EPILOGO

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Ciao a tutti sono tornata! Non so come ma ho sentito di aver un conto in sospeso con questa storia, come se dovessi in qualche modo raccontare altro. Era una cosa che mi tormentava da un bel po' di mesi ma allo stesso tempo non sapevo neanche come potevo continuare. Oggi all'improvviso l'ispirazione. Ho iniziato a scrivere fiumi di parole, è stato come se la storia si fosse scritta da sola. Spero che vi faccia piacere e che vi piaccia tanto quanto a me :) 

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Ancora non riesco a credere che tra una settimana potrò finalmente rivedere Cameron e i suoi amici. Dopo la festa di Halloween noi Milj siamo state costrette a ritornare a casa poiché le vacanze erano ormai finite. Da quel giorno continuiamo a tenerci in stretto contatto con i ragazzi. Io e Cameron siamo riusciti a superare la paura del distacco, che si è creata per colpa di Leonardo. Non che Cameron non si fidi di me, ma credo che sia sempre difficile vivere una relazione a distanza soprattutto visto che per entrambi l'intensità dei sentimenti che proviamo è totalmente nuova. Con il passare dei giorni e delle settimane abbiamo imparato a fidarci l'uno dell'altro e ad essere più tranquilli anche se la mancanza ci rattrista parecchio. In questa settimana io e le ragazze siamo state parecchie impegnate nel preparare l'arrivo dei ragazzi, che vengono per festeggiare il mio compleanno anche se in realtà io compio diciotto anni questa domenica. Purtroppo Nash ha degli impegni con la sua famiglia questo weekend e quindi mi tocca aspettare una settimana per festeggiare come si deve i miei anni. Ieri sera ho deciso le ultime cose in una videochiamata con Cameron che poi è durata ore, quel ragazzo ha la capacità di farmi dimenticare del tempo che scorre. Per colpa sua pure questo venerdì mi sono trascinata a scuola come uno zombie. Mi sono risvegliata solo quando, dopo aver aperto la porta della classe, ho trovato tutte le mie compagne che intonavano la canzone di tanti auguri con in mezzo un cartellone gigantesco con le mie peggiori foto, come è tradizione fare nella nostra scuola. La mattinata è passata tutto sommato velocemente, ancora mezza addormentata e con le mie amiche che trovavano buona ogni scusa per ricordare a tutti il mio compleanno. Sono addirittura arrivate ad implorare le professoresse per evitare di interrogare perché oggi è il mio compleanno cercando di corromperle con la torta, gentilmente fatta da Lisa. Prima di uscire da scuola le mie amiche mi fermano in mezzo al corridoio imponendomi i loro piani per a giornata. "Questa sera abbiamo deciso di uscire, ma niente di speciale visto che ci aspetta la festa domani sera e pure il prossimo sabato con tutti i ragazzi" mi informa Mery con quasi un tono da generale. "Ma..." provo a ribattere ma vengo subito fermata da Lisa: "Non ci interessa quello che hai da dire. I diciotto si compiono una volta sola quindi bisogna festeggiare in ogni momento libero, e questa sera non hai impegni quindi si esce. Pensavo di venire da te nel pomeriggio così finiamo gli ultimi dettagli per l'arrivo dei ragazzi e poi possiamo prepararci assieme" afferma Lisa prima di salutarmi lasciandomi in mezzo al corridoio alquanto allibita.

Nel primo pomeriggio mi raggiunge Lisa, come aveva organizzato, e finiamo di definire il prossimo fine settimana. I ragazzi arriveranno giovedì in mattinata e mio fratello si è gentilmente proposto di andarli a prendere all'aeroporto visto che noi milj saremo a scuola. Nel pomeriggio gireremo la città come guide turistiche mentre per il venerdì abbiamo in programma qualche camminata in montagna, potendo saltare un giorno di scuola. Infine il sabato sera festeggeremo come si deve il mio compleanno tutti assieme in discoteca. Verso le sei calcolando che saranno circa le nove di mattina in California scrivo a Cameron un messaggio di buongiorno ma vengo ignorata e quindi ripongo il telefono in tasca per poi girarmi verso la mia amica. "Ma la smetti di guardare il telefono? E con chi ti stai scrivendo?" domando a Lisa visto che è tutto il pomeriggio che continua a mandare messaggi, cosa alquanto strana. "Ah nessuno stavo guardando instagram" mi risponde la mia amica nascondendo subito il telefono. La ragazza non me la racconta giusta, poi sarà meglio indagare. Il mio telefono squilla improvvisamente avvisandomi dell'arrivo di un messaggio da parte di Cam. "Buongiorno scheggia! Oggi ho una giornata molto impegnativa, i ragazzi mi hanno praticamente sequestrato. Mi dispiace ma non possiamo sentirci nemmeno questa sera perché Nash mi ha invitato a vedere la partita di rugby in cui gioca suo fratello" rimango stupita da questo messaggio e anche abbastanza delusa, sta per caso cercando di liquidarmi? Non faccio in tempo a cercare una riposta abbastanza stronza che mi arriva un altro suo messaggio "In ogni caso domani appena mi sveglio ti chiamo. Non vedo l'ora di vederti la prossima settimana Scheggia". Il mio cuore si scioglie all'istante e mi ritrovo come una stupida a sorridere al telefono. "E poi sono io quella sempre al cellulare" mi rinfaccia Lisa. "Le altre mi hanno detto che dobbiamo prepararci per le nove e mezza, immagino tu rimanga anche a cena..." affermo cambiando argomento. Come sempre cerchiamo di programmare la preparazione per riuscire ad essere pronte in tempo ma la maggior parte delle volte facciamo male i calcoli arrivando in ritardo, come oggi. "Allora adesso ti trucco, poi mentre mi trucco io, tu scegli cosa mettere e io direi qualcosa di molto femminile" ordina Lisa. "Ma perché? È solo un giro tranquillo in città, avrò tempo domani di vestirmi da figa!" affermo riponendo nell'armadio i jeans dopo l'occhiata truce della mia amica. "Ti costa tanto vestirti bene per un intero weekend?". "Stai dicendo che mi vesto male?" ribatto a mia volta, non capendo come mai di punto in bianco la mia amica si sia impuntata sul farmi vestire bene. "No lo sai che ognuno ha il suo modo di vestire, ma per un weekend evita i jeans e vestiti tirata, tanto per attirare l'attenzione". "Ti ricordo che ho già un ragazzo e non mi serve attirare l'attenzione di tutti, anzi sappiamo entrambe che è meglio evitare...". "Uff allora mettila come un regalo per me, vestiti bene e basta! Ancora oggi pomeriggio noi milj ci siamo messe d'accordo di vestirci bene, i diciotto si festeggiano una volta sola" conclude la discussione Lisa. Sbuffando ritorno con la testa nell'armadio per cercare un vestito che sia all'altezza delle aspettative della mia amica. Dal fondo dell'armadio, dove tengo tutti gli abiti che indosso solo per occasioni speciali, trovo un vestitino davvero carino. Il corpetto stretto è fatto interamente da paiettes argentate, che compongono anche le due spalline molto fine. Il corpetto si interrompe sulla vita con una fascia azzurra chiara che riprende il colore della gonna, che invece cade morbida sui fianchi fino ad arrivare a metà coscia. Appena lo faccio vedere a Lisa, lei si illumina iniziando ad annuire convulsamente. "Da dove arriva?" mi domanda. "Non ne ho idea, probabilmente qualche regalo da parte delle zie..." "Avessi io delle zie come te che ti regalano vestiti del genere!" sbuffa Lisa terminando il suo trucco e iniziando a vestirsi a sua volta. Solamente una volta indossato il vestito noto la vistosa scollatura sul petto e mi ricordo come mai non l'ho mai voluto indossare. Sto per togliermi il vestito, visto che non mi sentirei mai a mio agio con una roba del genere, quando vengo interrotta da Lisa che mi passa un paio di scarpe con il tacco urlando che le ragazze sono già qui. Infilo controvoglia le scarpe per poi prendere la giacca al volo e catapultarmi fuori di casa con Lisa alle calcagna che mi mette fretta. "Rimango dell'idea che questo -affermo indicando come sono vestita- sia veramente troppo per un solo giro in città!" esclamo una volta in macchina. "Ma dai che ogni tanto dobbiamo fare le fighe per Trento e far vedere che la città è ancora viva!" esclama Mery mentre Jessica al volante prende una strada totalmente diversa dal normale. "Ehi Jess ma che stai combinando? Dovevi prendere la prima uscita alla rotatoria" esclamo ma invece che ricevere una risposta Lisa al mio fianco mi copre gli occhi con una benda. "Ragazze che cazzo sta succedendo?" domando in preda al panico. Non mi piace non conoscere le cose. "Porca puttana mi volete dire che storia è mai questa?" mi impunto lasciando che il mio lato da camionista prenda il sopravvento. "Una bella ragazza vestita elegante come te non dovrebbe parlare in questo modo" afferma Jessica. "Jess sembri mia madre. E immagino che nessuno di voi abbia intenzione di rispondermi" concludo ormai arresa all'idea di non ricevere spiegazioni. Cerco di capire la strada che sta facendo ma dopo un po' mi perdo non capendo più dove siamo. "Ora posso togliermi la benda?" domando appena Jess spegne il motore della macchina. In risposta ottengo un no da parte di tutte e tre le mie amiche quasi in contemporanea e mi viene da ridere per la situazione buffa che si è creata. Mery e Lisa mi affiancano prendendomi per il braccio aiutandomi a camminare. Intorno a me sento delle persone ridere, probabilmente riderei anch'io se non fossi troppo impegnata a camminare sui tacchi senza poter vedere dove metto i piedi. "Ora stai attenta che ci sono un po' di scalini" afferma Mery. "No cosa? Voi siete pazze! Come cazzo faccio a fare e scale con sti cavolo di tacchi?" mi impunto ma le mie amiche al mio fianco non accettano un no e lentamente mi trascinano giù dalle scale. Probabilmente siamo scese di un piano fino ad arrivare da qualche parte visto che Lisa e Mery si sono fermate. Intorno a me sento tutto un chiacchiericcio leggero e delle persone che cercano di zittire il tutto. "Ora tu sai quanto bene ti vogliamo, non potevamo di certo lasciarti festeggiare in una squallida discoteca di Trento..." afferma Mery mentre mi toglie a benda. Di fronte a me ci sono delle spesse tende rosse, tipo quelle dei teatri, che coprono ciò che sta dietro. "Cosa sta succedendo?" domando con voce stridula per l'emozione. Sto guardando con sospetto le mie amiche quando le tende vengono scostate e davanti a me appare una sala piena di persone che iniziano a cantare tanti auguri. Spalanco la bocca incredula a ciò che ho davanti. Amici, familiari e compagne di classe tutti assieme che cercano di cantare per me. Faccio qualche passo avanti per avvicinarmi alla folla ancora perplessa su ciò che sta succedendo. Una volta finita la canzoncina mio fratello è il primo che si avvicina a me facendomi gli auguri stritolandomi in un abbraccio. Appena si allontana vengo travolta dalle milj che si buttano letteralmente su di me. "Brutte stronzette me l'avete fatta sotto il naso!" esclamo divertita ancora stretta tra le loro braccia. Poi è il momento di tutti gli amici presenti tra cui quelli di mio fratello, che mi hanno vista crescere, quelli biker che mi hanno accompagnato nei giri domenicali e di tutte le amicizie che ho stretto durante gli anni. "Ora tieni questo e siediti qui!" afferma Lisa porgendomi un drink dal dubbio colore e indicandomi una sedia posta proprio al centro della sala. In preda al panico mi siedo non sapendo più cosa aspettarmi da queste pazze amiche. Le luci della sala vengono spente e sulla parete difronte a me vengono proiettate delle immagini. Le prime foto mi ritraggono da bambina nelle pose più indecenti possibili. Imbarazzata da quelle immagini cerco di coprirmi il viso. Le foto ripercorrono tutta la mia vita fino ad arrivare all'ultimo anno in cui sono presenti le foto con i ragazzi e anche tutti i video stupidi che ho fatto. La gente dietro di me continua a ridere e non posso fare a meno di unirmi a loro. Una volta finite le foto Mery si posiziona davanti a me e inizia a parlare "Insieme abbiamo condiviso tanto, soprattutto tante pazzie. Con te non ci si annoia mai, trovi sempre un modo per rallegrare le persone, per aiutarle anche se questo a volte significa mettere da parte te stessa per gli altri. È per questo che abbiamo voluto organizzarti questa festa. Ci hai dato tanto e vogliamo ringraziarti ma anche perché i diciotto anni vanno festeggiati per bene, quindi inizia a bere". Conclude Mery lasciando spazio a Jessica. "Noi ci conosciamo da meno tempo in confronto all'amicizia che hai con Mery, ma questo non vuol dire che sia diversa. Ormai della tua timidezza iniziale che avevo notato non ne trovo traccia, una volta che conosci una persona la tratti subito come tua amica facendole sapere le peggiori cazzate che combini. Ricordo i viaggi in motorino cercando di superarci a vicenda o quando fiduciosa mi lasciavi andare per prima ma io puntualmente sbagliavo strada. Poi hai deciso di cambiare moto e beh ti è toccato aspettarmi dietro ad ogni curva visto che il mio piccolo cinquantino non va molto. Ma mi hai sempre aspettato, nonostante le differenze di moto". Cavolo sto davvero per piangere, cosa che accade raramente in pubblico. "E ora arrivo io. Mentre alle altre due hai sempre raccontato le tue cazzate, con me le hai fatte. Molto probabilmente perché io sono pirla e assecondo le tue strane idee" afferma Lisa facendoci scoppiare tutti a ridere. "Ti seguo in tutto come sono sicura faresti anche tu. Per questo sono certa che gli anni che verranno saranno carichi di momenti divertenti, risate che sembreranno non finire più, segreti inconfessabili, litigi, canzoni, canti, balli, serate in disco, concerti, viaggi sogni e innumerevoli figure di merda. O almeno è quello che mi auguro così come è accaduto fino ad ora in questi otto anni. Quindi promettimi che non dimenticherai tutte le nostre avventure e cavolate" conclude Lisa e subito mi porto una mano al petto per promettere ciò che ha appena detto. Sono commossa e sconvolta per tutto quello che sono riuscite a fare le mie amiche. "Ma, e poi ti lasceremo bere, le sorprese non sono ancora finite" afferma Mery. "C'è una persona che vuole parlare con te..." afferma Lisa lasciandomi un computer sulle gambe. Appena alzo di poco lo schermo vedo Cameron dall'altro lato e non potendone più scoppio a piangere. "Ehi scheggia! Auguri!" afferma lui. "Fulmine" riesco solo a sussurrare. "Ora ascoltami ma prima asciuga quei lacrimoni. Le tue amiche mi hanno detto che devo dire qualcosa di carino nei tuoi confronti come credo abbiano appena fatto loro. Ma non so da che parte iniziare, lo sai che non sono bravo in queste cose e Lisa mi ha esplicitamente detto, anche se sembrava più una minaccia, che un semplice ti amo non basta, quindi ci provo. Quando ho visto il vostro primo vine ho pensato che fossi tosta, ma non pensavo così tanto! È stato veramente dura cercare di baciarti, complice anche Nash che ci interrompeva sempre. Il tempo che abbiamo passato assieme mi ha aiutato a capirti meglio. Ho capito che cerchi sempre di aiutare tutti, che vedi i lati positivi delle cose, soprattutto degli imprevisti anche se so che dentro di te sei la prima che si demoralizza. Cerchi di dare consigli a tutti anche se per quanto riguarda te hai una confusione pazzesca in quella testolina. Vuoi più bene agli altri che a te stessa. Ed è per questo che sono qui, per aiutarti a capire che tu vali quanto gli altri, e come utilizzi il tuo tempo per aiutare loro dovresti farlo anche per te stessa. Sei una di quelle persone che vuole apparire forte, e per carità ce la stai facendo, ma io ho avuto l'opportunità di conoscere anche il tuo lato debole, ed è di quello che mi sono innamorato. Sono follemente innamorato di te, dei tuoi pregi, dei tuoi difetti, dei tuoi comportamenti, di tutto. Ancora auguri mia piccola scheggia" conclude Cameron mentre fiumi di lacrime si riversano sulle mie guance. "Bravo l'hai fatta piangere!" si intromette una voce e nel video Nash prendere in mano il telefono per inquadrarsi. "Lascia stare quel cattivo di Cameron e ora ascolta lo zio Nash" afferma il ragazzo facendomi scoppiare a ridere. "Io e te abbiamo subito legato molto. Ho avuto il piacere di conoscere la persona speciale che sei. Rendi il mio amico estremamente felice e mi piace vedervi assieme sorridenti. Con noi ragazzi hai imparato a volare in alto, a non abbassarti solamente a ciò che sei ma a provare. Abbiamo condiviso tante avventure che soprattutto all'inizio tu credevi impossibili, eppure sono accadute perché ti sei decisa a superare i tuoi limiti, che a volte tu stessa ti imponevi. Mi è piaciuto poter aiutare una persona come te perché allo stesso momento tu hai aiutato me. Mi hai aiutato a capire che la vita è una e va vissuta e per questo non devo rimandare le cose al giorno successivo, che l'amore esiste e che l'altruismo è la forma migliore di questo sentimento" conclude anche Nash inquadrando poi tutti i ragazzi che mi urlano gli auguri. Non riesco più a capire quello che sta succedendo. Mi sembra quasi di sognare. Il telefono ritorna in mano a Cameron che inizia nuovamente a parlare mentre però noto che si alza da dove era seduto e inizia a vagare in una stanza abbastanza buia seguito dai ragazzi. "Quindi Scheggi tutti noi ti facciamo i migliori auguri. E come ha detto Nash vola in alto. Vola da noi!" esclama Cameron nello stesso istante in cui alla mia sinistra si apre una porta. Mi giro verso essa per ritrovarmi tutti i ragazzi davanti a me. Allibita e confusa per tutte le informazioni che arrivano al mio cervello rimango seduta sulla sedia. Sono immobile, non riesco a muovere neanche un muscolo e tutt'intorno a me è calato il silenzio. Sono ancora convinta che tutto questo sia un sogno, magari sono svenuta o peggio ancora in coma. "Vola da me" sussurra nuovamente Cameron e solo in questo momento scatto in piedi e corro tra le sue braccia. "Ti amo scheggia" sussurra lui tra i miei capelli. "Grazie di tutto fulmine" affermo prima di baciarlo. Dopo il breve bacio torniamo ad abbracciarci e veniamo raggiunti da tutti i ragazzi e dalle milj in un super abbraccio di gruppo. "E ora si beve!!!" urla Lisa dirigendosi verso il tavolo pieno di drink. Mio fratello si mette alla postazione da dj e la musica inizia a diffondersi per tutta la sala dove la gente a ripreso a parlare. "Ma voi dovevate arrivare la prossima settimana" piagnucolo contro il collo di Cam. "Beh sorpresa!" esclama lui sogghignando. "E pensare che oggi al tuo messaggio volevo rispondere male, sembrava volessi liquidarmi". "Scusa è che stavo facendo la spesa con le ragazze ed eravamo giusto un po' in ritardo". Rimaniamo abbracciati per un'infinità di tempo. "Ti ricordi quando lo abbiamo fatto per la prima volta io e te?" mi domanda all'improvviso Cam. Subito arrossisco e lo guardo negli occhi. "Mi spieghi cosa c'entra in questo momento?" domando non capendo dove voglia andare a finire. "Ricordi che prima ti avevo fatto una mezza promessa?" mi domanda a sua volta. Scuoto la testa in segno negativo, non ricordo nessuna promessa. "Questo è il tuo personale ballo di fine anno con i vestiti sfarzosi".


Don't let your dreams just be dreams [Cameron Dallas]Where stories live. Discover now