Capitolo 1

1K 28 0
                                    



"Qui agente Jauregui" Lauren ansimò parlando al suo auricolare. Si accovacciò accanto all'uomo incosciente per terra che aveva colpito, prendendo la pistola dalla sua mano e ricaricando l'arma per l'attacco. Finalmente.
La ragazza dagli occhi verdi si asciugò il sudore dalla sua fronte, alzandosi e guardando giù per il corridoio davanti a lei, "Per piacere dimmi che c'è un elicottero che mi sta aspettando per prendermi da qualche parte perché altrimenti sono veramente fottuta" sibilò urgentemente.

"Ohmiodio Lauren" la voce di Dinah risuonò nell'orecchio di Lauren "Pensavo che ti avremmo perso lì"
Lauren ridacchiò seccata, l'adrenalina che scorreva nel suo corpo "No, ancora qui" sbuffò "Per ora comunque"
Come cazzo ha fatto questa missione a diventare così velocemente una merda? Lauren era stata chiamata per questa cosa solo per aiutare nella parte finale. Victor Morelli e i suoi compagni criminali erano tutti nello stesso porto, usando un evento festivo come copertura per una delle loro più grandi trattative con la gang di Bryant. Doveva essere semplice. Una grande scansione del luogo e l'FBI avrebbe preso tutte e due le parti. Ma ovviamente, un passo falso di un cretino ha fatto saltare in aria la copertura e le due bande si sono rivoltate, ognuna accusando l'altra del coinvolgimento dell'FBI. In pochi secondi gli agenti si trovarono in una torba guerra. I team dell'FBI in standby furono portati indietro e fu detto a tutti gli agenti di abbandonare la missione. Sfortunatamente per quelli come Lauren che erano nel mezzo della battaglia e avevano già cominciato a svolgere gli ordini, furono lasciati lì.

Lauren era in posizione, restando nascosta tra la folla. Il suo lavoro era semplice: mantenere una sottile presenza e tenere le orecchie ben aperte per qualsiasi indizio importante. Era in attesa di essere chiamata, quando scoppiarono degli spari. Victor Morelli era scappato, insieme a un altro grande nome, e la battaglia tra le due parti era scoppiata.

"Okay" la voce di Dinah disse dopo un momento di pausa "C'è un elicottero verso il confine est della location. Vieni lì e ti faremo uscire"

"Est" Lauren annuì a se stessa "Va bene, capito, arrivo"

"Stai attenta"

Lauren si fece strada nella location, controllando costantemente i rumori intorno a lei per ogni possibile attacco e tenendo la pistola carica stretta nelle sue mani. Come girò un angolo, la voce del suo superiore risuonò nel suo orecchio.
"Agente Jauregui controlli?"

"Sto facendo" rispose accovacciandosi contro una parete e restando coperta mentre attendeva per i suoi ordini.

"Prima che vada al punto di evacuazione, devi trovare i Cabello e portarli fuori con te"

"Stai scherzando cazzo?!" Lauren sbottò, la sua voce sforzata "È il caos qui. Non ce la faccio a farlo e tornare indietro in tempo".

"Jauregui. Questa non è una domanda. È un ordine" Ian disse fermamente dall'altra parte "Loro sono la parte più importante di questa missione e se perdiamo contatto con loro adesso, tutto sarà stato uno spreco. Ho bisogno che li porti fuori di lì"

La mascella di Lauren si strinse per l'irritazione "Si Signore"

"E tieniti fuori dalla vista. Nessuno può vederli uscire con qualcuno che non sia dei Morelli. Chiunque sia visto insieme verrà ucciso a prima vista, ok?"

"Si Signore"

"Sono al secondo piano, la quinta stanza sulla destra aspettando il tuo arrivo. Non deluderci Jauregui"

"Si Signore" Lauren aggiunse un'altra volta, riluttante si alzò e tornò indietro verso le scale.

Si preparò mentalmente per il compito che la aspettava. Era un fottuto agente CHERUB, per l'amor di dio. Non dovrebbe essere incaricata di questa parte della missione! Estrazione non era niente di nuovo; ma estrazione con ordine di uccidere? Questo è molto lontano dalle faccende degli agenti più giovani. Lo stomaco di Lauren si ritorse alla conoscenza che avrebbe ricevuto un ordine simile solo in estreme circostanze; ciò significa sicuramente era uno degli ultimi agenti ancora presenti all'interno.

Come trovò il corridoio della stanza Lauren notò tre uomini fuori dalla sua meta, armati e pronti per un attacco. Il suo stomaco si capovolse quando riconobbe una faccia dei tre uomini come uno del clan di Bryant. Loro non erano lì sicuramente per fare del bene.

Appena Lauren si cacciò in azione così fece il gruppo di uomini, uno di loro forzò la porta e gli altri due lo seguirono. Uno sparo arrivò dalla stanza seguito velocemente da altri due. Arrivando alla porta gli occhi di Lauren sfrecciarono intorno alla stanza prima che potesse localizzare i due membri di Bryant ancora in piedi e sparò loro senza esitazione.

Poteva sentire il suo cuore quasi battere fuori dal suo petto quando gli uomini caddero a terra morti, la stanza circondata dal silenzio. Il terzo membro si stava dimenando sul pavimento: aveva una ferita da arma da fuoco nel fianco. Lui incontrò gli occhi di Lauren, una mescolanza di confusione e orrore sulla sua faccia all'apparizione della giovane ragazza che aveva appena ucciso i suoi compagni con facilità. Muovendosi verso di lui, Lauren alzò la pistola nelle sue mani, prendendosi un attimo per pensare prima di premere il grilletto e mandare una pallottola nella testa dell'uomo.

Si soffermò sul suo corpo, mandando via qualsiasi sentimento di rimorso e concentrandosi sulla missione. Girandosi intorno Lauren si perse nei dintorni.

"Merda" sibilò quando il suo sguardo cadde sugli altri due corpi per terra, riconoscendo le facce senza vita di Sinuhe e Alejandro Cabello.

Lauren aveva un ordine: portare i Cabello fuori da lì senza problemi. E stava attualmente guardando ai loro corpi morti. Era troppo tardi.

"Rapporto agente Jauregui" iniziò accendendo l'auricolare "Sinuhe e Alejandro Cabello sono stati uccisi"

"Loro sono morti?" la voce di Ian suonò impanicata, tutte le formalità buttate dalla finestra.

"Gli hanno sparato prima che arrivassi" confermò Lauren "Alcuni uomini dalla gang di Byant"

"E loro figlia?"

Lauren aggrottò le sopracciglia, guardandosi intorno e non trovando nessun'altro corpo "Nessun segno di lei"

"...Okay" Ian prese un respiro profondo, diviso tra accertarsi che la sua agente stesse bene e portare a termine la missione "Non ti preoccupare. Dritta al punto di evacuazione ora"

"Sei sicuro?" Lauren domandò "Tu hai detto che la figlia avrebbe dovuto trovarsi qui"

"Non abbiamo tempo di cercarla. Solo vai dritta al punto di evacuazione e ci vedremo presto"

Prima che Lauren potesse rispondere, un suono improvviso arrivò alle sue orecchie, facendola congelare sul posto. I suoi occhi verdi sfrecciarono verso il luogo da cui era provenuto il rumore, ricadendo su un armadio.

"Agente Jauregui?" insistì Ian "Stai conseguendo gli ordini?"

Ignorando il suo superiore Lauren strinse la presa sulla pistola, tenendola davanti a se e avviandosi verso l'armadio cautamente. Una mano tenendo la pistola, Lauren usò la sua mano libera per afferrare la maniglia dell'anta. Incitandosi, aprì l'anta dell'armadio velocemente, puntando l'arma alla persona di fronte a lei.

I verdi occhi incontrarono dei terrorizzati occhi marroni e Lauren identificò la faccia di Camila Cabello, immediatamente abbassando la pistola e facendo un passo indietro.

"Ho Camila Cabello" Lauren affermò, sentendo un sospiro di sollievo di Ian dall'altra parte "Procedo al punto di evacuazione"

"Okay, bene. Sta attenta, Jauregui" disse Ian "Ci vediamo al campus"

La voce di Dinah incontrò ancora l'orecchio di Lauren quando Ian le ridiede il controllo e Lauren ascoltò le sue direttive per arrivare al punto di evacuazione prima che si voltasse verso Camila. La ragazza doveva avere circa la sua età, ed era nel mezzo della stanza con le lacrime che le scendevano sul viso, pallida per lo shock.

"Camila?" Lauren iniziò dolcemente, muovendosi piano verso la ragazza e mettendo la sua mano sulla spalla di Camila "Il mio nome è Lauren. Sono qui per aiutarti. Okay?" disse.

Gli occhi spalancati di Camila si erano soffermati sui corpi dei suoi genitori, il suo respiro pesante come la realtà della situazione che lentamente si insinuò su di lei.

Sentendo il panico crescere nella ragazza, Lauren scosse la sua spalla "Hey. Non guardare loro. Guarda me, okay?" insistì, portando una mano in alto per farle distogliere l'attenzione dai corpi morti. I suoi occhi acquosi incontrarono quelli di Lauren ancora una volta e Lauren poteva quasi vedere il mondo della ragazza schiantarsi intorno a lei. Una vibrazione di colpevolezza colpì il suo stomaco. Se fosse arrivata solo un minuto prima avrebbe potuto fermarli.

"Ho bisogno che tu sia forte per me qui, okay, Camila?" Lauren continuò "Ho bisogno che tu stia attaccata a me e usciremo da qui. Andrà tutto bene"

Lauren aspettò per una forma di reazione, i suoi occhi osservavano i lineamenti terrificati e come Camila provava a parlare e non usciva niente.

"Okay?" Lauren esortò ancora una volta.

Alla fine, Camila annuì debolmente. Senza il bisogno di altre conferme, Lauren prese la mano della ragazza, la strattonò fuori dalla stanza e corsero verso il punto di evacuazione.

La mano di Camila in una mano, e la pistola nell'altra, Lauren le portò fuori dalla location e velocemente si mossero per coprirsi nel cortile. Sicura di non essere vista, Lauren rallentò il ritmo e l'attesa di scappare salì siccome erano vicine alla salvezza. Finalmente raggiunto il lato est della location, Lauren scrutò il punto di evacuazione davanti a lei, i suoi occhi puntati sull'elicottero.

Come voleva fare una corsa per raggiungerlo, il suono di alcuni rumori incontrarono le sue orecchie ancora una volta e lo stomaco di Lauren sobbalzò quando vide oltre il muro dietro cui si stavano nascondendo un gruppo di uomini. Non appena iniziarono a camminare nella loro direzione, Lauren imprecò sottovoce.

"Okay" respirò, decidendo e girandosi per guardare Camila "Vedi quel fienile?" puntò oltre un cortile vuoto dove c'era un grande fienile.

Camila guardò e annuì "Si" disse, la sua voce leggermente tremante.

"Io distrarrò questi ragazzi" Lauren affermò "E mentre lo faccio, tu devi andare lì più veloce che puoi. In 15 minuti, quell'elicottero atterrerà lì. È qui per portarti a casa, okay? Una volta che sarai là, sarai salva"

"Aspetta - tu non verrai?" Camila chiese immediatamente, panico scritto sulla sua faccia.

"Devo eliminare questi ragazzi prima" Lauren disse, sapendo che non potrebbe lasciare Camila essere vista con qualcuno che non sia del clan di Morelli, "Ci vediamo lì. Tu devi solo andare lì veloce e senza che nessuno ti veda, okay?"

"Non posso lasciarti qui" l'altra ragazza sibilò "Vieni via con me ora" esortò "Loro non ci vedranno"

"Si ci vedranno" disse Lauren "Ascolta" sbuffò "Il mio lavoro ora è assicurarmi che tua sia salva. Ho bisogno che tu vada. Sarò proprio dietro di te"

"Promesso?"

"Io - ugh- si. Te lo prometto" Lauren annuì, pur conoscendo la possibilità di rimanere indietro.
Sentendo il rumore degli uomini avvicinarsi, Lauren fece un respiro profondo, i suoi occhi in quelli di Camila "Nel momento in cui vado, devi iniziare a correre. Non esitare"
"Okay" Camila borbottò, guardando al fienile e cercando di trovare la strada più veloce.
Mandando a Camila un ultimo sguardo di rassicurazione , Lauren prese la pistola e corse dalla parte degli uomini, prendendo posizione dietro ad un altro muro. Aspettando finche vide Camila iniziare a muoversi verso il punto di evacuazione, Lauren si preparò. Individuata Camila trasferitasi in una posizione più sicura, Lauren uscì dal muro e sparò a uno degli uomini.
Realizzando che erano sotto attacco, il gruppo velocemente si coprì e Lauren si nascose dietro il muro, una massa di proiettili colpì il suo rifugio in quanto gli uomini volevano ucciderla. Lei riuscì a sparare altre due volte prima che la pistola si fermò, facendole capire che non aveva più munizioni.
Aspettò mentre rimase sotto attacco, i colpi quasi repressi. Lauren lasciò la pistola per terra al sentire il rumore dei passi avvicinarsi per prepararsi a combattere.
Quando l'uomo girò l'angolo lei entrò in azione. Alzandosi Lauren portò una mano alta per disarmare l'uomo più vicino e fregargli la pistola, colpendolo in testa con essa prima di sparare ad altri due uomini che si avvicinavano. Prese a pugni anche l'ultimo uomo rimasto e lo disarmò. Dal cortile arrivarono altri due uomini, lo stesso sguardo di confusione sulle loro facce, completamente sopresi dell'allenata ragazza davanti a loro.
"Andiamo" Lauren sogghignò "Non sarete spaventati da una ragazzina, no?"
Senza perdere tempo, i due corsero verso di lei, uno tirandole un pugno mentre l'altro cercando di afferrarla. Schivando il pugno, Lauren tirò un calcio al naso dell'uomo prima di essere seguito da un colpo all'uomo che cercava di afferrarla.
Come continuavano ad attaccarla, Lauren ne mandò uno per terra inconscio e concentrandosi sul suo ultimo assalitore. L'uomo si alzò con un'espressione illeggibile sul suo volto quando guardò il suo compagno con la faccia sanguinante. Muovendosi rapidamente Lauren lo colpì con un pugno, afferrando le sue braccia e sbattendolo sul terreno. L'uomo lasciò uscire un lamento rumoroso dal dolore del suo braccio rotto prima che Lauren lo colpì di nuovo facendogli perdere i sensi con un colpo finale.
Lauren respirò pesantemente, asciugandosi la faccia e alzandosi.
"Dinah, per piacere dimmi che l'elicottero mi sta ancora aspettando"
"Hai 5 minuti, Lo" Dinah rispose immediatamente.
"Camila è lì?"
"Ce l'abbiamo" confermò Dinah.
"Okay, sto arrivando"

Sorridendo girò sui tacchi, solo per ritrovarsi con un colpo secco al volto, la voce di Dinah nel suo orecchio l'unica cosa che era a conoscenza di come il mondo attorno a lei fosse diventato nero
--
Lauren si sveliò in una grande stanza fredda, incatenata a una catena e i suoi polsi bruciavano per le manette troppo strette. Non poteva capire dove fosse, ma riconobbe le facce degli uomini nella stanza come quelli della gang di Bryant. Le sorrisero malvagiamente e dichiararono quanto fossero felici che si fosse finalmente svegliata.
Loro richiesero a Lauren risposte su chi fosse e da dove venisse; risposte che Lauren non gli avrebbe mai dato. Sapeva cosa sarebbe accaduto. Sapeva che i coltelli sul tavolo infondo alla stanza erano per lei. Sapeva che i coltelli erano le cose meno minacciose di quello che le sarebbe successo. Sapeva che non si sarebbero fermati finché non avrebbero avuto quelle risposte o finché il suo corpo non avrebbe ceduto. Da ora, se dovesse mai uscire da lì, lei non sarà mai la stessa persona che era prima.
E quando un grande uomo colpi tutte le sue dita con un martello, iniziò l'inferno personale di Lauren.

Undone (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now