11.

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Mai e Per Sempre.

11. [CAPITOLO DA CORREGGERE, SCUSATE PER EVENTUALI ERRORI :)]

Speciale 2 K!!! ( leggete lo spazio autrice alla fine, grazie <3 )

"But now you're here and I don't feel a thing."

One Direction- If I could fly

MAYA P.O.V

Spesso mi è capitato di immaginare come possa evolvere la mia vita con il corso degli anni; come potrei cambiare mentre i mesi del calendario scorrono e gli anni passano e le stagioni cambiano.
E' una cosa che mi capita spesso, quella di fantasticare oltre il tempo e lo spazio: non mi sono mai immaginata la mia vita a Parigi, con un agenzia tutta mia e con un ragazzo come Marco al mio fianco.

Ma nonostante tutto, tutto quello che la vita mi ha tolto e mi ha regalato, quella notte non ho potuto fare a meno di fantasticare ancora una volta: mi sono immaginata su una sedia a dondolo posta in una veranda, una di quelle che si vedono nei film americani, vicino ad un tavolino sul quale c'era una tazza fumante; nel riflesso del vetro della finestra ammiravo i miei capelli che si erano colorato di argento e di bianco.
Nella mia immaginazione ero sola nella veranda, ma fuori c'erano tante persone; mi piace immaginare che sia la mia famiglia, quella che mi sono costruita: i miei figli, i miei nipoti...

Una lacrima mi ha rigato il volto pensando a Luca, lui è morto così giovane e mi distrugge, a distanza di anni ed anni, la consapevolezza che lui non proverà nulla di quello che io ho provato e proverò: non si innamorerà, non si diplomerà, non frequenterà l'università, non si trasferirà, non avrà figli, non vedrà i suoi capelli diventare bianchi e le rughe rovinargli la pelle.
Luca resterà per sempre quel ragazzino intelligente che deve fingersi stupido per essere accettato; quel sorriso fatto di innocenza e quegli occhi che parlavano con il mondo; rimarrà per sempre con la pelle chiara liscia e priva di segni del tempo.

La sua immutabilità un po' mi conforta perché sono consapevole anche del fatto che ora sta bene e che si è liberato dal peso che aveva sulle sue spalle, un peso troppo pesante perché riuscisse a portarlo ancora sulle sue spalle da solo.
Ma non ne avrebbe mai parlato con nessuno, il più grande difetto di Luca è sempre stato quello di tenersi tutto dentro, non importava cosa fosse o perché lo facesse soffrire. Sembrava tremendamente geloso del suo dolore: doveva essere solo ed esclusivamente suo.

"IN PIEDI SCATTARE!" urlò Louis entrando in casa con la grazia di un elefante "Abbiamo un sacco di cose da fare e non è possibile oziare tutto il pomeriggio!" continuò camminando come un pazzo per tutta la casa.

"Louis, potresti gentilmente dirmi cosa cazzo ti passa per la testa?" chiesi dopo essermi ripresa dal mio infarto, insomma sono saltata dal divano ed il mio fondo schiena non fu molto felice del suo incontro con il pavimento!

"Scusa, non volevo spaventarti." disse ridendo sotto i baffi.

"No, tranquillo, non mi hai affatto spaventata!" esclamai portandomi indietro la ciocca di capelli che, non si sa come, era arrivata sul mio volto.

Louis scoppiò a ridere. "Non sei simpatico!" gli dissi dandogli un pugno sulla spalla.

"certo... Certo... Tu però sei buffa!" rispose piegandosi a metà.

"Prima che tua madre ti debba venire a prendere all'ospedale e me dal carcere, mi diresti perché stavi urlando in quel modo?" gli chiesi nuovamente saltandogli sulle spalle.
Il rapporto che avevo con Louis era qualcosa che non sarò mai in grado di spiegare: andava oltre una qualsiasi e banale amicizia.

Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora