Capitolo 22

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Julia

Ho litigato con Jude.

Per tutta la strada verso casa continuo a ripetermi queste quattro parole, ma nonostante tutto non riesco ancora a credere che sia successo davvero. Forse ho esagerato, ma le sue parole mi hanno davvero ferita. Manuel potrà non essere pronto a diventare genitore, ma nemmeno Lizzie lo è e dei due era lui quello sobrio. Avrebbe potuto evitare che tutto questo casino avesse luogo. E poi, come se non bastasse, quell'accusa... Sei stata tu. Lo so di essere stata io, cazzo, ma non ho bisogno di sentirmelo dire dal ragazzo che amo!

Non posso fare a meno di domandarmi: cosa sarebbe successo se al posto di Lizzie ci fossi stata io? Prima avrei detto che Jude mi sarebbe stato accanto, ma dopo il nostro discorso di poco fa non ne sarei poi così sicura. Lo so che non ha senso preoccuparmene, ma non riesco ad evitare di chiedermelo e di temere la risposta.

Ancora scossa e sull'orlo delle lacrime mi precipito in casa e finisco dritta fra le braccia di...

«Henry Fisher?! Cosa ci fai in casa mia?»

«Sono venuto a salutare la mia cara amica Julia» dice con un sorriso tanto luminoso quanto falso.

«Non ho tempo per le tue stronzate oggi» esclamo, spingendolo da parte per entrare in salotto.

«È forse per via di quella troietta della tua amica? Oppure del tuo ragazzo e della bella sceneggiata che avete fatto nei corridoi?»

«Che ne sai tu?»

«Io so molte cose» dice con quell'espressione compiaciuta che mi fa venir voglia di prenderlo a schiaffi.

«Ma evidentemente non sai quando dovresti stare zitto» ribatto. «E non azzardarti mai più a insultare la mia migliore amica.»

«Non era un insulto, tesoro. Solo la pura e semplice verità. È o non è andata a letto con Manuel?»

Sto per protestare, ma lui mi blocca. «E lo sanno tutti che Manuel va a letto solo con le troie. E per di più è anche incinta! Poverina, chissà cosa succederà quando il suo bel principino lo verrà a sapere.»

Vedendo il suo sorriso perfido non riesco più a trattenermi: «'Fanculo, Henry. Tu, il tuo egoismo e i tuoi stupidissimi pettegolezzi!»

«E poi, Jude! Bello spettacolo quello che avete allestito oggi nei corridoi» continua, come se i miei insulti non lo avessero nemmeno sfiorato. «Tutto per colpa della tua amica che non ha saputo resistere al fascino di Manuel. Se non fossi così maledettamente divertito da tutto questo potrei commuovermi!»

«Quello che succede fra me e Jude non sono affari tuoi!»

«Certo, ma quello che succede fra le mura della scuola sì. Sai che non posso resistere a un pettegolezzo, soprattutto a uno così coinvolgente.»

«Sono stufa di te e dei tuoi giochetti, Henry!» grido. «Esci da casa mia e smettila di intrometterti nella mia vita!»

«Tornerai da me» afferma con un sorriso, per niente intimorito dalle mie urla. «Tu e Jude avete litigato e lui ha una fila di ragazza pronte a prendere il tuo posto. Pensi davvero che ti aspetterà? Mentre tu... Tesoro, tu rimarrai sola, con il cuoricino spezzato e io sarò lì per aiutarti a riaggiustarlo. Siamo fatti l'uno per l'altra, Julia e presto o tardi te ne renderai conto anche tu.»

«Non succederà mai! Se anche Jude non mi volesse più, non potrei mai abbassarmi a uscire con te» dico con assoluta calma.

Per la prima volta, dopo anni di sottomissione ai miei genitori, sto provando cosa significa avere il controllo della situazione ed è una sensazione davvero fantastica.

Nobody knows (Revisionata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora