[Merry Christmas] ~ racconto extra

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Aveva gli occhi verdi che scintillavano, felici e le labbra arricciate in un sorriso radioso.

Era così bello che quasi mi tolse il fiato.

Lui prese il cellulare dalla mia mano senza fatica e diede la sua parola che saremmo stati a Milano per Natale.

Chiuse la comunicazione e mi fissò con divertimento.

Sbattei le palpebre.

Ma come diavolo faceva ad ascoltare tutte le conversazioni?

Le sue dita mi accarezzarono la guancia e il braccio libero mi abbracciò e mi spinse contro il suo petto. Mi rannicchiai, chiudendo gli occhi ed alzando il mento il segno di apprezzamento con un sorriso.

Le sue labbra si posarono sulle mie e mi diede un lento e sensuale bacio. Quando si staccò, i suoi occhi erano ardenti.

«Perché hai accettato senza esitazione?» chiesi dubbiosa con un filo di voce.

Lui si accigliò. «Perché voglio conoscerti di più, Alyssa; perché voglio un giorno così importante con i genitori della mia ragazza.»

La sincerità nella sua voce così calda e dolce, mi fece correre un brivido sulla schiena.

Lui si attorcigliò una mia ciocca sul dito ed avvicinò le labbra al mio lobo. «Lo sai che ti amo più di qualunque altra cosa, vero?»

Annuii, chiudendo gli occhi. Certo che lo sapevo e negli ultimi mesi non aveva fatto altro che dimostrarlo.

«Andrà tutto bene» mi rassicurò, scendendo con le labbra e depositando una scia di baci sull'attaccatura del collo.

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25 Dicembre

Ore 9.00 a.m

«Passaporti e biglietti pronti per l'imbarco.»

Una voce femminile risuonò nell'altoparlante di Heathrow Airport, comunicandomi che l'ora era giunta.

Da quando mia madre aveva chiamato, non avevo fatto altro che pensare come potesse essere rivederla, dopo tutto quello che era successo. Sarebbe cambiato qualcosa?

Di certo, avremmo sentito la mancanza di Tessa e... come sarebbe stato rientrare nella casa con tutti quei ricordi condivisi con lei?

Onestamente, la possibilità di poter avere un crollo emotivo era la cosa che mi spaventava di più. Non sarei riuscita a rivivere quei momenti di dolori, non dopo averli eclissati nella parte più profonda di me.

Garrett mi sorrise e si piegò per scoccarmi un leggero bacio sulla guancia. Mi costrinsi a tendere le labbra in un sorriso accennato mentre consegnavo la carta d'imbarco.

Una donna dai capelli neri a caschetto ed occhiali mi sorrise per poi consegnarmi il tutto ed augurarmi buon viaggio.

Sospirai pesantemente una volta seduta sull'aereo accanto al finestrino.

Era Natale e io mi trovavo su un aeromobile diretto a Milano.

Sospirai una seconda volta, abbandonando la testa sul sedile e continuando a guardare al di là del vetro rigato dalla pioggia che sembrava non volersi fermare.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora