Capitolo 17

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Manuel

Non è la prima volta che mi pento di aver portato a letto una ragazza e probabilmente non sarà nemmeno l'ultima, ma non mi sono mai sentito così male. Di solito me ne pento quando la ragazza in questione si rivela una delusione, quando inizia a creare problemi oppure quando non sembra voler capire, la mattina dopo, che si è trattato solo di sesso e non di una promessa d'amore eterno.

A volte me ne pento persino quando sono troppo ubriaco, perché in fondo non è che mi piaccia usare le ragazze e se potessi lo eviterei, ma è quello che sono. La mia vita è troppo complicata per iniziare ad analizzarla e nessuna ragazza potrà mai cambiarmi. E credetemi, ci hanno provato in tante.

Oggi, però, è diverso. Non me ne pento perché è stata una delusione, anzi potrei benissimo considerarla una delle esperienze migliori della mia vita e nemmeno perché ero ubriaco, dal momento che non sono mai stato più sobrio. No, me ne pento perché quella ragazza in particolare è troppo dolce ed innocente per uno come me e in qualunque altra occasione, se non fosse stata così ubriaca, non avrebbe mai accettato di venire a letto con me.

Mi sono approfittato di lei e questo fa di me una persona orribile.

La cosa peggiore è che non posso nemmeno dare la colpa all'alcool, perché sono stato perfettamente sobrio per tutta la serata.

Mi pento di averla portata a letto? No, non ci si può pentire di qualcosa che sembrava così giusto al momento. Mi pento di non aver aspettato che fosse capace di scegliere consapevolmente, senza alcool ad annebbiare la sua mente e le sue decisioni. Eppure, nonostante tutto, temo che se potessi tornare indietro rifarei tutto da capo, perché mettendo da parte i sensi di colpa è stato davvero fantastico e un'occasione del genere potrebbe non presentarsi mai più.

Chi voglio prendere in giro, non appena tornerà in sé mi odierà ed è certo al cento per cento che un'occasione del genere non tornerà mai più.

È successo tutto così in fretta. Un momento prima stavamo parlando e quello dopo mi ha chiesto di baciarla e nonostante tutto in me gridasse di starle lontano, non ho saputo resistere. Non mi era mai capitato di reagire a quel modo per un bacio. Non appena le mie labbra hanno incontrato le sue e ho capito che non si sarebbe tirata indietro, ho perso il controllo e beh... tutti colore che mi conoscono possono bene immaginare cosa sia successo dopo.

Se fosse stata un'altra ragazza avrei detto che se l'è cercata, in fondo non l'ho mica obbligata a fare nulla, ma con Lizzie è diverso. So che in un qualunque altro momento non avrebbe mai accettato.

Non aveva mai nemmeno baciato un ragazzo, cazzo!

Posando lo sguardo su di lei, addormentata al mio fianco, non posso evitare di sentirmi uno stronzo. Non merito nemmeno di avvicinarmi a questa ragazza, non importa quanto il mio corpo dica il contrario.

Credo che ormai sia un po' tardi per questo, mi ricorda la mia coscienza. Può anche essere tardi, quel che è fatto è fatto ormai, ma almeno ora ho capito. Ripensando a tutto ciò che è successo fra di noi nelle ultime ore, ricordando il suo sorriso, ignorando le proteste del mio corpo che non vorrebbe far altro che prenderla fra le braccia, mi alzo in piedi e dandole un leggero bacio sulla fronte, l'ultimo, lascio la stanza senza guardarmi indietro.

Se questo, abbandonarla subito dopo essermi preso ciò che da tempo, inconsapevolmente, desideravo, fa di me un mostro, allora così sia. Non ho mai detto di essere perfetto, neanche lontanamente. Nella mia testa ciò che sto facendo è giusto, forse è l'unica cosa giusta che ho fatto nella mia vita. Magari quando si sveglierà sarà arrabbiata di non trovarmi qui, ma presto capirà che è meglio così.

Ha tanti motivi per odiarmi, ma il fatto di essermene andato non è uno di questi.

Nobody knows (Revisionata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora