Capitolo 9: Una serata movimentata

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Per l'ennesima volta si stupì del fervore e della convinzione con quella ragazzina era in grado di esprimere le proprie convinzioni. Non sapeva se stava solo cercando di convincerla, di convincere se stessa o se davvero credeva in ciò che stava dicendo; in ogni caso era sorprendente la forza d'animo che sapeva tirare fuori. Aveva grinta da vendere e fiducia in se stessa, due qualità che non tutte le donne potevano vantare. Ma lei sapeva che a volte la convinzione non basta per far sì che qualcosa sia come vogliamo o crediamo noi. Gli esseri umani non hanno il potere di plasmare fino in fondo il proprio destino. Se avesse creduto alle sue parole sarebbe stata l'ennesima occasione per rifugiarsi in quel piccolo mondo di bugie che si era costruita, dove tornava di tanto intanto per illudersi. Anche sforzandosi, non riusciva a pensare a un altro motivo per cui Shuichi conservasse quel messaggio in particolare sul suo telefono, se non che non l'avesse mai dimenticata e che tutt'ora non volesse dimenticarla. Forse anche lui si era creato un piccolo mondo di bugie, solo che a quanto pare non voleva uscirne. Restare lì era più facile che andare avanti, e lei lo sapeva bene. Conosceva esattamente le fasi di un lutto, le aveva vissute in prima persona.

- Io credo che dovresti parlare con Akai-san ed essere sincera con lui, perché nascondersi non porta da nessuna parte e questo l'ho imparato sulla mia pelle- affermò convinta.

- Le cose sono più complicate di quello che sembrano...- sospirò, abbassando la testa.

Come poteva dirle che era stata la ragazza di Shuichi prima che lo diventasse sua sorella? Come poteva dirle che Shuichi l'aveva piantata in asso per iniziare quella apparentemente falsa relazione con Akemi? Aveva capito quanto fosse difficile per lei affrontare un discorso sulla sorella, non voleva certo far passare quest'ultima per una ruba-fidanzati o altro, né voleva la sua compassione per essere "la donna abbandonata". Se glielo avesse detto, sicuramente Shiho si sarebbe sentita in colpa per averle fatto tutte quelle domande insistenti. Lei stessa si sentiva in imbarazzo perché stava avendo una conversazione simile con la sorella minore della donna che le aveva "rubato" il cuore di Shuichi dalle mani. L'unica cosa che poteva fare era tenersi quell'ultimo segreto per sé. Aveva rivelato anche troppo.

- C'è qualcos'altro che non mi hai detto, per caso?-

Alzò di scatto la testa, fissandola negli occhi con la paura di chi sa di essere stato scoperto. Come aveva fatto a capirlo?! Era davvero così facile leggere nei suoi occhi ciò che provava? Di certo non aveva fatto molto per mascherarsi, ma la inquietava il fatto che quella ragazzina potesse capire le più leggere sfumature dei suoi pensieri.

- Possiamo cambiare argomento, per favore?-

La sua era sembrata più una supplica che una cordiale richiesta, ma davvero non sarebbe riuscita a sostenere oltre quella conversazione. Le faceva male, troppo. Non era pronta per affrontarla e forse non lo sarebbe mai stata.

Shiho doveva averlo capito, poiché abbassò la testa dispiaciuta.

- Mi dispiace, ho esagerato. Mi sono intromessa nelle tue faccende personali e sono andata oltre senza rendermene conto. Volevo solo aiutarti come tu hai fatto con me-

- Lo so e ti ringrazio per questo- le sorrise sinceramente, posando una mano sulla sua - Non ce l'ho con te, davvero-

Nonostante il loro scambio di sorrisi e la consapevolezza che nessuna delle due aveva preso in antipatia l'altra, il resto della cena non proseguì esattamente come se lo erano immaginato. Si scambiarono poche, fugaci parole, giusto per rendere meno imbarazzante quel silenzio fatto di pensieri, e quando la sua espressione si faceva triste nel ripensare a tutto ciò che era stato detto, anche quella di Shiho lo diventava a sua volta. L'ultima cosa che voleva era farla sentire in colpa perché aveva cercato di aiutarla; al contrario apprezzava che si fosse presa così a cuore la situazione.
Nonostante il sushi fosse delizioso, faticò a mandar giù pochi bocconi, compreso quel dolce mochi di cui aveva tanto bisogno in quel momento. Ormai entrambe evidentemente sazie, di comune accordo decisero di pagare il conto e andare via.
Estrasse il portafoglio dalla borsetta, ma non fece in tempo ad aprirlo che la mano di Shiho bloccò la sua.

Tomorrow (I'm with you)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang