Sono Tornato.

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"Cosa vorrà?" pensai entrando nell'ufficio.
"Sono uscita alle sei e otto, gli altri sono usciti dal retro, Mike é a casa, immagino che Doll lo abbia medicato...Sto divagando"

"Rem, siediti perfavore" ordinò la donna.
Presi posto su una delle due sedie davanti alla scrivania.
L'altra era occupata da un uomo che sembrava non dormire da anni...

"Il signore qui presente é il Creatore dei vecchi Animatronics che erano presenti nel locale, ha accettato di lavorare come Aiuto Guardiano date le lamentele di alcune precedenti Guardie...comincerà da stasera." spiegò.
"Bene. Detto questo, potete andare.

"Mezz'ora di macchina per questo." pensai irritata uscendo.
"Non hai una bella cera" ammise l'uomo.
"Si nota molto?" risi "...aspetti...lei é il creatore degli Animatronics?!" realizzai.
"Sembra che tu abbia uno scoppio ritardato" sorrise "Sí, sono io."

"Cavolo...ho fatto la tesi di laurea sulle sue creazioni!" esclamai.
"Wow, ne sono onorato." ammise "E...com'é andata?"
"Bene!" esclamai "Bene..." ripetei tentando di controllarmi.
"È un onore per me incontrarla signor..."
"Afton" ammise lui stringendo mi la mano "William Afton."

Quel nome mi gelò il sangue.
"Puoi...lasciarmi la mano?" domandò William riportandomi alla realtà.
"Certo! Scusi!" esclamai facendo qualche passo indietro.
"Allora...ci vedremo stasera." ridacchiai "Il...il capo è fissato con la puntualià."
"A stasera" mi salutò.

Corsi via come se ne valesse la mia vita...e, in un certo senso, avevo ragione.

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"PUPPET!" gridai entrando in appartamento.
"Ti ricordo che di giorno dorme" disse Micheal.
"Tu vattene da casa mia!" esclamai.
"Non ho un posto dove andare, ed Ennard potrebbe uscire per venirmi a cercare. Credo sia parecchio incavolato." mi ricordò
"E sto finendo di ricreare il Chip. Ho quasi fatto ma dovrai comprare delle nuove forchette. Non avevo attrezzi abbastanza precisi"

"Tuo padre verrà a lavorare come Aiuto Guardia" sbottai.
I rumori in cucina cessarono.
"Dovrebbe essere morto." ammise Micheal raggiungendomi "Ha settant'anni ormai..."
"Ne dimostrava quaranta. Non so che abbia fatto, ma é vivo e vegeto...Micheal io...non so che fare" ammisi.
"Lo stai chiedendo alla persona sbagliata" ammise "Ti consiglio solo di portarti un coltello stanotte."

"Grazie" ammisi coricandomi sul divano.
"Non voglio avere un'altra morte sulla coscienza" confessò.

Mi addormentai.
E se non riuscissi a salvarli?
Jeremy e Scott erano ancora vivi...possibile che li avessero risparmiati?
Saranno clementi? Ed Ennard? Cosa dovrei fare con lui?
Mike...é rimasto ferito per causa mia.
Mi odierà per questo...

Sognai.
Non mi capita spesso...
Non riuscivo a muovermi.
Era buio, quasi totale.
C'era qualcuno davanti a me...non capii chi fosse...
Tenta di nuovo di muovermi ma qualcosa mi avvolgeva...non era un corda, era impossibile.
"You Can't!" rise una voce davanti a me.

Qualcosa mi spinse.
Non riuscivo a muovermi...
Clack
Un dolore mi inondò il corpo.

Mi svegliai gridando.
"CHI?! COSA?! COME?!" gridò Micheal di rimando dalla cucina.
"Complimenti! Per colpa tua ho quasi distrutto il Chip!"
"Ho...ho fatto un'incubo..." mi giustificai.
"Ma perfavore! Cosa credi che passiamo io, Mike, Fritz, Jeremy e Scott ogni notte!" ribatté.
"Hai ragione...scusa" ammisi.

"Lascia stare" tagliò corto Micheal "Devo dormire un pò...dov'è la camera da letto?"
"Tu dormi sul divano" lo ammonii.
L'orologio segnava le cinque del pomeriggio.
"Io vado a trovare Mike. Se ficchi il naso nella mia roba te ne pentirai".
Detto questo me ne andai.

"Micheal ha detto che gli servono degli attrezzi piú precisi..." pensai
"Ho due ore prima che chiuda."

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Entrai e il solito odore di vecchio mi invase.

"Rem, te lo ripeto: non abbiamo giubbotti antiproiettile!" esclamò Natalie da dietro la cassa.
"Mi serve un kit da riparazione per orologi." tagliai corto.
"Non ti chiedo nemmeno perché" sbuffò mettendomi davanti una scatoletta "Fanno diciannove e novantanove"

"Tieni il resto" la precedetti lasciando i soldi sul bancone.
Mentre uscivo, qualcosa attirò la mia attenzione.
Natalie seguí il mio sguardo.
"Rem...?"
"Scusa!" mi ripresi "Mi é sembrato di vedere un'ombra..."
"Troppi videogiochi" ridacchiò.
"Forse" sbuffai uscendo.

Dopo un'ora di macchina arrivai alla solita casa isolata.
Attraversai il portico e bussai.

"Ehy Rem" mi salutò Mike.
Aveva il collo e la testa fasciati...
"Come va?" azzardai.
"Ho smesso di sputare sangue. È un progresso" ammise ridacchiando.

"Mi...mi dispiace..." sospirai.
"È il minimo" ridacchiò.
"Ma...me la sono cercata!" si corresse notando il mio sguardo "Non potevamo sapere che quel coso rimanesse sveglio dopo le sei" realizzò.
"Doll come sta?" chiesi.
"Si sta riprendendo anche lei" sospirò "Ma...stiamo bene. Non preoccuparti"
ammise con un sorriso stanco.

"Micheal ha quasi ricostruito il Chip. Se va tutto liscio, questa notte sarà l'ultima" raccontai.
"Grandioso!" rise "Finalmente quei così si spegneranno una volta per tutte!"
"Mikey?" domandò la moglie raggiungendolo.
"Oh. Ciao Rem." disse fredda.
"Ciao Doll..." azzardai.

"Rem, ascolta. Vorrei che tu stessi alla larga da noi. Almeno finché questa storia non sarà finita...sei una persona di buon cuore, questo l'ho capito ma...ora tu cerca di capire me." sospirò Doll.
"Sí...Sí. Hai ragione." ammisi "Si è fatto tardi, guarisci in fretta Mike" sorrisi uscendo.
"Grazie" sospirò Mike "Ma..."

Chiusi la portiera, perdendomi il resto della frase.
"Un uomo è quasi morto per colpa tua..." pensai mettendo in moto.

Tornai a casa in due ore.
Ora di punta.
"Micheal, ti ho comprato degli attrezzi piú precis..."
Mi bloccai.
"Puppet!"

Mi fiondai dalla marionetta.

Era a pezzi. La maschera bianca era staccata dal corpo, i bottoni sparsi sul pavimento e il carillon giaceva a terra in un'angolo...

"Rem! Già di ritorno...cos'é successo?!" esclamò il ragazzo viola avvicinandosi.
"Stai indietro!" lo minacciai "In casa c'eravate solo vuoi due e..."
"Non l'ho toccato." disse secco "Piuttosto. Hanno scassinato la serratura."
"Cosa?!"

La serratura era praticamente distrutta...come avevo fatto a non accorgermene?!
"È tu non hai sentito niente?" domandai.
"Stavo provando a saldare col fornello" rispose "Ho finito il Chip e..."
"Vai a mettere a posto la serratura. Io proverò a rimettere insieme Puppet..." lo interruppi.

"Va bene...a dopo" salutò.
Non lo degnai di uno sguardo.

"Coraggio amico, vediamo che si può fare" sospirai posizionando Puppet sul tavolo.
"Spero che tu mi dica chi ti ha fatto questo una volta finito..."

Lavorai.
Lavorai senza interruzioni...alla fine Puppet era di nuovo in sesto.
Tranne il carillon. Non c'era tempo...erano le 23:30.

Micheal stava guardando la tv.
Il Chip era completo, le forchette si erano rivelate utili e funzionali.

Indossai la divisa, presi il chip, il coltello e la chiave inglese.
Nascosti il coltello nella cintura e mi misi la torcia al collo.
"Andiamo" dissi fredda.

Micheal mi seguí senza proferire parola.

Nightmares Come True (FNaF) {In Revisione} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora