13

905 57 18
                                    

Pov Nora.

Una volta entrata in camera mia, penso che forse sia il caso di aprire qualche libro per studiare. Da quando sono iniziate le lezioni ho soltanto ripassato gli appunti presi e nient'altro. Mi conviene decisamente cominciare a fissare qualcosa nella memoria, anche se, dopo ciò che è appena successo nel cortile con mia madre, Justin e suo padre, sarà davvero difficile non distrarsi. Infatti i miei pensieri sono ancora rivolti agli sguardi che quei due si sono scambiati al momento delle presentazioni, e solo ora, ripensando a quella scena, mi rendo conto che l'uomo indossava la stessa camicia del signore che mia madre ha notato sulle gradinate del campo da calcio.
Ma certo, che stupida.. Era la stessa persona. Quello seduto sulle gradinate e che ha provocato una strana reazione in mia madre, era il padre di Justin.
A quel pensiero, per poco non cado dalla sedia sulla quale mi ero seduta, e mi convinco che la donna mi sta nascondendo qualcosa.
Se mia madre conosce il padre del ragazzo che ho baciato, e che devo ammetterlo, mi ha inconsciamente rubato un pezzo di cuore, devo e voglio saperlo.
Intenta a chiamarla appena terminerò di studiare per chiederle spiegazioni, le mie riflessioni vengono spazzate via dallo spalancarsi della porta.
Izzy è di fronte a me con un sorriso a 32 denti.

Izzy Pov.

Una volta rientrata in stanza, trovo Nora alla scrivania, con sguardo piuttosto assente.
<<Ehi! Stavi studiando?>> domando chiudendo la porta alle mie spalle e dirigendomi verso di lei.
<<No, o meglio, in realtà la mia intenzione era quella, ma devo ancora iniziare>> risponde alzando le spalle.
<<Quando sono entrata avevi una faccia... strana. A che pensavi? A Justin?>> indago alzando il sopracciglio, punzecchiandola.
La rossa mi lancia un'occhiata rude ma poi sorride. <<No, anche se in qualche modo c'entra anche lui>>
Ora il suo viso è serio, ed io non posso fare a meno di sentirmi un po' preoccupata.
<<Che è successo?>>
Nora scuote la testa, e capisco che non vuole parlarne, così mi allontano ed entro in bagno per fare una doccia calda.
<<E tu non devi dirmi nulla?>> urla poi dall'altra parte del muro per farsi sentire da me, che nel frattempo ho aperto il getto.
Sorrido e mi affaccio, fingendo di non sapere a cosa si riferisce.
<<Tipo?>>
Lei incrocia le braccia e ammicca. <<Tu e Theo. Vi ho visti per mano>>
Beccati.
Mi lascio sfuggire una leggera risatina e le prometto che appena uscirò dalla doccia, le racconterò tutto per filo e per segno.

<<Da dove comincio?>> chiedo più a me stessa che a lei, quando finalmente sono asciutta e vestita.
<<Magari puoi provare partendo dall'inizio>> consiglia Nora in modo ovvio.
Giusto.
<<Beh, allora, stamattina, quando tu sei andata da Justin per restituirgli le cuffiette, Theo è venuto qui. È entrato dicendo che voleva parlarmi e, il succo della storia è che vuole provarci>> spiego ancora un po' incredula, ma felice. <<Immaginati la mia faccia mentre me lo diceva. Volevo tipo saltare sul letto e urlare, ma mi sono trattenuta>>
La ragazza di fronte a me scoppia a ridere, ma subito dopo mi abbraccia, visibilmente contenta.
<<Sono molto felice per te! Te lo meriti>> esclama ed io ricambio l'abbraccio stringendola più forte.
<<Mi raccomando andateci piano eh.. Intendo...>> mormora infine maliziosamente lasciando intendere l'argomento a cui si riferisce.
Soffoco una risata e la guardo negli occhi, per poi puntarle il dito contro. <<Piuttosto tu. Che succede con Bieber?>>
D'improvviso, le sue guance diventano leggermente rossastre e il suo viso si abbassa, imbarazzato.
<<Io.. Prima nella sua stanza mi sono lasciata un po' andare..>> sussurra. Faccio quasi fatica a sentirla, ma alla fine capisco benissimo ciò che dice.
<<Tu cosa? Oh mio dio Walker>> esclamo stupita per la sua sfacciataggine.
<<Ma no, cos'hai capito Izzy? Ci siamo solo baciati con un po' troppa enfasi, tutto qua>>
Tiro un sospiro di sollievo, ma quando sto per chiederle di descrivermi ogni dettaglio di quel bacio, qualcuno bussa alla porta.

Justin Pov.

Con mia fortuna, è Nora a venire ad aprire la porta.
<<Ehi, entra!>> esclama vedendomi sulla soglia. È raggiante, come se sapesse che sarei passato di lì.
<<Uhm, ecco, io veramente volevo chiederti di venire a fare due passi, se ti va>>
La ragazza mi fissa per qualche istante, poi gira la testa verso la scrivania, dove noto alcuni quaderni aperti.
<<Se devi studiare facciamo un'altra volta>> dico, anche se un po' a malincuore.
<<No, lo studio dell'apparato digerente in un bambino di tre anni può aspettare>> dice in seguito uscendo dalla stanza e salutando la sua amica, prima di raggiungermi.

Stiamo camminando ormai da cinque minuti, quando lei finisce di raccontarmi di Theo ed Izzy, i quali sembra si siano messi insieme. La sua narrazione mi fa immaginare scene di me e lei insieme, non proprio caste. Così, mentre è assorta a guardare la luna che già da qualche ora ha preso il posto del sole nel cielo, allungo la mano verso la sua e la afferro delicatamente, facendo scivolare le dita tra le sue.
Questo mio gesto, le provoca inizialmente un piccolo sobbalzo, ma alla fine, guardandomi, sorride e appoggia la testa alla mia spalla. Vorrei che fosse sempre così, perché non so come, ma quella ragazza mi fa venire le farfalle nello stomaco solo a guardarla.
<<Justin..>> La sua voce flebile che chiama il mio nome, mi risveglia da quella magia. La sua nuca ramata non è più sulla mia spalla, ma le sue pupille sono incatenate alle mie.
<<Dimmi>> sussurro.
<<Tu, oggi, non hai avuto una strana impressione quando i nostri genitori si sono visti?>> chiede arrestando di colpo i suoi passi come ad assicurarsi che io la ascoltassi bene.
<<Come se si fossero già conosciuti? Sì>>
Per un po' non disse più nulla. Nessuna parola aleggiò tra noi fino a quando non arrivammo vicino alla palestra.
<<Pensi che sarebbe giusto chiedere spiegazioni? Insomma, noi due ci siamo baciati e io credo che se i nostri genitori si conoscono dovremmo saperlo>>
Sinceramente, per quanto mi riguarda, il fatto di sapere se mio padre e sua madre si conoscono non mi cambia nulla.
<<Forse. Ma questo non cambierebbe niente. Anche se si conoscessero cosa pensi succederebbe?>>
La rossa sembra pensarci un po' su, e alla fine dice <<forse hai ragione Justin, ma..>>
Non ne potevo più di parlare, quello che volevo in quel momento più di ogni altra cosa era posare le mie labbra sulle sue. E così, la interrompo bruscamente, probabilmente anche in modo maleducato, ma non mi importa. Faccio collidere le nostre labbra e le muovo sulle sue il più lentamente possibile, per non perdermi neanche un briciolo del suo sapore.
Le sue mani, con mio grande piacere, mi avvolgono il collo e sento i suoi polpastrelli affondarmi tra i capelli. Rabbrividisco a quel contatto. Se c'è una cosa che mi fa perdere il controllo sono le mani di una ragazza tra la mia chioma.
Piano piano indietreggiamo fino all'entrata dell'edificio sportivo, senza mai separarci.

A Terrible Secret || J.B. {Conclusa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora