18 Chelsea

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18 Chelsea.



Sono immobilizzata e dovrei essere terrorizzata.

La presa con cui mi tiene attaccata al suo corpo è ferrea, impossibile da sciogliere, così come la sua mano, che mi tiene fermo il viso perché non possa allontanarmi.

È una situazione paradossale, che non mi sarei mai aspettata e che so dovrebbe farmi paura, ma la verità è che lui conosce solo questo modo e la pressione delicata della sua bocca sulla mia ne è la dimostrazione.

Mi sta fissando negli occhi, indeciso e sorpreso da se stesso. È come se mi stesse chiedendo il permesso e questo va contro ogni cosa mi sia stata detta su di lui.

"Adrian prende quello che vuole senza pensare al male che fa!"

"Non gli importa di niente e di nessuno se non dei suoi desideri egoistici!"

Le parole di Meredith mi echeggiano dentro, ma non rappresentano affatto la persona che mi tiene stretta come se dovessi scappare da un momento all'altro.

Questa non è una cattiveria, non è un approfittarsi della situazione, del fatto che siamo soli nello spogliatoio. No, non è nulla di tutto ciò.

È l'unico modo che lui conosce per comunicare qualcosa di diverso dal disprezzo che non ha problemi a riversare sugli altri.

Forse, se non avessi visto la gioia trattenuta sul suo viso, quando ha visto la fotografia, avrei pensato a qualcosa di brutto. Invece, per un attimo, ho visto la barriera cadere.

Adrian non sa gestire certe emozioni. La gratitudine è una di queste.

Lo ha fatto anche il giorno che mi ha portata via da casa di mio padre.

In qualche modo, voleva consolarmi, farmi smettere di piangere, darmi altro a cui pensare e ha usato l'unico modo che conosce.

Lui non usa le parole per le cose gentili, quelle le riserva per altro. Lui dimostra chi è davvero con i gesti.

Sembra arrogante, sprezzante di tutto e tutti, ma per i suoi amici farebbe di tutto, come Josh mi ha raccontato. Se c'è un problema, si fa in quattro per cercare di risolverlo.

Lui è il tipico esempio del detto: le azioni valgono più di mille parole.

Per questo motivo, perché sento che tutto quello che vuole fare è trasmettermi la sua gratitudine, quello che sente, perché non sa dirlo a parole, accetto il suo gesto.

Trovo il modo di muovermi e, in qualche modo, piegando i gomiti, riesco a spostare le mani verso l'alto e ad aggrapparmi alle sue braccia. Dopo di che, chiudo gli occhi ed escludo tutto il resto.

Il calore e la pressione del suo corpo contro il mio sono in grado di farmi dimenticare che sto baciando qualcuno, che sto facendo qualcosa che mi sono solo limitata a fantasticare.

Non so cosa significhi, non so come si faccia, ma lui sì, lui lo sa e me lo mostra stringendomi più forte e facendomi mancare il respiro per l'intensità che mi sta trasmettendo.

Sto tremando.

Non so esattamente cosa sto facendo, mi sto limitando a copiare quello che fa lui, ma sembra andare bene. Sono imbranata e non so che cosa dovrei davvero fare, ma ho l'impressione che ci sia ancora troppa di stanza.

Non è così che dovrebbe essere. Devo avvicinarmi.

Mi sollevo sulla punta dei piedi e il contatto cambia immediatamente, come se con questo piccolissimo gli avessi dato la risposta che voleva.

Assoluta Perfezione. The Colorado Series #4 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora