Capitolo 2

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Chiarisco i punti dell'accordo con Axl e ritorno dalle ragazze, mi guardano e ridono, ma che problema hanno?
Sono già nervosa perché devo lavorare per uno stronzo e perché il terreno è bagnato,  sto sporcando le scarpe migliori che ho.

-Che problema avete?- sbotto infastidita.
Non parlano ma ridono, vorrei urlare contro tutte loro però mi astengo.

-Siete perfetti tu e quel tizio- dice Abby e mi fa un sorrisetto, la fulmino con lo sguardo e mi allontano, cerco Melissa.

-Mel che cazzo devo fare ora?- urlo in preda al nervosismo.

-Innanzi tutto prendi una tisana e ti rilassi, secondo devi indossare questi abiti- dice infastidito Jason, non lo avevo mai visto così infuriato.

-Ti servirebbe anche a te una tisana- dico a denti stretti e gli strappo dalle mani i vestiti, lo sorpasso e cerco quel dannato spogliatoio improvvisato.
Trovo due tende appese tra due alberi e mi infilo la dentro.
Prendo i miei abiti e li poso su un ramo dell'albero, prendo il vestito da sposa corto che mi ha dato e lo indosso.

-Sono pronta- urlo e cammino sul terreno fradicio con i tacchi, comincio a dire mentalmente tutte le parolacce che conosco.

-Uhm, niente male, ho scelto bene- afferma il rosso che sta venendo verso di me.

-Ci mancavi solo tu!- esclamo esasperata, gli do le spalle e continuo a camminare stando attenta a non sprofondare nel terreno umido.

-Dove cazzo è Melissa?- urlo imbestialita.

-In uno dei camerini improvvisati che si da da fare con "la pertica"- fa un mezzo sorriso e ammicca.

-Tu e i tuoi amici siete disgustosi, e poi chi cazzo è la pertica?- dico al limite della sopportazione.

-Il biondo alto due metri, il suo nome è Duff- inizia a ridere di gusto.

-Jason, facciamo queste dannate foto- grido appena mi avvicino nel punto in cui è montata l'attrezzatura.

-Eccomi, mettiti in posa- afferma alle mie spalle.

Faccio qualche posa, un paio di sorrisi e finisco in fretta questa tortura.
Cammino a passo spedito verso le due tende dove ho lasciato i miei vestiti.
Apro la tenda, alzo lo sguardo verso il ramo e mi accorgo che i vestiti sono spariti, ci sono solo le mie scarpe sportive.

Sfilo i tacchi dai miei piedi e li lancio in aria, prendo le mie scarpe e le indosso.
Corro fuori dal "camerino" e vado verso Jason.

-Dove sono quei figli di puttana?- grido isterica.

-Se ne sono andati, perché?- chiede preoccupato.

-Hanno preso i miei vestiti- urlo e sbatto il pugno sull unico tavolino presente.

-Tieni questo vestito che stai indossando e domani lo riporti- dice serio.

-Lo avrei tenuto di certo, non volevo tornare a casa nuda- dico.
Mi allontano di un paio di metri e trovo le ragazze che mi aspettano.

-Ma che...- prova a chiedere Darcey ma la interrompo.

-Non fare domande- dico, prendo il mio skateboard che aveva in mano Mindy e ci salgo sopra.

-Si va a casa- dico.

Faccio strada io stavolta per evitare di dover saltare di nuovo quel "burrone".
Sono distante dalle altre, sorpasso camion ovviamente con il rischio di farmi ammazzare, molti di loro mi urlano contro e io gli faccio il dito medio.

Mi infilo in un vicolo strettissimo, sopra la mia testa ci solo delle corde da bucato, su di esse ci sono dei vestiti appesi, prendo un Jeans e una camicia a quadri rossi.
Inizio a correre sul mio skate e mi infilo in un altro vicolo.

Controllo che non ci sia nessuno e mi spoglio, infilo velocemente i pantaloni e la camicia, prendo il vestito da sposa e lo stringo forte nella mia mano destra.

Corro come un fulmine verso casa, sorpassando moto e biciclette.
Arrivo davanti quel palazzo sudicio ma appena mi avvicino al portone trovo davanti a me Axl che gioca con il suo cellulare.

-Che cazzo vuoi?- sbotto innervosita da questa situazione.

-È così che saluti il tuo capo?- domanda beffardo.
Vorrei picchiarlo ma ovviamente mi servono i soldi che lui stesso mi ha offerto.

-Non sei il mio superiore, e comunque rispondo così a chiunque- tengo a precisare.

-Un bel caratterino- dice ridendo.

-Sei venuto qui solo per scassare le palle?- domando.

-No, ti volevo restituire i tuoi vestiti- inizia a ridere.

-Chi cazzo ti ha detto dove vivo?- urlo.

-Il riccio esce con Blondie, me l'ha detto lui- non smette più di ridere.

Entro nel palazzo e gli sbatto la porta in faccia,  ci mancava solo un coglione in più.
Ma poi perché ha scelto proprio me? Non sono tutta questa bellezza.
Ho i capelli castani e lo stesso vale per gli occhi, il fisico è normale e neanche poi così scolpito come si possa pensare.
Sbuffo e salgo a piedi cinque maledette rampe di scale.

Prendo le chiavi e apro la porta, quando entro tutti mi fissano e mi lanciano occhiataccie.

-Ho fatto il giro lungo- rispondo, so già perché sono arrabbiate e non intendo subire una predica.
Vado in cucina, apro il vecchio frigo rotto e tiro fuori una lattina di birra.

La scolo tutta d'un fiato, butto la lattina nel lavandino e vado in bagno dove mi chiudo a chiave.
Prendo il cellulare e metto a tutto volume una canzone dei Foo Fighters , mi infilo nella doccia, rovinata ed usurata apro il getto d'acqua e cerco di rilassarmi...

Spazio autrice:
La storia è ambientata ai giorni nostri
Non nel 1982 (circa) come dovrebbe essere.
Spero la storia sia interessante.
Se vi è piaciuto questo capitolo lasciate
Una bella stellina o un commento.
Un bacio, Serena <3

On the road ~ Dark trip [ #wattys2017 ]Where stories live. Discover now