sorridere e incolla i suoi occhi ai miei. Resta a fissarmi, serio, per quella che sembra un'eternità. Per un attimo, ho la sensazione che voglia dirmi qualcosa, ma all'ultimo secondo cambia idea. <<Hai ragione. Non ho nessuna intenzione di uscire a pranzo con te.>>

<<Dunque?>>

<<Volevo solo proteggerlo, Tessa. Quel ragazzo non merita una stronza come te>> proferisce serio.

Incapace di trattenermi ancora, lo schiaffeggio.

Il suono dello schiaffo riecheggia nel silenzio della stanza e sono sicura che continuerà a farlo anche nella mia mente, per molte notti.

Rimango con la mano a mezz'aria, incapace di rendermi conto di quello che ho appena fatto: se prima potevo quasi dire che Alex mi odiava e che non mi avrebbe mai perdonato, adesso ne posso essere certa.

Lui mi guarda con un sorriso cattivo e mi afferra un polso, spingendomi contro la porta dell'ufficio.

Avvicina il suo viso al mio, fino a che i nostri nasi quasi si toccano.

Quanto tempo è passato dall'ultima volta che siamo stati così vicini?

<<Che c'è, Tessa? La verità fa male?>> mi domanda, senza staccare gli occhi dai miei.

Non riesco a ribattere. Non riesco a pensare.
L'unica cosa che desidero in questo momento è che mi baci e che non smetta più.

Mi è mancato tanto. Così tanto.

Per un attimo, ho la sensazione che voglia farlo. Mi guarda le labbra e poi torna a tuffare i suoi occhi blu cobalto nei miei. Sento il suo respiro caldo sul viso e incomincio ad ansimare. Il petto si alza e si abbassa a ritmo irregolare.

Alla fine, però, si allontana, lasciandomi inerme. Svuotata.

<<Ti odio così tanto, Tessa. Non hai idea di quanto ti detesti, cazzo.>>

Mi osserva ancora una volta con uno sguardo sprezzante, poi mi supera ed esce dalla stanza.



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SPAZIO AUTRICE:

Buongiorno a tutti :)
Spero che anche questo nono capitolo sia riuscito almeno un po' ad emozionarvi e mi auguro di non avervi lasciato troppo con l'amaro in bocca per il mancato bacio tra Tessa e Alex :P

Comunque, volevo avvisarvi che domani non riuscirò ad aggiornare. "Un imperdonabile errore" tornerà lunedì con un nuovo capitolo.
Vi anticipo che per qualche capitolo faremo un tuffo nel passato, lasciando per un attimo in pausa il presente.
Auguro a tutti un buon weekend :) Un abbraccio.

Un imperdonabile erroreWhere stories live. Discover now