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Alle undici circa, la serata si era quasi conclusa. Un pasto delizioso, delle conversazioni interessanti. Insomma in quelle ore avevamo parlato di tutto senza tralasciare il futuro della band.

Durante la serata riconobbi Mr. Smith. Non era solamente il leader dei Bastille, no, era qualcosa di più. Faceva parte della band che Tessa mi aveva fatto conoscere quando ancora vivevamo a Milano.

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«Allora, cosa ne pensi?» Tessa mi stava urlando nell'orecchio per farsi sentire sopra il brusio della gente attorno a noi che stava gridando, parlando e sospirando. Tutti aspettavano che le luci si spegnessero.

La guardai riluttante. Non conoscevo molto bene la band, ma avevo sentito un paio delle loro canzoni su consiglio di mia sorella. Ed alla fine dovetti ammettere che erano bravi.

Dopo due mesi circa averli conosciuti, Tessa scoprì con sua grande sorpresa e felicità che tenevano un concerto proprio a Milano per pubblicizzare il loro album.

A giudicare dalla gente che circondava il palco circolare, dove eravamo anche noi, e le persone che si sedevano sulle scalinate, questa band nonostante fosse "nuova" aveva conquistato molti fan.

«Non lo so...» dissi soprappensiero, guardandomi ancora intorno. Il palazzetto era grande e ai lati delle pareti, in cima, c'erano degli schermi che facevano pubblicità di altri concerti.

«Aspetto di sentirli dal vivo.»

In effetti, nonostante fossi intrigata dalla voce del leader ed affascinata dal modo in cui gli altri componenti della band suonavano, non li avevo mai sentiti dal vivo. E potevano essere più bravi oppure essere l'esatto opposto.

Tessa mi prese la mano. Si fece scappare uno squittio, emozionata. Strinsi la sua mano, sorridendo da un'orecchio all'altro. Mi piaceva vedere Tessa felice. La felicità che riusciva a sprizzare era contagiosa.

Le luci finalmente si spensero e un coro di persone intonarono il loro nome. E dopo qualche attimo iniziò il concerto che fu uno spettacolo.

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La voce di Garrett mi riportò alla realtà, frantumando come uno specchio quel felice ricordo di Tessa.

Oh, Tessa.

«Tutto okay?» Garrett sembrava preoccupato. Mi strinsi nelle spalle e sospirai, abbandonando il ricordo.

«Mm... Sì... Credo» replicai, la voce impastata. Incrociai il suo sguardo e nei suoi occhi verdi intravidi preoccupazione.

«Okay» commentò dopo un po', diffidente. Tesi le labbra in un sorriso di circostanza e lui fece correre il pollice sul mio labbro.

«Sicura?» chiese dolcemente mentre mi stringeva l'altra mano.

Annuii, perdendomi nei suoi occhi.

Lui sospirò di sollievo e inarcò le labbra in un sorriso dolce e sincero. Per un attimo pensai di aver perso la capacità di respirare.

«Devo avere l'album pronto per il prossimo mese» stava comunicando Mr. Smith, attirando la nostra attenzione. Mi ricomposi in un'espressione formale. «E una pubblicità d'effetto con tanto di set fotografico.»

Wow! Questo discografico faceva sul serio! Era impressionante come al primo colloquio, già bizzarro in un ristorante, mettesse in chiaro ogni punto.

«E la vostra web designer» continuò Mr. Smith dandomi una rapida occhiata. «ha un compito decisivo.»

Sentii gli occhi di tutti puntati su di me. Guardai le mani intrecciate nascoste sotto il tavolo, reprimendo la sensazione di imbarazzo.

Il silenzio era calato sul piccolo tavolo, mentre dagli altri tavoli riecheggiavano risata e grida.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora