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Questo capitolo contiene una canzone inedita dell'autrice che è soggetta a copyright canzoni © by @Silvie_Marie. È vietata, quindi, la riproduzione di questi testi.

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Aprii la porta e, senza neanche lasciare il tempo di schiudere la mia bocca, due braccia mi circondarono in un abbraccio.

Sospirai, cercando di nascondere l'irritazione che provavo nella continua invasione del mio spazio. Questa volta, però non era stato Garrett, bensì, con mia sorpresa, Kelly.

Mi staccai, dopo poco, dal suo braccio e lei mise il broncio, i suoi occhi marroni e grandi mi stavano guardando. Si intonavano  perfettamente alla grossa, aggrovigliata matassa di capelli castani che aveva lasciato liberi.

Le sorrisi timidamente mentre le sue mani tenevano strette le mie braccia nude.

«Sono così contenta di rivederti.» La sua voce era stridula e piena di gioia al col tempo. Sospirò come se si stesse riprendendo da dei ricordi e proseguì con un sorriso dolce sulle labbra. «Non vedo l'ora che inizi questa festa.»

Al pensiero che non le andasse bene, cosa che spesso accadeva se commettevi il terribile errore di invitare Kelly a qualsiasi evento, persi due battiti del cuore. Le mie pupille si dilatarono impercettibilmente e per mascherare il disagio, piegai le labbra in un sorriso di circostanza.

«Già, sarà uno sballo» commentai senza smettere di sorridere, mentre Finn mi sfoggiava uno dei suoi sorrisi più sinceri e felici. Amanda che mi aveva raggiunta da poco, spostò prima gli occhi su di me e poi su Kelly, sbuffando. Dire che era annoiata era un eufemismo ed estraendo il suo cellulare dalla borsa, incominciò a messaggiare, ritornando nel salotto.

Appoggiai un braccio alla porta aspettando che tutti e tre entrassero poi, chiudendola dietro di me, raggiunsi Finn e incominciai a presentare la band ai miei amici.

«Avremmo anche una sorpresa da mostrarvi» intervenne Garrett sorridendomi dopo aver stretto la mano a tutti.

Mentre stringeva quella di Finn, le sue labbra si erano piegate in uno dei suoi ghigni presuntuosi e io scossi il capo.

In un battito di ciglia Garrett mi si affiancò. Mi mise un braccio sul collo, attirandomi verso di lui.

«Non è vero, Alyssa?» I suoi occhi ardevano nei miei. Feci un leggero cenno con la testa e, deglutendo, mi feci forza.

«Sì, beh, pensavamo che la band poteva suonarci qualcosa...» farfugliai mentre sentivo lo sguardo di tutti in quella stanza su di me. Sopratutto quello di Garrett. Il che mi rendeva più nervosa. Sentivo i suoi occhi verdi ispezionarmi e le sue dita che si stavano posando sulla parte finale dalla mia schiena.

Fregai le labbra l'una contro l'altra. La sensazione di essere stato un disastro si fece più forte quando, nella stanza, non sentivo altro che il mio cuore battere forte.

Feci un sospiro di sollievo appena tutti, sembravano riaver preso vita ed esplosero in fischi d'acclamazione. Sembravano tutti aver apprezzato la sorpresa. 

Rivolsi gli occhi su Garrett, che mi stava osservando con un ghigno che nascondeva malizia.

«Beh, non devi suonare?» chiesi piegando la testa di lato, cercando di intuire cosa gli passasse per la testa.

Il suo sorriso obliquo me lo fece vagamente intuire.

«Sì, certo» disse ammiccando.

Dopo avermi guardato per un lungo momento, la testa piegata di lato, mi lasciò andare, lasciandomi l'amarezza in bocca.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora