Capitolo 14

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Per la festa al locale, scelgo un vestitino corto ed elegante: è nero, smanicato, e ha la gonna a palloncino. Ci abbino un paio di collant nere, un golfino luccicante, e un paio di scarpe argento, con il tacco piuttosto alto.

Fortunatamente, in settimana sono riuscita a trovare il tempo per andare a fare shopping, e tra i vari jeans e maglioncini che ho acquistato, ho aggiunto anche un paio di vestitini, una gonna a tubino di pelle nera e una canotta luccicante. Non è il genere di abiti che sceglierei di solito e onestamente non saprei dire per quale motivo li ho comprati, visto che non esco quasi mai.
Forse sentivo che ne avrei avuto bisogno, prima o poi.

Mi trucco gli occhi con più mascara del solito, per farli apparire più grandi, e stendo sulle labbra una tinta di colore rosso.
Ovviamente, quando ho finito, sono in ritardo e mi affretto ad andare a prendere Eleanor.
Ridiamo e scherziamo per tutta la durata del viaggio e devo ammettere che era un po' che non mi sentivo così spensierata.

Forse sto finalmente lasciandomi alle spalle il passato. E soprattutto Alex.

Cambio idea in fretta, però, appena varchiamo la soglia del locale: al bancone del bar, intento a bere un drink e a parlare con una ragazza - probabilmente la sua fidanzata, scorgo proprio il mio ex. Mi agito immediatamente e concludo che no, non mi sono lasciata alle spalle un bel niente.

<<Non sapevo ci fosse anche lui>> commento, indicando con un cenno del capo il bancone del bar.

Fortunatamente la musica non è troppo alta e mi permette di parlare normalmente.

<<Nemmeno io, Tess, davvero. Non ti avrei mai proposto di venire, altrimenti.>>

<<E perché mai, El? Alex è un cliente del locale come tutti gli altri>> affermo, cercando di essere credibile.

Eleanor ride, scuotendo la testa: non se la beve per niente.

Ci sediamo su un divanetto di pelle bianca per continuare la conversazione che avevamo incominciato in auto – sulla mia nuova abitudine di comprare vestitini eleganti, ma la mia amica si accorge subito che sono distratta.
In effetti, non riesco a togliere gli occhi di dosso dalla coppietta al bancone del bar.

Adesso che li osservo meglio, sembrano intenti a litigare: Alex ha la fronte aggrottata, perplessa, mentre la ragazza, Katherine, gesticola senza sosta, con un'espressione accigliata.

<<Pianeta terra chiama Tessa. Pronto? Sei ancora qui con noi?>> sento dire dalla mia migliore amica. Mi accorgo di lei solo quando mi sventola una mano davanti alla faccia, per attirare la mia attenzione.

<<Scusa, El, stavo...>> incomincio.

<<Sembra che stiano litigando seriamente,
eh?>>mi interrompe lei.

<<Già. Ma non sono affari nostri>> concludo.

Tuttavia, non riesco proprio a smettere di osservarli.

Se non stessero discutendo così animatamente, sarebbero una coppia perfetta. Alex indossa una camicia bianca, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, e un paio di jeans neri. Katherine, invece, sfoggia un fisico mozzafiato sotto ad un semplice tubino nero a maniche lunghe, con la scollatura a cuore.
Sono entrambi bellissimi. Perfetti l'uno per l'altra.

E io devo assolutamente smettere di guardarli.

Ad un certo punto, la nuova fidanzata del mio ex si leva bruscamente in piedi. Gli urla qualcosa in faccia e se ne va, lasciandolo solo e, da quello che posso vedere, anche un po' disperato.

Non posso fare a meno di preoccuparmi per lui e, senza accorgermene, sono già in piedi anch'io, pronta a correre da lui.

Devo sapere se sta bene. Devo scoprire cosa succede.

<<Dove vai, Tess?>> mi urla dietro El, ma io non la ascolto e punto dritto verso Alex.

Quando mi vede, strabuzza gli occhi e per poco non si soffoca con il drink.

<<Quando si dice che una pessima serata può sempre peggiorare>> commenta, acido.

<<Ciao, Alex>> lo saluto e mi siedo sullo sgabello del bancone, proprio dove qualche minuto prima era seduta Katherine.

<<Non mi sembra di averti invitato a sedere e, comunque, me ne stavo andando>> dice, levandosi in piedi. <<Buona serata, Tessa.>>

<<Alex, aspetta!>> Cerco di fermarlo, ma lui finge di non sentirmi ed esce dal locale.

Eleanor, nel frattempo, ha ordinato un paio di drink: un analcolico alla frutta per me, visto che devo guidare, e un Piña Colada per lei.

Mi porge il mio, scuotendo la testa. <<Non è stata una buona idea. Che ti è saltato in
testa?>> mi rimprovera.

<<Non lo so, sinceramente.>>

<<Se continui così, ti farai sempre più male, Tess>> mi dice, rivolgendosi a me come se fossi una bambina dell'asilo.

Ha perfettamente ragione. Ne sono consapevole con tutta l'anima.
Eppure, non riesco a farne a meno.

Sono tremendamente masochista.

Eleanor mi propone di ballare un po', per rilassarmi, ma io preferisco tornare a sedermi sui divanetti. Il buon umore con cui ero uscita stasera si è ormai dissolto del tutto e mi sento di nuovo preda della tristezza.

Ho quasi finito il mio drink, quando vedo rientrare Alex. È solo e ha i capelli ricci più spettinati del solito. Sembra davvero sconvolto.

Questa volta resto seduta al mio posto e mi impongo di non guardarlo. Cerco di distrarmi parlando con Eleanor, ma i pensieri ruotano sempre e solo intorno a lui.

<<È al quarto drink e sembra non aver alcuna intenzione di fermarsi>> proferisce Eleanor improvvisamente. <<Se continua così, imboccherà la strada giusta per finire in coma etilico.>>

Levo lo sguardo, che ho tenuto testardamente rivolto verso Eleanor, e mi pento immediatamente di averlo fatto: vederlo così triste, mi spezza l'anima in maniera indescrivibile.

Vorrei con tutto il cuore poterlo aiutare.
Se solo lui mi raccontasse cosa è successo e si aprisse un po' con me, potrei confortarlo, stargli accanto, aiutarlo in qualche modo.

Sebbene sappia che neppure in un mondo parallelo potrebbe mai accadere una cosa del genere, sento comunque la necessità di provare a salvarlo.

<<El, dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo lasciare che si distrugga in questa maniera>> affermo, decisa.

<<Detesto dirlo, ma questa volta hai ragione>>.

Un imperdonabile erroreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora