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Puntuale come sempre, alle dieci spaccate, Alex fa' il suo ingresso nel piccolo cortile di fronte casa mia.
Sono già ad aspettarla, da cinque minuti, per cui non perdo tempo e salgo in auto con lei.
"Ehi, mi hai dato ascolto! Nessun vestito da educanda, brava la mia Nic!" Esclama, rimettendosi in strada.
Dovunque abbia deciso di portarmi, ha preso la strada che passa davanti casa di Kaleb.
Non è molto distante da dove vivo io anche se chiamarla casa è farle un complimento.
Proprio dove finiscono le case, a qualche miglio di distanza, c'è uno spiazzo in terra battuta.
Lì, ancorata al suolo c'è la casa mobile di Kaleb. Non è né piccola, né grande, una via di mezzo almeno a vederla da fuori. Accanto, una costruzione rettangolare che credo essere il garage. La moto è sempre parcheggiata fuori, quando c'è bel tempo, mentre è al coperto quando il clima peggiora. Ci stiamo passando proprio adesso, quasi ci avesse sentite o viste, la porta si apre e ne esce Amanda, con i capelli in disordine ed i vestiti stropicciati. Senza creare fraintendimenti su cosa possa essere successo tra i due ma, non mi stupisco, le voci su di lui lo dicono, è un donnaiolo.
Infatti ne cambia come fossero calzini.
È anche vero che è bello, un metro e novanta, ben messo, capelli castani chiari e occhi azzurri che ti incantano. Piercing al labbro inferiore e tatuaggi su tatuaggi. Il classico bad boy, a cui nessuna resiste. Lei si volta, in cerca di un bacio che però lui le nega. Si appoggia allo stipite della porta e...
un clacson ci suona, facendoci ripartire di corsa.
"Secondo te, l'avrà baciata?" Chiede Alex, avendo assistito a quella puntata da soap opera.
"Non mi pareva molto intenzionato ma credo che non lo sapremo mai" ridacchio.
"Dannati automobilisti!" Si arrabbia la mia amica, per poi scoppiare a ridere tutte e due assieme.
"Come va' con Trey?" Si informa.
Non sono pronta a parlarne, anche se è la mia migliore amica.
"Siamo entrambi molto impegnati per cui ci vediamo meno. Per il resto tutto bene" sorrido incoraggiante, non ci credo neppure io.
"Bene! Adesso dimentica i pensieri, siamo arrivate!" Mi fa' sapere.
Parcheggia, a caso, visto che non ci sono i parcheggi ma una distesa di terra brulla.
L'edificio è piccolo, male illuminato e chiassoso.
Avete presente i classici bar per motociclisti, dei film? Ecco, è identico.
"Dobbiamo entrare qui?" Domando perplessa. Si volta verso di me, intrecciando le mani.
"Ho conosciuto un ragazzo e, lui, viene sempre qui il giovedì. So che il posto è orrendo, sembra il ritrovo del film Ghost Rider ma, mi piace davvero e mi fido solo di te" con quelle parole mi ha stesa.
"Va bene, lo faccio solo per te!" Rispondo.
Mi stringe, prendiamo le borse ed entriamo.
Dentro è ancora peggio, la luce rossastra, fa' apparire tutto come un viaggio psichedelico, il fumo, il sudore e l'alcol, hanno un che di opprimente.
Alex mi prende una mano e mi guida attraverso la calca. Ci sono coppie che ballano, gruppi seduti attorno ai tavoli in stile saloon. Il legno del pavimento, non vede una sistemata da anni e le pareti, sembrano essere state dipinte durante il mandato di Nixon. Dietro al bancone, si intravedono due figure, uno muscoloso e tarchiato, il cranio glabro e la pelle luccicante, strizzato in una maglietta con su' scritto Staff, di tre misure più piccola. L'altro, alto e magro, ha dei baffoni alla Wyatt Earp. All'angolo della bocca, uno stuzzicadenti che sta incamerando moltissimi batteri.
Mi sento tirare più forte e la mia amica, mi trascina ad un tavolo.
Ci sono quattro ragazzi, molto più grandi, ed una ragazza che è alle prese con un'ispezione orale del tipo sulla destra.
"Ehi, bamboline! Sedetevi, ci facciamo un giro" dice uno di loro, già sulla buona strada per la sbronza.
Si presentano e Alex, a sua volta, presenta me.
Mi sento a disagio, mentre lei è tutta presa a flirtare con il tipo.
"Ehi, Mac, un altro giro e aggiungine due" strilla, ad un cameriere.
Io tengo la testa bassa, non rivolgo sguardo o parola a nessuno, anche perché nessuno di loro mi vede. Arrivano i drink, che scolano tutti d'un fiato. Mando un messaggio a Trey, spiegandogli brevemente la situazione.
Mi risponde dopo molto, dicendomi che è fuori con la squadra, per il brindisi di augurio pre- partita. Non so che cosa fare, voglio andare via ma, non me la sento di rovinare i piani a lei.
Vado fuori, prendere aria mi aiuterà a decidere cosa e come fare. Mi siedo poco più discosta dall'entrata, su un muricciolo di mattoni. Aspetto dieci, forse quindici, minuti e rientro. Adocchio subito Alex che fissa sgomenta un punto.
Chissà cosa ha visto, ridacchio,  pensando che il novello ubriacone verrà lasciato di lì a poco.
Il sorriso mi muore sulle labbra, non appena metto a fuoco.
Trey, che si sta' facendo trastullare da Amanda. Indietreggio per lo shock, finisco contro qualcuno ma non dico nulla.
Scappo da quel posto, correndo, senza neppure sapere dove stia andando.
Sento la voce di Alex, che mi insegue per affievolirsi man mano che aumento la distanza.
Un boato nel cielo e la pioggia, torrenziale, inizia a cadere. Non vedo più nulla, investita dalla furia del temporale. Non riconosco la zona, c'è solo una strada, alberata da tutti e due i lati.
Continuo ad andare avanti, certa di giungere in un posto familiare, prima o poi.
Ed è così infatti, giungo davanti casa di Kaleb, faccio un passo e mi fermo. Non lo conosco affatto, se non per qualche battutina fuori da scuola, non è il caso di piombargli così.
Per fortuna Alex mi ha raggiunta, accosta e apre lo sportello.
"Mi dispiace Nicole, non lo sapevo" mi stringe, rassicurandomi.
"Mi puoi portare a casa per favore?" le chiedo.
"Certo, tutto quello che vuoi" replica.
"Resti?" Quasi la imploro.
"Era sottinteso" mi stringe la mano e riparte. Poco dopo siamo nel mio letto, dove io piango fino a seccarmi gli occhi e lei mi consola.

Continua...

SIAE Bad Guys love a Good Girl - Daniel Sharman- SU AMAZON. 29/09/2016Where stories live. Discover now