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"Iniziamo con dei bei risvegli.." afferma Mery sbadigliando. "Prima o poi gliela faremo pagare!" Esclama invece Jess. Intanto Lisa rimane immobile, quasi pietrificata. "Oh oh qui c'è qualcuno che ha una bella cotta!" esclamo ma sia Mery che Jess si girano verso di me. "Eh no non io... C'è si ma oltre a me...." affermo indicando Lisa che si risveglia e inizia a dire cose assurde. "Uh no! Ma perché ce l'avete con me? Sto solo pensando.... No...toglietevelo dalla testa!". "No cara quella che deve toglierselo dalla testa sei tu!" affermo indicandola nuovamente per sottolineare il concetto. Scoppiamo tutte a ridere e poi decidiamo di darci una mossa e prepararci. Siccome qui fa molto caldo rispetto ai monti del Trentino, decidiamo di metterci degli shorts e delle canotte. Stiamo per arrivare in sala da pranzo quando ricevo una chiamata. "Raga io arrivo subito.. Mia mamma mi sta chiamando. Prendete qualche brioches anche per me" affermo allontanandomi dal gruppo e rispondendo alla chiamata. "Ciao mamma come stai?" domando. "Uh tesoro mio tutto bene tu? Come lì il tempo? Hai mangiato?" da quando mia mamma è diventata come mia nonna? "Qui tutto bene fra poco faccio colazione. Comunque c'è qualcosa che devi dirmi per caso?" domando restando sul vago. "Uh tesoro! Allora te lo hanno riferito!". "Si giusto ieri! Ma perché non me lo hai detto? Almeno mi sarei preparata psicologicamente!". "Abbiamo optato per una sorpresa! E poi tu non saresti mai partita se te lo dicevo prima visto che ti terrorizza tanto parlare davanti a persone sconosciute, soprattutto se sono tante –molto incoraggiante mi dicono- ma sono sicura ce tu ce la farai, tesoro mio. Ora scusami ma devo andare, tuo fratello reclama la cena. Ciao tesoro ti voglio bene". "Alla faccia della sorpresa, per poco non mi veniva un colpo. Ok ciao mamma. Ti voglio bene anch'io" affermo chiudendo la chiamata. Raggiungo i ragazzi che si stanno abbuffando come dei maiali, ragazze comprese. "Oh ciao. Scusate il ritardo" affermo sedendomi e iniziando pure io ad ingozzarmi. Tra un boccone e l'altro riesco a domandare: "Allora oggi cosa facciamo?". "Sicuramente non un giro in città. Non voglio ritrovarmi a dover scappare da una massa di ragazzine urlanti" mi risponde Hayes. Si in effetti non sarebbe il massimo ma diciamo che non mi sarebbe dispiaciuta una corsa mano nella mano con Cam. "Le opzioni sono due -interviene Nash- partita a play o partita a calcio". Decidiamo tutti di giocare a play poiché con la pancia piena giocare a calcio risulterebbe difficile. Finita la colazione ci dirigiamo tutti nella camera di Hayes e Carter, che a quanto dicono è la più attrezzata per giocare tutti assieme. Piccoli nerd insomma. Infatti appena entriamo notiamo che praticamente mezza stanza è occupata dalle varie attrezzature. "A cosa giochiamo?" domanda Hayes mentre sistema tutti i collegamenti e mentre noi ci sediamo un po' dice capita. "Le opzioni sono?" chiede Jess. "Formula uno, call of duty, assassin..." inizia ad elencare tutti i giochi ma subito lo interrompo. "io opto per formula uno" perché è il settore dove me la cavo meglio. Cam seduto per terra poco più in là di me mi lancia un'occhiata. "Uh si così ti insegniamo come si fa" afferma poi con tono competitivo guadagnandosi così una mia occhiata di sfida. Come sempre mi faccio prendere troppo dal gioco e inizio ad insultare chiunque mi stia davanti. Però le parole non aiutano visto che non si spostano. Alla fine della gara sono tra le ultime posizioni. Cavolo non credevo di essere così pessima. Passiamo quel che rimane della mattinata giocando a play e facendo cazzate. É quasi arrivata l'ora di salire sul palco. Sono super tesa anche perché oltre a tutta la folla che avrà gli occhi puntati su di me mi tocca pure parlare in inglese, e non mi riesce per niente bene. "Ragazzi cinque minuti" ci informa una tizia che non ho mai visto. Dio sto letteralmente tremando. "Ragazze aggiungetevi!" urla Nash raggruppato insieme agli altri con le mani tutte al centro. Appoggiamo anche le nostre e i ragazzi iniziano ad urlare qualcosa che proprio non capisco. Ma perché non si parla una sola lingua in tutto il mondo? Le cose sarebbero molto più semplici. Ecco perfetto i ragazzi ora stanno salendo uno ad uno sul palco auto-presentandosi. Che mi prenda un colpo. Non ce la posso fare. No, non ci riesco proprio. Ora mi giro e salgo sul primo aereo disponibile. Ma appena provo a mettere in atto il mio piano la simpatica tizia sconosciuta di prima, mi prende in contropiede e mi spinge sul palco. Cerco quindi di tornare indietro prima che tutti mi vedano ma la solita tizia mi fa dei segni minacciandomi di uccidermi. Appunto mentale: uccidere quella tizia. Sconsolata sono obbligata a rigirarmi verso il palco ma sono immobilizzata, non riesco proprio a muovere un solo muscolo. Vengo così raggiunta dagli altri che mi trascinano, letteralmente, al centro del palco. Decido quindi che è ora di superare le mie paure e la mia timidezza, afferro il microfono e lo avvicino alla bocca pronta per presentarmi ma appena alzo lo sguardo e vedo la marea di gente che si trova davanti a me, le parole mi muoiono in bocca. "Uh be lei è Ilaria, un po' troppo presa dal panico.." mi presenta Mery e il pubblico applaude, forse per darmi coraggio ma in questa maniera non fanno altro che peggiorare le cose. Sono tipo in uno stato di trance dal quale vorrei risvegliarmi ma non ci riesco, sono immobile. Fortunatamente i ragazzi vengono in mio soccorso e si affiancano a me circondandomi con un braccio sulle spalle. Da una parte mi ritrovo Carter e dall'altra Cam, ovviamente. Mentre Carter appoggia il suo braccio sulla mia spalla Cam appoggia la sua mano sulla mia schiena. Ok ora posso morire felice. Mi si dipinge in viso un sorriso ebete e pian piano ritrovo le articolazioni, soprattutto quelle che si trovano vicino alla mano di Cam. Grazie a questi ragazzi riesco a riprendere il controllo del mio corpo e mi sento molto meno ansiosa. Iniziamo tutti a sparare cazzate e Jess può sbizzarrirsi con le sue barzellette. Quanto si diverte quella ragazza a raccontare barzellette pessime? Tanto ve lo assicuro. Ora i ragazzi ci fanno segno di sederci per terra e noi obbediamo. E' il momento di lasciare il palco a Shawn. Mentre lui inizia a cantare seguito da Jack, io osservo Lisa che si sta sciogliendo. Ok è definitivamente andata. Inizio a sghignazzare e Nash, seduto accanto a me, mi lancia un'occhiata dubbiosa così indico la faccia di Lisa. In poco tempo ci ritroviamo entrambi a ridere. Stare lì, sul palco, seduti in cerchio mi ricorda molto casa mia e i miei amici pazzi, come quelli che ora mi ritrovo vicino. Fortunatamente quell'ambiente per me familiare mi aiuta a rilassarmi e ora è come se ci fossimo solo noi, senza quella marea di persone che in realtà ci osservano in ogni piccolo movimento.

Don't let your dreams just be dreams [Cameron Dallas]Where stories live. Discover now