4.

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Mai e per sempre. 

4. ( scusate, ci potrebbero essere degli errori quindi il capitolo è da correggere.) 

18 Agosto 2013, la mattina dopo. 

"Una parola si scordò di ricordare cos'è che doveva dimenticare e ogni tanto così le capitava di lasciare trasparire la verità." 

- Renée C. Neblett, Snapshots. 

Marco P.O.V

Le ore sembravano non passare mai, il ricordo di quella notte era ancora vivo nella mia mente e le parole che avevo detto riecheggiavano ancora nella mia testa; sapevo che non le aveva neanche sentite, ma era strano ammettere qualcosa in sua presenza. 

Mi sono sempre considerato più bravo con le parole che con i fatti, ma con Maya sembrava essere tutto diverso, non era come con le altre. Non era stato difficile arrivare a casa sua alle due di notte, non era stato difficile farla dormire sul mio petto, non era stata difficile sorridere e non era stato difficile essere felici, perché con lei riuscivo ad essere me stesso, solo Marco. 

Erano le due di pomeriggio, il sole era alto ma non faceva caldo come a Roma; tirava un vento fresco e le foglie degli alberi si muovevano producendo un suono piacevole e rilassante, fosse stato per me non mi sarei più mosso da quell'albero ma Marta si avvicinò a me con un grande sorriso e mi disse: 

"Abbiamo finito, per oggi. Puoi raggiungere la tua Maya." naturalmente stava ridacchiando nell'ultima parte della frase ed io la guardai male, perché doveva trattarmi con un adolescente alla prima cotta? 

"Non sei simpatica!" dissi facendole la linguaccia, sembravo un bambino di cinque anni ma poco mi importava. 

Salutai tutti quanti e mi diressi verso l'accademia di moda di Parigi, rischiai di perdermi una decina di volte ma quello che conta è che arrivai sano e salvo fuori alla scuola. Mostrai alla guardia che stava lì fuori, al salone della sfilata, il pass che Maya mi aveva dato quella mattina e poi entrai nella grande stanza. 

Era veramente molto alta e la musica rimbombava, ma non come in una discoteca, era piacevole; al centro era allestita una passerella ed ai piedi era affollata da modelle che andavano avanti ed indietro e stilisti che si affettavano a sistemare gli ultimi dettagli. 

Mi guardai intorno un paio di volte prima di vederla: era sulla passerella a piedi scalzi, stringeva tra le mani delle trappole infernali che sembravano scarpe e sorrideva; il jeans nero le fasciava le gambe snelle alla perfezione e la maglia bianca con una stampa che non riuscivo a leggere metteva in risalto le sue piccole forme; non era molto truccata se non per del mascara ed un po' di matita nera; i suoi lunghi capelli biondi erano legati in una mezza coda bassa ed un ciuffetto mosso le ricadeva sulla fronte. Al suo fianco c'era Matilde, che stringeva una coroncina di fiori tra le mani e sorrideva anche lei. 

Entrambe guardavano nella direzione di Louis che stava scattando loro una foto con il suo smatphone, che poi avrebbe caricato da qualche parte sul web. 

Matilde disse qualcosa a Maya, lei si girò verso di me e lasciò cadere le scarpe a terra per poi corrermi incontro e saltarmi in braccio . La presi al volo sorprendendomi di quanto fosse leggera e le sorrisi sinceramente. 

"Hey!" dissi stringendola, i suoi piedi scalzi penzolavano nel vuoto e lei si allontanò di poco per lasciarmi un bacio sulla guancia e poi scendere. 

"Siamo un po' nella merda perché ci hanno anticipato la sfilata a dopodomani, tu verrai vero?" mi chiese mentre camminavamo verso la passerella. 

"Certo che verrò!" dissi sorridendole ancora, credo che avessi una faccia alquanto da ebete.

"io devo finire di fare delle cose qui, mi aspetti? Magari dopo possiamo andare a prendere un caffè da qualche parte." disse con tono dolce e con il solito sorriso che le colorava il volto.

Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora