Capitolo 10

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Tre anni prima (parte 1)

<<Tess, sei pronta? Ci stai impiegando una vita!>> strilla Eleanor, bussando violentemente alla porta del bagno.

<<Cinque minuti e possiamo andare.>>

<<Sbrigati, per cortesia!>>

<<Non riesce mai ad essere puntuale>> sento commentare dalla mamma. <<Ha preso da me.>>

Eleanor ridacchia mentre io mi guardo un'ultima volta allo specchio. La gonna corta che ho scelto per la festa al lago improvvisamente mi sembra troppo corta. Il top che indosso, invece, mi stringe leggermente sul seno e mi sento scoperta. Quasi nuda. Questo abbigliamento non fa per me, ma Eleanor ha insistito tanto perché mi vestissi così, che non sono riuscita a dirle di no.

Finisco di mettere il mascara e l'eyeliner, stendo un velo di lucidalabbra e sono pronta. Come sempre prima di partecipare ad una festa, mi agito e vorrei non aver mai accettato. Ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.

Esco dal bagno e la mia amica alza gli occhi al cielo. <<Ah, finalmente la principessina ha deciso di fare la sua comparsa. Alleluia>> commenta. <<Andiamo, siamo in ritardo da morire.>>

Afferro la pochette e salgo in macchina, dalla parte del passeggero. Eleanor conosce la strada meglio di me, perciò ha deciso di guidare lei. Io, ad ogni modo, sarei stata troppo agitata per guidare.
Non so perché, ma una parte di me percepisce nell'aria di questo luglio bollente un cambiamento. Sento che la mia vita non sarà più la stessa dopo questa festa.
Forse è solo un'effimera sensazione, un'illusione che svanirà alla luce dell'alba. Tuttavia, nulla sembra riuscire a calmarmi.

Alex ci aspetta già sul posto e, appena scendiamo dall'auto, lo scorgo vicino ad un albero, avvinghiato a quella che sembra essere una bionda.

Strano, penso, Alex non sceglie mai ragazze bionde. Ha sempre detto che non sono il suo tipo.

Si baciano a lungo prima di accorgersi della nostra presenza e, quando si volta, per un istante scorgo sul suo viso un'espressione pentita.

Forse si sente in colpa perché, per l'ennesima volta, l'ho beccato a pomiciare con una sconosciuta, che molto probabilmente scaricherà prima ancora del sorgere del sole.

Io, dal canto mio, sono abituata ad assistere a scene del genere. Non dico che non mi dia fastidio vedere il mio migliore amico trattare le ragazze con tanta superficialità, ma è la sua vita e loro sono ben consapevoli di ciò a cui vanno in contro quando decidono di uscire con lui.

Come immaginavo, si libera velocemente della bionda e ci viene incontro.

<<Ragazze>>, ci saluta con la mano, <<Finalmente siete arrivate. Questa festa era una vera noia senza di voi.>>

<<Lo vedo, Alex, lo vedo. Ti stavi proprio annoiando>> commento io, con tutto il sarcasmo di cui sono capace.

Lui mi regala un gran sorriso. <<Sai a cosa mi riferisco, Tess. Niente è lo stesso se non ci sei tu>> mi dice, facendomi l'occhiolino.

Non posso fare a meno di domandarmi quanto abbia bevuto e se sia già ubriaco.
Di solito non è così espansivo nei miei confronti. Anzi, negli ultimi tempi, oserei dire che si è raffreddato parecchio.

Fino a qualche anno fa, eravamo soliti abbracciarci spesso e scambiarci parole d'affetto. In qualche occasione, abbiamo addirittura dormito nello stesso letto. Adesso che siamo cresciuti, però, le cose sono cambiate. A volte ho la sensazione che si senta in imbarazzo nei miei confronti, e che trovi difficoltoso persino compiere gesti semplicissimi, come schioccarmi un banale bacio sulla guancia.
Mi riesce davvero difficile crederlo timido, visto come si comporta con le altre ragazze. Eppure, quando si tratta di me, sembra quasi intimidirsi. O forse, semplicemente, non gli piaccio abbastanza fisicamente per avvertire il bisogno di dimostrarmi il suo affetto.
Non che io ne senta granché la necessità, sia chiaro. È il mio migliore amico praticamente da sempre, quasi un fratello, e non penso che riuscirei a vederlo in altro modo.

Un imperdonabile erroreWhere stories live. Discover now