"La Princesse"

Mulai dari awal
                                    

"Vorresti delle informazioni sul mio clan?", le affiorò sul viso un sorriso amaro, si sarebbe rifiutata di tradire la sua gente, a ogni costo. La creatura a quel punto si mise a ridere e Coco si sentì come investita da quel suo atteggiamento, da quel suo profumo, mentre lo sguardo cadeva sulla pelle lasciata nuda dai primi due bottoni della camicia lasciati aperti.

"Non avrei mai detto che, Principessa, potessi essere così fedele a quel piccolo gruppo di umani. Con il destino che ti attende, dovresti non fidarti di loro", il suo sguardo penetrante si fece duro. Doveva disprezzare i Colonie come Coco aveva immaginato.

"Cosa stai insinuando?", mormorò la cacciatrice. La creatura magnifica, simile al più bello e maledetto degli angeli, si alzò dalla sua poltrona e le si avvicinò. Coco si scoprì a non indietreggiare, si scoprì a desiderarlo vicino a sé, anche se il suo cervello le stava urlando di scappare e il suo istinto le confermava quanto pericoloso fosse. Le sfiorò il viso con delicatezza.

"Non sai perché tua madre ti abbandonò alla nascita?", Coco si lasciò assuefare dal suo profumo di muschio e salsedine, come se non avesse voluto respirare altro nella sua vita. I suoi occhi erano fissi in quelle due opali luminose, mentre quasi esitante scuoteva il capo.

"Sei destinata ad essere molto più che una cacciatrice", percepì tutto il suo disprezzo nei confronti di quello che in realtà lei era e sarebbe sempre stata. Scosse il capo, infastidita. Il suo orgoglio la riportò in sé, stava parlando con Romeo Calet il capo dei Mogor, non stava andando a bere una birra in un locale per sparlare con degli idioti e prenderli a pugni.

"Tu sei pazzo", gli vomitò addosso quelle parole stizzita.

"Perché mai? Non vuoi sapere perché tua madre ti ha abbandonata?", adesso il suo atteggiamento era provocatorio, quasi come se si stesse divertendo a giocare con lei.

"Perché era una stronza! Mi basta questo!", esclamò Coco, che non aveva mai perdonato il gesto codardo di quella donna.

"Oh, probabile sia anche per quel motivo", Romeo si mise a ridere e lei avrebbe voluto sentire la sua risata. Dal suo tocco percepiva la vibrazione della sua voce e la cosa la eccitava.

"Tua madre non era una cacciatrice", continuò poi, come se le sue parole potessero impressionarla. Certo, una fifona come lei non aveva il diritto di farsi chiamare con quel titolo.

"Tua madre credette di essere rimasta incinta di suo marito", e di chi altri sennò? Coco alzò lo sguardo al cielo e ruppe il contatto visivo. Non aveva intenzione di leggere ulteriormente le sue labbra, ma lui con un gesto, adesso brusco, la costrinse a farlo.

"Tua madre era rimasta incinta di un vigilif demoniaco che aveva preso temporaneamente le sembianze di quell'umano per lasciare un erede in questo mondo, prima di svanire nel nulla", le venne da ridere. Se così fosse stato, sarebbe dovuta essere qualche creatura assurda lei stessa.

"Hai bevuto?", lo provocò, prendendogli il polso per allontanarlo da lei.

"Così, quando compirai la maggiore età demoniaca e avrai raggiunto i ventisei anni umani, il tuo sangue si risveglierà ed erediterai definitivamente il ruolo di tuo padre", continuò.

"Sono così umana da non sentirci un tubo, ti pare che possa diventare uno strano demone solo perché ne sei convinto?", gli ringhiò contro.

"Siamo ancora a Strasbourg, più vicini all'Ill e se tu fossi realmente, totalmente umana, allora dovresti stare male, proprio come quell'altro cacciatore. Un Greco, presumo", ma per Coco quell'individuo stava mentendo. Da come parlava con disprezzo dei suoi compagni, era logico che quasi fosse convinto che lei gli avrebbe dato assurdamente retta.

HuntersTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang