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"Questo film è una schifezza, non possiamo cambiare canale?" domando, abbastanza schifata dal film di macchine che mi sta' facendo vedere. Death Race, il titolo, con uno che picchia tutti ed è il cazzuto di turno.
"Tu non capisci niente di televisione e film, ma sei una femmina è normale. Come minimo ti piacciono le soap opera e quei film smielati, tipo Twilight" mi prende in giro. Gli tiro un cuscino in testa, giusto per farmi valere. Da una parte ha ragione, mi piace la collana di Twilight, ed anche i film, sono una romantica che posso farci.
"Va bene, ti perdono solo perché sei il padrone di casa e il datore di lavoro. Comunque ti volevo proporre un bel film horror, che ne dici?" propongo, sperando che gli piaccia il genere. Mi guarda con una strana faccia, come se gli avessi proposto di occultare un cadavere. Mi riterrei offesa, se non fosse così buffo.
"Okay, ci sto', vada per il film horror. Anche se non ti facevo tipo da vedere certe cose, però mi fa piacere una bella scorpacciata di sangue e splatter!" ammette felice. Gira canale, cercando quello dove trasmettono i film horror. Mi alzo, preparo un po' di caffè, visto che la serata si prospetta abbastanza lunga. Metto anche i piatti sporchi nel lavello, domani devo fare le pulizie, visto che si nota la mia assenza. Tutto è tornato come quando sono arrivata, i vestiti ammassati da tutte le parti e le bottiglie, assieme anche ai cartoni della pizza, si sono accumulati. Il frigo è vuoto, di nuovo, il letto ha le stesse lenzuola. Non ci sono le bustine dei profilattici stavolta, a differenza, almeno quelle ha avuto la decenza di buttarle. Il caffè sta' uscendo, preparo le tazze e taglio una fetta di torta per lui, avendo appena scoperto la sua golosità. Aspetto che finisca e le riempio fino all'orlo, per poi zuccherarlo e girarlo. Metto il cucchiaio nel lavello e mi avvicino al tavolino, per posare le tazze e prendere il piattino col dolce. Gli passo le sue cose, mentre è intento a selezionare i titoli.
"Trovato nulla?" Chiedo, avvicinandomi. 
"No, niente che mi ispiri, tu che ne dici?" mi domanda, per farmi dare uno sguardo alla lista film. 
"Quella casa nel bosco, lo hanno visto dei miei amici. Me ne hanno parlato molto bene, proviamo?" propongo.
"Va bene, ma se fa' schifo, la colpa è tua" minaccia, penso scherzando. Fa' partire il film e spegne la luce, iniziando a mangiare la torta. Il caffè finisce anche troppo presto, mentre noi seguiamo concentrati il film. Sarà la stanchezza, sarà che mi sto' rilassando, senza più dovermi preoccupare dei soldi e di cosa ne sarà di me, mi assopisco. 
Qualche ora più tardi, un rumore forte, vicino al mio orecchio, mi sveglia. Kaleb, steso accanto a me, che russa. Adesso che faccio? Lo sveglio e lo mando a letto, oppure mi alzo e mi sposto, visto che lo spazio è esiguo? Opto per la seconda e delicatamente mi alzo, coprendolo per non fargli prendere freddo. L'istinto si impadronisce di me, portando la mia mano a fargli una carezza. Ma quel fugace contatto, scatena in me molto altro, mi abbasso e poso le labbra sulle sue, sperando che non se ne accorga. Fortunatamente non lo fa, decido di andarmene prima di varcare il confine. Vado in camera sua, mi spoglio ed infilo una t-shirt. Entro sotto le lenzuola, fregandomene, che non siano pulite.
Hanno il suo odore, limone e dopobarba, stringo il cuscino e chiudo gli occhi. Addormentarsi è facile, anche perchè il letto è morbido, comodo. Mi rannicchio, e rilasso i muscoli, scivolando nel sonno.
Mi sveglia il rumore della doccia, in funzione. Lo scorrere dell'acqua non aiuta a trattenere la pipí, per cui decido di osare, non riuscendo a trattenermi. Busso con forza, sperando che mi senta.
"Kaleb! Devo entrare!" Strillo.
"Va bene, entra" risponde.
Quasi sfondo la porta e mi tuffo sul wc.
Dio che liberazione. Sono a testa china ed occhi chiusi, per il sollievo.
Un rumore, forte e mai sentito, mi spinge ad aprirli.
Sta' ridendo, guardandomi attraverso il vetro. Divento rossa, sia per l'imbarazzo che per altro. Vederlo nudo mi fa sentire strana, con Trey non era mai successo. Sono accaldata ed ho uno strano formicolio, come se mi punzecchiassero nei punti più sensibili, senza essere spiacevole.
Anche lui mi guarda, la risata oramai esaurita. Se ne sta' immobile, sotto il getto dell'acqua, non smette neppure un attimo di fissarmi negli occhi. Poi, notando la mia reazione, si volta. In un attimo ho finito, schizzo via richiudendo la porta alle mie spalle. Ho l'affanno, come avessi corso la maratona, sono sudata e una strana corrente elettrica si disperde nel mio corpo. Cavolo, sembra un Dio greco, il corpo è scolpito e sodo, l'acqua che scorreva su di lui creava un effetto erotico. Un gemito mi scappa dalla bocca, che tappo immediatamente.  Ma è troppo tardi, lo ha sentito.
"Vai via, fino a che sei in tempo. Ti prego, vai Nikki" mi volto, faccio un passo. Qualcosa mi spinge a guardarlo, un'attrazione magnetica.
Nei suoi occhi si alternano due sentimenti, promessa e qualcosa che non voglio analizzare. Ed è quello che mi dà l'input, balzo fino alla porta ed esco. So fin troppo bene che cosa sarebbe successo se fossi rimasta, una cosa che, seppur desiderata, avrebbe rovinato tutto. Ho fatto bene a fermarmi, sono stata lungimirante.
Adesso però devo tenermi occupata, inizio a sistemare il piccolo salotto e la cucinetta. Lavo i piatti della sera e quelli di tutta la settimana. Tiro a lucido i pensili ed esco a riempire il secchio, con acqua e sapone. Rientro e me lo trovo davanti, con il casco in mano.
"Esco, non mi aspettare a pranzo" mi sorpassa e, veloce, esce.
Non sono sicura di come prenderla, da una parte ci sono rimasta male, dall'altra sono sollevata. Averlo in casa, sarebbe una continua tentazione e, reputazione a parte, non voglio trovarmi ancora in mezzo ad una strada. Per distrarmi, inizio la disinfezione di tutta la casa. Spolvero, spazzo, lucido i mobili, tolgo tutto quello che trovo in giro.
Dopo un paio di ore, la cucina ed il salotto, brillano. Passo così alla camera e al bagno. Tolgo le lenzuola, portandole alla lavatrice che è fuori, prendo anche il mucchio di panni sporchi e li divido per colore. Carico e do' il via. Rientro e mi guardo attorno, qui c'è qualcosa che non va. Ho un illuminazione, prendo la borsa ed esco, correndo al supermarket. Compro molte cose, pagando con i soldi che ho deciso di investire, in fondo cento dollari in meno, non sono la morte di nessuno.
Torno a casa carica come un somaro, però felice. Controllo la lavatrice e vedo che è finita. Meno male, mi sono attrezzata! Butto i panni nel cesto da bucato, nuovo di pacca ed inizio a stenderli. Una volta terminato, corro dentro e comincio a sistemare gli acquisti. Ho comprato un cesto per i panni sporchi, cosí smette di gettare le cose per terra, due pacchi di lenzuola complete, blu a pois neri. Una mensola a ventosa per la doccia, dove mettere i prodotti da bagno. Un bidoncino, per l'immondizia, e un porta phon sempre a ventosa. Inizio a sistemare, per poi pulire. Diverso tempo dopo, sono soddisfatta. Le sue cose sono in ordine, tutto è pulito. Resta solo da fare la spesa, ma ha detto che ci pensava lui. Mi arrangio con quello che c'è, mentre preparo la scaletta dei compiti e le cose da studiare. Una volta terminato, non ho niente da fare, ma non mi va' di guardare la TV. È una bella giornata e fuori c'è molto spazio. Corro alla valigia e cerco un costume ed un telo, prenderò il sole, ho anche adocchiato sul retro, una sdraio. Mi preparo ed esco, sistemando il lettino e su di esso il telo. Spalmo la crema e mi stendo.
Sento il telefono che suona, una notifica, lo sblocco e guardo.
Facebook, mi dice che Trey ha appena pubblicato uno stato. Si dice felice della nuova relazione, molto innamorato e non rimpiange il passato.
Di solito non cedo alle provocazioni, stavolta peró, non mi va' di fare la figura della sciocca. Mi scatto un selfie, postandolo e scrivendo:
- Never Again... ! - con faccine sorridenti e tag per Alex. Premo invio e... mi sento meglio, leggera! Mi rimetto al sole e mi appisolo.

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SIAE Bad Guys love a Good Girl - Daniel Sharman- SU AMAZON. 29/09/2016Where stories live. Discover now