Annunciazione

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Il Fazbear Fright sarà demolito.

Quelle parole mi si conficcarono nel petto come coltelli.

Il Fazbear...il locale in cui avevo festeggiato tutti i miei compleanni...

Quando lo avevano riaperto con i Toy, avevo continuato ad andarci...anche se aveva richiuso subito poco dopo l'apertura.

Quando vidi l'incendio in lontananza mi affrettai a chiamare i pompieri...speravo che qualcosa fosse stato risparmiato dalle fiamme, ma era rimasto poco e niente.

Tutto quello che si riuscí a salvare fu qualche pezzo degli Animatronics e...bhé, una cosetta che decisi di tenere per me.
Con la confusione in generale non fu difficile caricarla in macchina.

Mi avviai in cucina e mi preparai una cioccolata calda.
"Demolirlo per costruire cosa?" pensai
"O ci fanno un centro commerciale, o lasciano un altro spazio incoltivato che finirà a fare da discarica"

Avvertii un brivido lungo la schiena.
Erano frequenti in quel periodo...probabilmente per il semplice fatto che fosse inverno.

Presi la tazza e tornai sul divano.
Cronaca nera, cronaca rosa, cronaca grigia, cronaca rossa...tanti colori e neanche una buona notizia.

A un tratto mi sentii come se qualcuno mi stesse osservando...mi voltai di scatto.

Nessuno.

"Sto impazzendo" ammisi.
"L'unica presenza nell'appartamento sono io, i mobili, Lelly e..."
Lo sguardo mi si posò su quell'unico ricordo che avevo tenuto del Fazbear: una marionetta bianca e nera.

Era piuttosto alta, un metro e settanta circa. Era un Animatronic dopo tutto.

L'avevo posizionata in modo che guardasse la porta, cosí se qualcuno avesse avuto la bella idea di entrare di nascosto un infarto se lo sarebbe preso di certo.

Quando la ritrovai era completamente ricoperta di cenere, ruggine, polvere e...sporco in generale.
Ho passato una settimana a lucidalarla in modo che tornasse a risplendere.

Però...lo ammetto. È inquietante.

Eppure me la ricordo ancora mentre usciva falla sua scatola e dava i regali ai festeggiati.

Lo faceva ogni volta che la su Music box finiva di suonare.

Mi sono sempre chiesta dove fosse quel misterioso carillon. Inizialmente credevo si trovasse nella scatola, invece, quando ho rimesso in sesto la marionetta, ho scoperto che era situato nel suo petto.
Come una specie di cuore...

Mi ritrovai a osservare quella marionetta e come l'avevo posizionata.

L'avevo fatta sedere su una sedia esattamente davanti alla porta, le avevo incrociato le braccia e accavallato le gambe.
Come tocco finale le avevo inclinato la testa di lato.

Sembrava dire "Però! È da un pò che non ci si vede, eh amico?"

Presi la marionetta e la posizioni sul divano di fianco a me.
Sembrava quasi di avere una persona vera di fianco...una persona con un sorriso inquietante e due guance rosse pomodoro.

Nonostante i miei odiassero quel posto...io mi sentivo a casa. Il perché non lo so. Ero molto giovane...forse per via della mia passione per la meccanica. O forse quella passione era nata proprio grazie al Fazbear?

"Fatto sta che da quando il tuo amico ha morso quel ragazzino i miei mi hanno proibito di tornarci" ammisi alla marionetta.

Silenzio.

"Tanto ci tornavo di nascosto" ridacchiai.

Tornati a guardare il TG.
"La borsa é calata di bla bla bla..."

Smisi di ascoltare e mi sintonizzai su Criminal Minds.
Un primo piano si un corpo completamente rovinato.

"Non t'impressioni, vero?" domandai alla marionetta.
Non che mi aspettassi una risposta ovviamente, ma avevo bisogno di parlare.

Mi addormentai prima di scoprire l'assassino. Peccato.

Quando riaprii gli occhi mi resi conto di:
Non aver chiuso a chiave la porta.
Non aver chiuso le finestre.

Delle finestre chissene tanto vivo la quarto piano...subito feci una veloce perlustrazione dell'appartamento per accertarmi che nessuno fosse entrato o almeno che fosse tutto al suo posto.

Niente. Nessuno era entrato.

Mi lasciai ricadere sul divano sospirando.
"Devo farmi un promemoria" ammisi

La marionetta era ancora lí dove l'avevo lasciata la sera prima.
"Gli hai spaventati tu?" chiesi
Silenzio.
"Lo prenderò come un, sí"

Mi misi dei vestiti decenti e scesi in strada a comprare il giornale...per poi tornare subito di sopra.

Amo la domenica.

"Vediamo se c'é qualcuno cosí disperato da assistere un meccanico di ventiquattro anni" sospirai lasciandomi ricadere sul divano.

Un articolo mi saltò subito all'occhio:
La famosa ditta di demolizioni Schianto si occuperà della demolizione della pizzeria Fazbear. Tristemente nota per i fatti di qualche anno fa. Lo stesso direttore ha rilasciato il seguente annuncio
"La compagnia é alla ricerca di una guardia per monitorare il cantiere durante la notte. Gli interessati sono pregati di contattatre il seguente numero:
488 644 6833. Grazie"

Mi gettai sul telefono e composi il numero come se ne valesse la mia vita.

"Pronto? Pronto pronto!" rispose la voce dall'altra parte del filo.

"Salve, chiedo per l'offerta di lavoro come guardia notturna" spiegai.
"Oh, certo! Non ci aspettavamo che qualcuno chiamasse...ehm...ok. Può recarsi davanti alla pizzeria tra...un ora? Lí c'é il cantiere. Prenderemo i suoi dati e le diremo" spiegò la voce.

"Va bene. Grazie!" ringraziai.
"Siamo noi che la ringraziamo" rise la voce.
Riattaccai.

"Bene! Lavorerò in una pizzeria in cui si é svolto un omicidio!" esclamai guardando la marionetta.

Mi fissò come per dire " Ma ci tieni a morire giovane o cosa?"
"Non credo ai fantasmi" risi come se potesse capirmi.

Bugia. Bugia enorme.

"OK. Forse" cedetti "Ma il pensiero che rivedrò quel posto mi basta..." sorrisi.
"E...io sono qui a parlare con un Animatronic a forma di marionetta"
ammisi.

Mi tolsi la tuta e indossai una camicia e un paio di jeans. Dopo mezz'ora sali in macchina e mi avviai verso il mio futuro posto di lavoro.

Quando sceso dalla macchina la prima cosa che mi saltò all'occhio furono gli enormi blocchi di cemento e macchine demolitrici lí intorno.

Davanti al locale una donna con una cartellina in mano stava dando alcuni ordini a una squadra di muratori.
Appena mi vide si avviciò.

"Salve, lei é qui per il lavoro come guardia notturna?" chiese impugnando la penna.

"Potevo essere anche un passante che aveva finito la benzina" pensai.
"Sí, sono io" dissi.

"Bene" sentenziò "Nome?"
"Rem"
"Cognome?"
"Spring"
"Età?"
"Ventisette anni"
"Bene, probabilmente durante i suoi turni incontterà alcuni inconvenienti tecnici. Vuole che qualcuno resti qui nel caso accada o...?"
"Sono laureata in robotica. Credo di essere in grado di venirne a capo da me. Scusi, non faccio prima a darle in curriculum?"
"Non importa, abbiamo finito. Comincia domani notte dalle dodici fino alle sei."

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