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SPAZIO AUTRICE:

Salve a tutti, finalmente ecco un altro capitolo. 
So che forse vi saresti aspettati qualcosa di diverso per questo capitolo dopo la fine del precedente, ma vi posso garantire che c'è ancora tanto da raccontare su Maya e Marco anche se siamo quasi giunti alla fine di Mai e Per Sempre.

Mancano, infatti, pochi capitoli per poter considerare questa parte della storia completa, ma io avrei già intenzione di scrivere un sequel, lasciatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se lo volete.
Inoltre, molto probabilmente, ci potrebbe essere una minima probabilità che questa fanfiction diventi un libro: a quanti piacerebbe? 

Lasciatemi tutte le vostre opinioni e le risposte alle mie domande nei commenti, 
come sempre siete incredibili. 

A presto,

Flywithme xx. 

16.

30 - 31 Ottobre 2015, Parigi. 

"Ed ora sei solo uno sconosciuto con tutti i miei segreti."

Anonimo.

Nessun punto di vista

Le braccia della bionda rimasero lungo il suo fianco per molti secondi, secondi che gli parvero secoli, ma quando si aggrappò alla sue spalle e si lasciò andare in un pianto strozzato, Marco sorrise e la strinse più forte. 

In quel momento sentiva che tutti i litigi, le parole dette, le ore trascorse non fossero mai esistite e che tutto fosse esattamente come l'aveva lasciato l'ultima volta; perché c'era quell'amore che restava tra loro, che li legava e li logorava: non importava quanto potesse fare male, era un dato di fatto che tra loro ci sarebbe stato sempre qualcosa. 

E' difficile credere al vero amore, non perché questo non esista, ma perché tutti lo immaginano come quello delle fiabe: un bel principe sposa una bella principessa e vivono tutti felici e contenti. 
Ma l'amore non è questo, questo non è lontanamente amore! 
Questa è una messa in scena, una semplificazione della confusione che porta l'amore perché i sentimenti non sono mai bianchi e neri.... Sono più come dei sintomi. 

Ed i sintomi dell'amore... Dio, i sintomi dell'amore sono i più belli ma anche tra i più brutti perché sono contraddittori e confondono e sanno lasciare un vuoto distruttivo, uno di quelli che portano al tormento!

Maya li stava provando tutti insieme mentre si stringeva tra le braccia di Marco: stava provando dolore, rabbia, passione, compassione, sicurezza, insicurezza; le tremavano le gambe e le mani non erano in grado di fermarsi.
 Stringevano la giacca di Marco come per assicurarsi che non svanisse come la nebbia mattutina, come un sogno quando sorge il sole. Lo stringeva come non l'aveva mai stretto.

Quello che la sconvolse più di tutto era il fatto che lei sentiva il suo cuore battere ad otto mila, come se avesse appena finito di correre una maratona: ma Maya era solo ferma tra le braccia di Marco. 

Non capiva. 
Cosa avrebbe dovuto fare? Sarebbe dovuta rimanere lì? Avrebbe dovuto baciarlo? Dirgli che le era mancato?

Lo spintonò via e scappò. Come la prima volta che l'aveva visto a Parigi, come quella volta in cui l'aveva rincorsa. 

"MAYA!" urlò Marco. Ma questa volta la ragazza non si fermò.

Tirava vento quella notte a Parigi, era una notte piuttosto fredda e forse il giorno seguente sarebbe stato peggio. 
A causa di questo favorevole, o sfavorevole (decidete voi), la sciarpa scivolò dal collo di Maya e per una strana coincidenza finì addosso a Marco che la stava rincorrendo. 
Lei salì su un taxi e si allontanò; Marco si avvolse la sciarpa intorno al collo mentre quel profumo familiare gli invadeva i sensi e tornò verso la moto che aveva noleggiato. 

Mai e Per sempre [M. M.] (#Wattys2017)Where stories live. Discover now