[Merry Christmas] ~ racconto extra

Start from the beginning
                                    

Avevo l'impressione che rimettere piede in quella casa sarebbe stato come riportare a galla il mio passato, dal quale per mesi ero riuscita a sfuggire. Lo sapevo, non dovevo accettare.

Garrett mi accarezzò dolcemente la vita, attirando il mio sguardo triste su di lui.

«Ehi, che cos'hai, studentessa?» La sua voce era così tenera e allo stesso preoccupata che non seppi resistere alla tentazione e diedi voce alle mie preoccupazioni.

Lui mi ascoltò per tutto il tempo, accarezzandomi la guancia col pollice. I suoi occhi vagarono per il mio viso, cupi e preoccupati.

Appena finì, il mio petto fu più leggero ed accennai un sorriso.

Il suo sguardo, dapprima rabbuiato, si riaccese, contagiandomi. Mi sentivo meglio.

Mi rannicchiai contro il suo petto, anche se un bracciolo di ferro ci separava. La hostess incominciò ad illustrare le misure di sicurezza.

Guardammo con attenzione ogni passaggio, anche se nella mia mente vi erano un subbuglio di ricordi.

Io e Tessa. Mamma che ci rimproverava perché ci lanciavamo le palle di neve e noi che per vendetta, le lanciavamo a lei che rideva e cercava di schivarle.

Il flusso di ricordi venne interrotto dalla voce penetrante e roca di Garrett che, accarezzandomi lentamente la testa, mi ripeteva che sarebbe andato tutto bene e che, qualunque cosa fosse successa, lui sarebbe stato lì con me.

Alzai la testa per guardare quei meravigliosi occhi verdi che mi ispezionavano con attenzione.

Mi protesi e lo baciai, rendendomi subito conto che stavo meglio con lui al mio fianco.

• • •

Ore 11.25 a.m

«Garrett, cosa fai?»

La mia domanda riecheggiò nel trambusto degli arrivi, mentre Garrett si era fermato davanti a un negozio per comprare un mazzo di fiori.

Quando ritornò, alzai un sopracciglio incrociando le braccia.

«Ma che...» La frase mi morì in gola perché Garrett mi prese per la nuca e mi baciò appassionatamente, lasciandomi senza fiato.

La sua bocca reclamava la mia e quel gesto a dir poco selvaggio bastò per farmi eccitare.

Mi staccai, riprendendo fiato. Lui mi lanciò un'occhiata divertita. I suoi occhi verdi, però, ardevano di lussuria.

Tesi le labbra e piegai la testa di lato. «Ora vuoi dirmi che cosa te ne fai di quei fiori?»

Lui mi sorrise. «Beh, sono per tua madre. Non mi sembrava giusto arrivare il giorno di Natale con niente in mano.»

Cosa? Restai a bocca aperta, letteralmente. Era l'ultima cosa mi aspettavo di sentirgli dire.

Wow.

Il suo pollice corse lungo la mia guancia per poi infilarsi sotto il mento e chiudermi la bocca con un ghigno.

Il contatto con la sua pelle mi procurò una scarica di piacere che si riversò in tutto il corpo, facendomi sussultare.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Where stories live. Discover now