Capitolo 43

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Io e Steven siamo seduti da più di due ore in questo piccolo bar poco frequentato, abbiamo davanti noi la terza tazza di cappuccino e il terzo dolcino, siamo affamati e non abbiamo intenzione di smettere di mangiare.

-I ragazzi mi avevano severamente proibito di farti uscire, credo siano pazzi, non puoi rimanere a casa tutta la vita- afferma sorridente, beve un sorso di questa bevanda assolutamente squisita e poi morde il dolce al cioccolato e pistacchio.

-Ti ringrazio, sai che fine hanno fatto gli altri?- sono preoccupata per Saul, sembrava infuriato e credo possa fare qualcosa di assolutamente poco saggio.

-Se con "gli altri" ti riferisci a Slash, allora non lo so e se anche lo sapessi non sarei tenuto a dirtelo- prende il tovagliolo e si pulisce la bocca, poi infila la mano in tasca e prende il portafoglio.

-Avanti Steven, tu lo sai e ti ha anche detto qualcosa mentre ero chiusa in camera, dove sono tutti quanti?- prendo i soldi dalla tasca della giacca e li poso sul tavolo, bevo l'ultimo sorso del cappuccino e mi alzo.

-Non è prudente né per te né per tutti noi- si alza e mi fa segno di uscire dal locale.

-Non è prudente neanche uscire se qualcuno mi vuole morta, ti ha detto di distrarmi non è così? Tom si sta avvicinando, per questo avete lasciato Duff con me?- alzo la voce e lui mette la sua mano sulla mia bocca per zittirmi.

-Non qui, comunque hai indovinato. Torniamo a casa e ne parliamo meglio.- mi afferra dal braccio e inizia a correre, lo seguo senza troppe storie e in meno di cinque minuti siamo di nuovo nel mio appartamento.
Lancio in aria le mie cose e la stessa cosa fa il biondino.

-Parla ora Steven- sono sicura di essere vicina alla verità e voglio che questo schifo finisca il prima possibile.

-Iniziamo da Matt, che fine ha fatto?- sono impaziente, fin troppo, rivoglio la mia vita quella per cui tanto ho lottato.

-È andato via prima che potesse trovarsi nei casini anche lui. Tu sei rimasta con noi e non con le tue amiche perché loro già lavoravano per Tom e sarebbe stato facile per lui prenderti.-  va in cucina, apre il frigo e prende due lattine di birre e me ne lancia una.

-Perché ora? Perché mio padre non ha mandato qualcuno ad uccidermi prima?- urlo in preda a una crisi nervosa, apro la lattina e la scolo tutta d'un fiato.

-Ti ha vista per strada qualche mese fa, credeva tu fossi morta. Stiamo cercando di portarti di nuovo a Los Angeles da Richard, con lui sarai al sicuro, non lo conosce nessuno ed è tutto organizzato.- afferma, non sembra il solito bambino che scherza ma è un uomo in questo momento.

-Come fate a sapere tante cose su di me? E poi non voglio tornare a Los Angeles- sbuffo e mi butto sul divano.

-Troverai un lavoro anche lì- afferma lui sedendosi accanto a me, mi accarezza i capelli ma sposto bruscamente la sua mano.

-Non ci avevo pensato. Perderò pure il lavoro. Non se ne parla, non tornerò a Los Angeles- lo guardo male, vorrei distruggere la casa, sono troppo incazzata.

-Ci andrai con le buone o con le cattive, puoi venirci a trovare dopo il concerto a L.A.- cerca di rassicurarmi ma fallisce miseramente.
La mia vita fino ad ora è stata una menzogna, piena di segreti oscuri e incertezze.
Se fino a due mesi fa la mia vita era leggermente stabile ora non lo è più...

Spazio autrice:
Claire sarà al sicuro a Los Angeles?
Quante bugie le verranno dette?

Quasi dimenticavo, Auguri ad Axl che oggi fa il compleanno 🎉🎇🎊🎆 🎁🎂🎈
Kiss, Serena❤🤘

On the road ~ Dark trip [ #wattys2017 ]Where stories live. Discover now