15 Adrian

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15 Adrian








Non riesco a respirare.

Nella vorticosa nebbia che mi avvolge, mi manca l'aria.

Vorrei muovermi, ma il mio stesso corpo non risponde. È come se fossi paralizzato.

Sono a pancia in giù, credo di avere la braccia bloccate lungo i fianchi e, nel buio della mia stessa stanza, non vedo assolutamente nulla nonostante tenga gli occhi bene aperti.

Non sono solo nella stanza. C'è qualcosa sulla porta, so che è lì.

Provo a non farmi prendere dal panico, ma sono indifeso e chiunque sia, vuole farmi del male.

Ad un certo punto il mondo si rovescia e spalanco gli occhi.

"Porca puttana, svegliati, imbecille! Sei così ubriaco da morire soffocato?"

Mi tiro a sedere di botto, respirando con affanno e mi guardo attorno alla ricerca di un nemico.

La mia stanza è come sempre: incasinata, ma vuota, a parte Josh con la faccia stravolta, in piedi alla mia destra.

Non c'è nessuno sulla porta alle sue spalle e, grazie alla luce accesa del corridoio, posso intravedere la cornice dell'orribile quadro che ha comprato Dave ad un mercatino di Natale.

Ci metto alcuni secondi a riprendermi e capire che, molto probabilmente, il mio è stato solo un incubo dettato dall'alcool, per quanto reale mi sia sembrato.

Il panico scivola via lentamente e mi lascio ricadere sui cuscini e mi copro gli occhi con un braccio.

La luce brucia e, a ben pensarci, ho la testa pesante come se mi avessero dato una martellata.

"Cosa ci fai qui?"

Decisamente una bella domanda.

Ricordo abbastanza chiaramente di essere salito sulla macchina di Chelsea e che ad un certo punto ho chiuso gli occhi per combattere la nausea. Da quel momento in poi è tutto piuttosto confuso.

Non ricordo di essere sceso dalla macchina, ma solo un infinità di scalini. Credo di essere riuscito a prendere le chiavi dalla tasca del giubbotto, ma non di sono stato io ad aprire la porta d'ingresso.

Quindi come sono arrivato nel mio letto, senza scarpe ai piedi, e come ha fatto Josh ad entrare?

"Meredith mi ha chiamato dopo che Chelsea ti ha portato via e mi sono fiondato qui per assicurarmi che non facessi qualche cazzata. Immagina la mia sorpresa nel sapere che semplicemente te ne sei andato a letto e non ti sei approfittato della situazione! È stata lei a farmi entrare dopo che sei crollato."

Josh ha ragione. È davvero una sorpresa.

A ben pensarci, sarebbe stato il momento ideale per mostrarle chi sono davvero. Non avevo nessun freno inibitore, tanto che non ricordo nemmeno che mi abbia accompagnato fino al mio appartamento o che ci abbia messo piede. Eppure non è successo nulla. Non le ho messo le mani addosso, perché altrimenti a quest'ora avrei la faccia in fiamme.

Mi tolgo il braccio dalla faccia e guardo l'orologio. Sono quasi le sei del mattino.

"Perché sei ancora qui?"

Lo osservo passarsi una mano sulla faccia e poi tra i capelli, come se stesse cercando di svegliarsi.

"Perché sono tuo amico e perché qualcuno mi ha ricordato che alle volte non sono il massimo. Non potevo andarmene. Lei non se ne sarebbe andata ed era meglio che ci fossi io una volta ti fossi svegliato. Alle volte sai essere una spina nel culo quando ti svegli con la luna storta."

Assoluta Perfezione. The Colorado Series #4 (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora