Capitolo 34

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la sveglia suona, esco la mano da sotto le lenzuola e l'allungo verso il comodino per cercare il telefono,lo testo tutto ma non trovandolo apro un occhi e lo trovo all'angolo che sta quasi per cadere per terra, lo afferro e guardo l'orario, e mi rendo conto che sono le tre del mattino e che quindi è impossibile che fosse la sveglia, guardo le ultime chiamate e massaggi : trovo una chiamata persa di William delle ore 11 e un messaggio da uno sconosciuto inviato tre minuti fa, lo apro e mi acciglio

messaggio da sconosciuto

vieni stasera nel Bronx e lo saprai, scoprirai di chi non puoi fidarti.

nel Bronx? non ci sono mai stata, anzi i miei mi hanno sempre vietato di metterci piede perchè mi hanno detto che li girano i delinquenti, nessuno dei miei amici  potrebbe trovarsi lì...e io dovrei andare in quel posto da sola?

un leggero brivido percorre tutta la mia schiena, non ho paura del posto, ho paura di scoprire qualcosa che non vorrei sapere, qualcosa che può farmi star male,ma sopratutto ho paura di sapere di chi non posso fidarmi, per me la fiducia è una cosa importante;
La fiducia è la capacità di credere nella lealtà di una persona fino all'estremo e nel momento in cui viene a mancare, tutto crolla e l'amore e l'amicizia si sciolgono come neve al sole.

fisso la tastiera del cellulare per dei interminabili minuti finchè non mi viene una domanda intelligente da fare.

messaggio a sconosciuto

posso venire con qualcuno?

invio e non riuscendo più a dormire mi alzo e mi metto davanti alla finestra, mi siedo sul davanzale, alzo lo guardo al cielo: il cielo è blu scuro e qualche nuvola fa da sfondo alla luna e alle stelle che la circondano in tutta la loro magia, ma questo volta non basta per riuscire a tranquillizzarmi, sento un groppo allo stomaco che non riesco a far andare via, potrò mai essere felice senza che qualcosa o qualcuno me lo impedisca?
Scuoto la testa, sono sempre stata felice, i miei momenti li ho avuti anche io, ma non ho mai avuto così tanti ostacoli come adesso per esserlo, sarà che la mia vita mi sta mettendo alla prova per vedere fino a dove sono in grado di sopportare.
Faccio uno sbadiglio, il sonno meno male sta ritornando: così, con l'oscurità della notte e con la valanga di pensieri che ho in testa mi alzo e mi rimetto a letto.

Pov. Mason

la sveglia suona e frastornato sbadiglio, nel farlo scontro con il piede delle gambe e con le braccia dei capelli, confuso mi giro e osservo la ragazza affianco a me sforzandomi di ricordare come mai sia qui e quale sia il suo nome, finché alcuni ricordi della Sera precedente non vengono a galla.

Flashback
Sono buttato come uno straccio sul bancone di questo bar da più di un ora ormai.
《Martin! Un altro!》dico chiamando il Barista e sbattendo leggermente il bicchiere sul bancone, almeno a me sembra di sbatterlo leggermente
《Amico, non ti sembra di aver già bevuto abbastanza?》dice cercando di togliermi il bicchiere dalle mani, lo guardo male e gli porgo il bicchere 《UN ALTRO.》alzo la voce, lui annuisce per poi andare a riempirmi il bicchere.
Mi passo nervosamente la mano fra i capelli, non so cosa ci faccio qua, ma so cosa mi ci ha portato.
come sempre i miei genitori dovevano litigare e di conseguenza mio padre ha iniziato a rifacciare tutti gli errori che abbiamo commesso io e mio fratello, ho perso il controllo e per la prima volta in tutta la mia vita sono stato in grado di rispondergli e se non si metteva in mezzo mia madre sicuramente sarei stato pure in grado di mettergli le mani addosso e spaccare quella faccia da coglione che si ritrova.
a quel punto ho afferrato la giacca e me ne sono andato sbattendo la porta alle mie spalle; ed ora mi ritrovo qua con un altro bicchiere giá finito di Vodka tra le mani, sto per chiederne un altro quando una mano si appoggia alla mia spalla facendomi girare verso la persona a cui appartiene: una ragazza mora con gli occhi verdi mi sta guardando intensamente, ha un corpo da paura e sicuramente porta una quarta abbondante, mi guarda facendomi un sorriso malizioso, so già cosa vuole da me...tutte vogliono sempre la stessa cosa
tranne una
Mi ricorda la mia mente, ma reprimo fin dall'inizio il pensiero di Charlotte, anzi a guardare questa ragazza davanti a me mi rendo conto che un pò di assomiglianza c'è, Scuoto la testa e gli faccio un sorriso malizioso
《hai bisogno di qualcosa bambolina?》dico e lei si siede nello sgabello affianco al mio accavallando le gambe 《delle stesse cose di cui hai bisogno tu》dice continuando a guardarmi Con sguardo da "cosa aspetti?" , mi alzo un pò barcollando, lascio i soldi per la vodka sopra al bancone e poi faccio segno alla ragazza di seguirmi, lei mi segue, arriviamo davanti a casa mia e con un pò del suo aiuto apro la porta, andiamo verso la mia stanza in silenzio, ma una figura davanti alla porta della camera dei miei genitori mi fa esitare 《Mason...》dice mia madre, la fermo con la mano 《Buonanotte mamma》dico e entro in camera dove già la ragazza è pronta sopra il mio letto.

Fall in Love[COMPLETA MA NON CORRETTA] Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora