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Il profumo del caffè mi fece aprire gli occhi.

Con la vista offuscata, annaspai con la mano in cerca del corpo caldo di Garrett ma mi ritrovai nelle mani solo le lenzuola.

Tutt'a un tratto ero sveglia e vigile. Mi guardavo attorno alla disperata ricerca di Garrett.

Ma, nonostante ogni speranza, sapevo benissimo che se n'era andato.

Proprio come Charlie. Il mio incubo peggiore si era avverato e la cosa più brutta non era averlo baciato, ma essermi fidata di lui. Era qualcosa che non sarei riuscita a sopportare, non dopo la perdita dell'unica persona che poteva farmi risalire dall'abisso della perdita.

"La solita Alyssa che si fida di tutti" borbottò la mia vocina, guardinga. "Ecco dove ti porta. Ti devi svegliare ed incominciare a guardare la gente per quello che è, non per quello che vuoi che sia."

Aveva ragione. Trasalii. Avevo dato a Garrett il beneficio del dubbio. E ora cosa mi rimaneva? Il lieve ricordo del piacere nel mare di rimorso e rabbia che mi ritrovai nel petto. Mi si smorzò il fiato mentre reprimevo le lacrime.

Ero furibonda più che con Garrett, con me stessa! Come diavolo avevo potuto illudermi così tanto? Ero davvero una sciocca!

Accidenti!

Mi morsi il labbro, così forte che emisi un roco gemito di dolore. Mi trascinai giù dal letto e mi diressi in cucina in cerca del telefono.

Ora che ero rimasta da sola avevo bisogno di Cassie, lei era l'unica su cui potessi davvero contare.

Prima di vederlo, lo sentii.

Stava cantando qualcosa. Presunsi fosse una delle sue canzoni, ma avevo smesso di ascoltarlo nel preciso momento in cui lo vidi.

Tutta la rabbia e la frustrazione si trasformarono in gioia, forse piazza goia. Mi infischiai che stesse cucinando qualcosa e gli circondai il collo con le braccia. Un sorriso idiota mi stava aleggiando sulle labbra.

Lo colsi di sorpresa. I suoi muscoli si tesero e la mia guancia aderì alla schiena. Inspirai il suo profumo e mi sentii di nuovo meglio. Forse questa volta avevo fatto la scelta giusta...

La sorpresa, però, durò poco e dopo un attimo anche le sue braccia mi strinsero.

Ero così piena di vita, di gioia. Non se n'era andato! Non mi aveva lasciata!

«Ehi, vacci piano, studentessa» commentò divertito dopo un po', muovendo le dita nei miei capelli. Il profumo di bacon mi invase le narici e Garrett, con la mano libera, spense il fuoco. «Non sono scappato» Si scostò, mi prese la testa nelle sue mani e mi guardò negli occhi. «Stavo solo preparando la colazione.»

Ogni traccia di divertimento era scomparsa nella voce e ora il suo viso era serio. I suoi occhi verdi tradivano dolcezza.

Annuii, respirando profondamente. L'immagine della mia vocina saltellare come una pazza mi fece arricciare le labbra.

Era troppo bello per essere vero. Quasi non ci credevo.

Lui mi studiò per decifrare la mia espressione, poi mi rivolse un sorriso lascivo.

«Buongiorno, studentessa» disse, afferrandomi la nuca ed avvicinandomi a lui.

«Buongiorno, Signore del Piacere Sfrenato» replicai contro le sue labbra, prima di baciarlo.

Era tutto così intenso, magnifico ed eroticamente eccitante. Qualcosa che non avevo mai provato con Charlie, anche se... A letto ci sapeva fare.

La mia vocina si mise a braccia conserte, disapprovando i miei pensieri. "Ricordati che ti ha abbandonata" disse in tono accusatorio.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora