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Sbuffando cerco di sorridere mentre prendo per mano Cam e insieme apriamo la porta, ma prima di riuscire a mettere fuori anche un solo piede veniamo colpiti da un forte flash. Con gli occhi sbarrati cerco di capire cos'è appena successo: un forte flash, seguito da una risata e infine una Lisa che cerca di scappare. Non so cosa si sia messa in mentre quella ragazza ma tutte queste foto a tradimento iniziano a stufarmi. Sbuffando riprendo la camminata e cerco di scendere le scale con la valigia in una mano e Cam nell'altra. Credetemi la cosa non è facile, soprattutto se la valigia è gigantesca. Riusciamo, o per lo meno riesco, ad arrivare al piano di sotto sana e salva. Mi sposto appena in tempo dalle scale prima di sentire un boato assurdo. Spaventata mi giro e noto una valigia mezza sfasciata in fondo alle scale e in cima trovo una Lisa soddisfatta. "Cosa c'è?? -domanda guardandoci male- ho trovato un mio metodo per portare al piano di sotto la mia valigia!" Esclama tutta contenta ma il suo sorriso si spegne quando nota le nostre facce ancora allibite. "Oh insomma! Pesava un sacco!" E scoppiamo a ridere per la sua affermazione. "Cosa cazzo è appena successo?" Domanda Nash accorrendo dal piano di sopra ma non riesco neanche a rispondere che un Matt spaventato urla "Ci stanno bombardandooo! Tutti ai ripari!" E dopo aver affermato ciò si nasconde sotto al tavolo rannicchiandosi su se stesso. Mentre Matt inizia anche a dondolarsi io, Cam e Lisa scoppiamo a ridere. "Ecco perché è messa così male la tua valigia!" Esclama Cam indicando l'oggetto che si trova ancora in fondo alle scale. "Ah ah divertente. Io non ho un ragazzo forzuto come te che potrebbe aiutarmi! Sono single e mi arrangio a modo mio" risponde Lisa. Ha appena fatto un complimento al mio ragazzo?! Quella ragazza deve darsi un contegno. Non riesco neanche a dare voce ai miei pensieri che arriva Shawn mentre cerca di infilarsi la maglia, lasciandoci momentaneamente intravedere i suoi muscoli e le sue vie per la felicità. Lo sto ancora osservando, insomma è una bel ragazzo pure lui, quando due mani si posizionano sopra i miei occhi impedendomi di vedere tutto quel ben di Dio. Cam. Il mio ragazzo gelosone. Scaccio via le sue mani e gli lascio un piccolo e rassicurante bacio sulla guancia mentre ridacchio. Cam approfittando della situazione mi cinge la vita con un braccio e mi attira verso di se facendo scontrare i nostri corpi. Sono persa nei suoi fantastici occhi quando Shawn decide di parlare e di lasciarci tutti a bocca aperta. "Little L. Qualche problema?" Domanda Shawn facendo passare ripetutamente il suo sguardo dalla faccia rossa di Lisa alla sua valigia. Spalanco subito la bocca non credendo alle mie orecchie. Come cavolo l'ha chiamata?? "Oh no, ho risolto grazie" risponde Lisa guardando nuovamente la sua valigia soddisfatta. Sto per scoppiare. Tra quei due è successo qualcosa, ne sono sicura. Sto pensando a qualche frecciatina da lanciare a quei due quando Shawn ci, anzi mi, sbalordisce ancora. Scende le scale sotto lo sguardo di tutti i presenti e raccoglie la valigia di Lisa porgendogliela visto che si è decisa a muovere il suo culo. Sono allibita. Insomma si sa che Shawn è un ragazzo gentile ma mai e poi mai mi sarei aspettata tutta questa disponibilità! Ho ancora la bocca spalancata dallo shock quando dal corridoio del piano superiore spuntano Jack G. con Jess. I due se la stanno ridendo allegramente mentre noto che la valigia di Jess è nelle mani del ragazzo che adesso le sta anche circondando le spalle con un braccio. Cosa cazzo è successo durante la notte?? Hanno liberato cupido che ha iniziato a sparare frecce da tutte le parti? "Che succede?" Domanda Jack tornando serio per colpa delle nostre facce. "Ah be questo diccelo tu" risponde Mery da dietro di me. Oh Mery almeno tu sei salva penso tra me vedendola da sola e senza la compagnia di uno dei ragazzi. "Parla quella che ha la maglia di un altro" ribatte Lisa. Aspettate. Fermi tutti. Sembra la casa degli orrori. Cosa sta succedendo alle mie amiche? Vedendo la mia faccia sorpresa e stupita Cam si avvicina a me e mi sussurra un "Sarà colpa della partenza imminente". Mi giro verso di lui con una faccia ancora più dubbiosa. "Insomma si sa: prima di un lungo viaggio si è sempre un po' tristi e avranno trovato un modo per non pensarci" aggiunge sempre sottovoce ma maliziosamente. "Porco" sussurro spingendolo via. "Ah tranquilla puoi tenerla" afferma Nash scendendo dalle scale. "NASH???" domando. Insomma non avrei mai pensato che potesse essere Nash. "Presente!" Urla di rimando il ragazzo ma non riesco neanche a ribattere che mio fratello ci fa notare l'ora. É tardi e dobbiamo letteralmente correre all'aeroporto. Ci dirigiamo rumorosamente in corridoio dove inizia una guerra per chi deve salire prima in ascensore. La storia si ripete anche per i posti in macchina, ma in questi ultimi istanti a me basta stare vicino a Cam, il resto non conta. Saliamo in macchina e posiziono la mia testa nell'incavo del collo di Cam. Sento il suo battito cardiaco accelerare e d'istinto appoggio la mia mano sul suo cuore. Forse peggiorando la situazione perché il cuore ora sembra partito per l'autostrada. Cam fa un grosso sospiro, come se volesse calmare ogni cellula del suo corpo, mi lascia un leggero bacio sulla testa e infine intreccia le nostre mani sopra il suo cuore impazzito. Per quanto mi piaccia sentire il suo cuore accelerato mi accorgo che anche il mio lo è e ovviamente inizio a pensare che potrebbe stancarsi di battere così forte e fermarsi. Insomma sarebbe proprio un brutto momento questo. Il mio cuore non regge le corse, come del resto il mio corpo, ma pare che quando si trova nelle vicinanze di Cam non gli basti più il solito ritmo. Passiamo così tutto il tempo in macchina: con un occhio intravedo i suoi pettorali dal colletto un po' largo della maglia e con l'altro ammiro il paesaggio che sfreccia intorno a noi. Mi mancherà tutto di questo posto. Non pensavo, appena partita da casa, che mi sarei abituata facilmente qui, in California. Insomma tutti descrivono in modo positivo il posto ma io avevo i miei timori, soprattutto per quanto riguardava la lingua. Ora che ci penso credo di non essere più in grado di parlare italiano, mi sa che dovrò prendere delle ripetizioni. Mi sembrava tutto un sogno. Insomma chi non fantastica sull'America? Tutti. Ognuno di noi sogna di andare negli Stati Uniti almeno una volta nella vita. E io a soli diciassette anni, quasi diciotto, ci sono riuscita. Ovviamente senza l'aiuto di questi stupendi ragazzi non ce l'avrei mai fatta. Non finirò mai di ringraziarli per avermi dato l'opportunità di conoscerli e di aver fatto parte della loro vita almeno per un breve periodo. Sbuffo sonoramente seguita da quasi tutti i membri del gruppo che si trovano in questa macchina. Durante il viaggio nessuno ha spiaccicato una parola, tutti troppo intenti a rivivere i bei momenti passati assieme. Ma è quando inizio a vedere da lontano l'aeroporto che una sensazione di ansia, nostalgia e tristezza mi colpisce in pieno petto. Cerco di trattenermi e riservare le lacrime solo per il momento dei saluti ma mi è difficile. Lotto contro me stessa per impedire a una sola lacrima di abbandonare i miei occhi. Prima di vedere l'aeroporto non ero del tutto consapevole di quello che sarebbe successo. Era come se stessi vivendo in un sogno: mi dicevo che dovevo partire ma in realtà pensavo a quello che avrei fatto dopo con i ragazzi. Non ho mai preso in considerazione la realtà di dover veramente abbandonare tutti, mi sembrava surreale, come se adesso la mia vita fosse qui. Forse questo è il meccanismo che il mio subconscio ha adottato per farmi vivere al meglio gli ultimi giorni ma ora, che l'aeroporto è davanti a me, tutta la realtà mi piomba addosso. Sento già le prime lacrime abbandonare i miei occhi e mi insulto mentalmente per aver pensato tutte le cose precedenti invece che concentrarmi su cose positive, come gli unicorni. Se solo avessi pensato agli unicorni adesso non starei singhiozzando. Oh cazzo sto singhiozzando. Ora tutti se ne accorgeranno, soprattutto Cam. Infatti quest'ultimo inizia a massaggiami la schiena cercando di darmi conforto. Sento le portiere della macchina aprirsi e Cam bisbigliare qualcosa come: "Un minuto e arriviamo". Quando sono certa che siano scesi tutti, mi stacco dal corpo di Cam e inizio ad asciugarmi le lacrime, che non smettono di scendere. Quindi sono sempre di punto a capo. Con un sorriso sghembo Cam si avvicina a me e appoggia la sua fronte alla mia. Ci fissiamo negli occhi per un'infinità di tempo. Sono così belli i suoi occhi. Ogni volta che gli osservo noto qualcosa di diverso: sfumature che non avevo mai visto o che avevo notato di colore diverso solo pochi giorni prima. "Ce la faremo" sussurra Cam ma la sua più che un'affermazione sembra una domanda. Ed è proprio la stessa che mi sto ponendo io. Come faremo a sopravvivere l'uno senza l'altra? Come faremo senza poterci stringere in abbracci? Ma soprattutto come faremo a resistere? Annuisco vigorosamente perché ora tutto quello che possiamo permetterci è sperare: sperare che tutto vada nel verso giusto, sperare in un futuro insieme, ma soprattutto sperare in noi due. E dopo aver preso la nostra dose di speranze iniziamo a baciarci, con molta calma. Ci stiamo assaporando lentamente mentre tutte le nostre emozioni vengono trasmesse dalle nostre lingue che giocano intrecciate assieme. Sono momenti magici questi, quando le mie e le sue emozioni si mescolano assieme creando un vortice che colpisce entrambi. E poi BAM. Un colpo. Faccio un salto di tre metri per lo spavento. Per la paura ho anche morso il labbro inferiore di Cam. Povero ragazzo, ci finisce sempre in mezzo. Ci giriamo verso il finestrino e notiamo Nash spazientito che continua a farci il segno dell'orologio, anche se in realtà lui non lo porta. Mi sa che siamo proprio in ritardo. "Oddio ma ti esce sangue" affermo appoggiando due dita sotto il mento di Cam e alzandoglielo per esaminargli il labbro. Ops, mi sa che questa volta l'ho combinata grossa. "Lei cosa consiglia di fare dottoressa?" Domanda malizioso Cam. Gli lascio un leggero bacio a stampo sul labbro dolorante aggiungendo poi "I giochetti di ruolo gli lasciamo per quando torno, ora mi sa che dobbiamo scendere". Cam mi guarda come se non riuscisse a capire ciò che ho appena affermato. Si, so essere una vera porca quando voglio. Gli rivolgo un sorriso angelico mentre lui apre la portiera. Usciamo dalla macchina e ci stanno tutti aspettando. Insomma un po' di privacy no? Mancava poco e sarebbero venuti pure ad abbassare i finestrini per ascoltare la nostra conversazione. Nash mi molla in mano la valigia e poi iniziamo tutti a correre verso l'aeroporto. La scena che si presenta alle persone che si trovano all'aeroporto è esilarante: una marea di ragazzi e ragazze che, facendo slalom tra la folla, corre disperatamente in tutte le direzioni. Una volta arrivati al nostro gate noto che ci avanzano giusti giusti venti minuti. I ragazzi propongono di fare il rito pre-esibizione. Ci mettiamo tutti in cerchio, le mani sovrapposte al centro e via. Loro urlano qualcosa che devo ancora comprendere e poi alziamo tutte le mani in aria urlando. La gente ci guarda male, ma ormai siamo abituati. Come ogni addio non possono mancare i saluti individuali. Iniziamo così ad abbracciarci uno a uno. Questa volta non è una finta come avevamo fatto una settimana prima. Questa è la dura realtà e lo si può capire dai nostri visi tristi e sconsolati. Ed ecco il turno di Matthew. "Ti voglio bene dinosauro" ormai questo ragazzo per me è diventato un dinosauro. Insomma fa un'imitazione da Dio. "Anche te piccola t-rex" strano soprannome che non so a cosa sia dovuto. Dopo aver sciolto l'abbraccio tocca a Shawn. "Ehi vedi di trattenerti un po' con quella voce altrimenti le donne cadranno tutte ai tuoi piedi" affermo pensando che a volte intona degli acuti così alti e perfetti che potrebbero chiamarli acuti-strappamutande. Canta in modo divino questo ragazzo. "Ehi Hayes un giorno devi portarmi in pista con te!" Affermo mentre ci abbracciamo. "Certo! Ti procuro io una moto!" Mi risponde esaltato. Sorrido pensando che ci basta davvero così poco per essere felici, ma in questo momento nessuno lo è. Poi arriva il turno di Sierra, che mi stringe tra le sue braccia come se fossimo migliori amiche. "Controlla Cam!" le sussurro nell'orecchio facendola ridere. "Va bene ma tu chiamami se hai qualche problema" afferma Sierra prima che mi allontani. Che ragazza meravigliosa, la conosco da poche ore ma è già disposta ad ascoltare i miei problemi. Le prometto che lo farò e mi allontano dal suo caloroso abbraccio. "Ti voglio bene" mi sussurra Nash prima ancora che io possa dire qualcosa e poi si fionda tra le mia braccia. Tra tutti, oltre a Cam, quello con cui ho legato di più è stato Nash. "Ti voglio bene anch'io" sussurro staccandomi. Ed eccomi qui. Difronte al più bel ragazzo che io abbia mai visto. Cavolo è proprio bello. Anche quando è triste è bello. Sapete quelle frasi che dicono tutti gli innamorati 'sorridi così sei più bello/a' ecco per lui non vale. Certo con un sorriso il suo viso si illumina ma anche da triste e con un velo di malinconia negli occhi è un gran figo. Cam allarga di poco le braccia, come se avesse finito le energie. Io non me lo faccio ripetere due volte e mi rifugio tra le sue braccia salde e calde appoggiando la mia testa nell'incavo del suo collo mentre lui mi lascia un delicato bacio sulla nuca. Starei ore in questa posizione, ad annusare il suo buonissimo profumo, il profumo del mio fulmine. Cam china la testa e preme furtivamente le sue labbra nell'incavo del mio collo vicino all'orecchio come se stesse anche lui aspirando il mio profumo e la mia dolcezza. L'urgenza però lo rende goffo e striscia la bocca aperta lungo il mio collo giù fino all'inizio della felpa e poi di nuovo su. Quando Cam è ormai vicino al mio orecchio inizio a spostare la testa in modo da mettermi di fronte a lui. In brevissimo tempo lui imprigiona le mie labbra nel bacio profondo di cui abbiamo entrambi disperato bisogno. Ci assaporiamo a vicenda lasciando che le sensazioni divampino pure e incontrollate. Tra un bacio e l'altro Cam riesce a sussurrare un "Ti amo scheggia". Cerco di farlo anch'io ma quando sto per dirlo la mia voce si incrina e scoppio. Scoppio a piangere riversando tutte le lacrime possibili. É come se fossi una bomba che ad un certo punto scoppia, travolgendo tutto. Continuiamo a baciarci mentre le presa di Cam si fa più forte sul mio collo. Ci baciamo mentre le mie lacrime solcano le mie guance ma noto che anche quelle di Cam sono bagnate. La nostra disperazione non ci impedisce però di intrecciare le nostre lingue, anzi si potrebbe quasi dire che è essa stessa che ci spinge ad unirci. E così continuiamo a baciarci con le lacrime che solcano le nostre guance ma che si uniscono sulle nostre labbra per dare vita ad un bacio salato. All'improvviso sento la voce di mio fratello che afferma qualcosa, ma sono troppo impegnata per ascoltarlo. Presa dalle passioni infilo le mie mani tra i capelli di Cam e lo tiro più vicino a me, come se cercassi di fondere i nostri corpi in uno solo. Purtroppo per noi il tempo a disposizione è scaduto e questo lo capisco quando una mano forzuta si fa largo tra il mio corpo e quello di Cam. Il braccio mi circonda la vita finendo con una presa ben salda sul mio fianco sul quale sento subito una pressione sempre più forte che cerca di tirarmi indietro. Cerco di opporre resistenza ma il braccio è troppo forzuto e io sono distrutta fisicamente e mentalmente per provare solamente a respingere la persona che mi sta allontanando dal mio Cam. Lascio un leggero bacio a stampo sulle labbra di Cam mentre osservo i suoi occhi velati dalle lacrime. Ora non so se sono triste perché devo partire o perché lui è triste. Non pensavo che si potesse dipendere dall'umore di una persona in questo modo. Mio fratello con forza, che non credevo possedesse, continua a trascinarmi verso il gate. Ormai sono obbligata a mollare la presa sui capelli di Cam ma lui afferra prontamente una mia mano prima che sia troppo tardi. E ci ritroviamo così, in una scena simile a quella dei film: un ragazzo disperato tenta di riavere la sua ragazza mentre lei è costretta ad andarsene. La mia mano sta scivolando nella sua, che sembra ormai senza forze, è come se non mi stesse più trattenendo e questo mi spezza il cuore. Mi spezza letteralmente in due vedere quel bellissimo viso solcato dalle lacrime e quel corpo, solitamente pieno di vitalità (fino a poche ore fa lo era, credetemi), ormai prosciugato. La distanza tra di noi aumenta sempre di più finché, dopo aver percorso tutta la sua mano, le nostre dita si staccano. Ed è come se mi avessero appena staccato la spina che mi teneva in vita. Mi sento vuota e prosciugata, proprio come Cam. Ci guardiamo negli occhi per brevi istanti e io riesco a mala pena a mimare con le labbra un "ti amo" prima che mio fratello mi riappoggi per terra facendomi girare. Per evitare una mia possibile fuga mi appoggia un braccio intorno alle spalle, ma so che questo è anche un suo modo per dimostrarmi che lui c'è e ci sarà sempre. Distrutta appoggio la mia testa sulla sua spalla mentre proseguiamo il nostro cammino.




Don't let your dreams just be dreams [Cameron Dallas]On viuen les histories. Descobreix ara