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Mai e Per Sempre.

18.

01 Novembre 2015, Parigi.

"Se mi avvicino ti lasci andare,
Se mi avvicino ti lasci toccare,
Se mi avvicino ti voglio sentire,
Se ti avvicini facciamo l'amore.
E poi domani se piove o c'è il sole
Non mi interessa, non voglio sapere
Come sei bella lasciati guardare.
E non c'è niente da spiegare,
E non c'è niente da rifare.
Adesso lasciamoci andare,
Adesso senza più parole."

Marco Mengoni, Avessi un altro modo.

Nessun Punto Di Vista

La ragazza era stretta in una giacca blu, aveva le guance arrossate per il freddo ed il fiato corto, come se avesse corso.
Se ne stava lì, sulla soglia della porta e guardava Marco.
Lo guardava con i suoi occhi immensi, arrossati e lucidi. Davano la sensazione che avessero appena smesso di versare lacrime.
Marco le immaginava quelle lacrime salate che rigavano il volto della bionda, le immaginava e le sentiva come se stessero scorrendo sul suo viso.
Maya era ferma, immobile, come se non sapesse perché fosse lì o come se non ricordasse il perché ci fosse arrivata.
Fissava gli occhi scuri di Marco nella vana speranza di trovarvi quell'uomo che le aveva rotto il cuore in mille pezzi e non quello che continuava a farle battere il cuore ed a farle sentire lo zoo nello stomaco come la prima volta che andarono a cena fuori.

"Maya..." disse il moro con voce bassa, sembrava avesse paura di pronunciare quel nome. Aveva paura che lei non fosse lì e che potesse scomparire ancora una volta.
Perché andava sempre così, per un motivo o per un altro scomparivano e si perdevano e quello che avevano vissuto sembrava nebbia al mattino.
"Sei un cretino!" disse lei mentre i suoi occhi si gonfiavano ancora per le lacrime "Sei un cretino ed io ti odio!" disse dandogli un pugno sul petto, colpo che Marco a sento sentì.
"Sei un cretino e ti odio perché sei scomparso per due anni. Sei un cretino e ti odio perché mi hai distrutta. Sei un cretino e ti odio perché hai scelto lei. Sei un cretino e ti odio perché mi hai illusa. Sei un cretino e ti odio perché mi hai amata. Sono una cretina e mi odio perché sto ancora male per te. Sono una cretina e mi odio perché non ti ho ancora perdonato. Sono una cretina e mi odio perché non mi sono sentita abbastanza. Sono una cretina e mi odio perché ho creduto alle tue promesse."

Parlava veloce Maya, era una macchinetta che non si fermava mai. Instancabile e con una capacità di accumulare aria inimmaginabile.
Marco se ne stava lì, sulla soglia della porta della sua stanza e le stringeva la braccia per non farsi dare altri colpi o forse solo per la voglia di toccarla ancora una volta.

"Sono una cretina e mi odio perché in realtà non ce la faccio ad odiarti, non ce la faccio proprio. Tutto avrei dovuto fare tranne che venire qui a dirti tutto quello che mi passa per la testa, ma non posso proprio permetterti di partire ancora una volta e tornare da lei. Non senza averti detto la verità.
Perché nonostante tutta la rabbia che provo dentro e nonostante tutto il rancore che ho serbato per tutti questi anni, nonostante la faccia di schiaffi che ti vorrei fare e nonostante le cattiverie che ti ho detto fuori casa mia.... Nonostante quello che mi dice di fare il mio cervello...
Io non sono in grado di odiarti.
E per quanto odi ammetterlo, io ti amo ancora. Ti amo ancora come ti amavo il giorno in cui hai lasciato Parigi ed hai scelto lei.
Ti amo, perché è una cosa che non sono in grado di cambiare e non ho nessuna intenzione di accettare di averti perso, nonostante so che sia andata così."

Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Where stories live. Discover now