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Un rumore forte, proveniente dall'altra stanza, mi sveglia. Oddio, no, russa, povera me!
Mi stropiccio gli occhi e mi guardo intorno, del tutto sveglia. Mi alzo e silenziosamente, vado in bagno. Passo davanti al suo letto, dove è disteso scomposto, a pancia sotto e vestito solo con dei boxer. I piedi penzolano fuori, essendo troppo alto.
Entro subito e mi sistemo, in un baleno. Ho paura di svegliarlo e avere un solo bagno, tra l'altro in camera sua, non aiuta. Corro in punta di piedi in cucina, dove apro la valigia e cerco dei vestiti. C'è il sole fuori e la pioggia, ha aumentato l'afa. Metto una canotta, dei pantaloncini e prendo la borsa che uso per andare a scuola. Controllo che ci sia tutto dentro e vado al supermercato. Okay che mi ospita in cambio di aiuto ma, ogni tanto posso anche fare la spesa. Devo anche trovare un lavoro per racimolare qualche soldo. Arrivo di corsa, passando per un'altra strada, dato che casa mia(la mia ex casa, a questo punto) è nel tragitto.
Entro e saluto il signor Crane, proprietario.
Prendo quello che ci serve, per almeno una settimana. Ho preso molta pasta, carne, uova e latte, caffè. Cereali per la colazione e del pane fresco per oggi e in cassetta, per il resto della settimana. Pomodori, insalata e pesce. Con le braccia cariche di buste, me ne torno verso casa di Kaleb, quando un clacson suona all'improvviso.
Alex e Molly, che mi chiamano. Dico loro di seguirmi, non sapendo che quel gesto segnerà un grande distacco.
"Ma che ci fai qui? " chiedono in coro.
Spiego loro la diatriba con Meredith, il conseguente allontanamento e la proposta di Kaleb.
"Aspetta, mi stai dicendo che ti sei trasferita a casa di quel delinquente?" Mi strilla Molly, sconvolta. Mi sento punta nel vivo...
"Prima cosa, abbassa la voce. Seconda cosa, non è un delinquente. Dovresti smetterla di giudicarlo solo dal suo aspetto. Non è quello che determina una persona!" Rispondo per le rime.
"Ma ti senti? Non è quello che determina una persona? Certo che lo è! È un puttaniere, un delinquente e un approfittatore" mi urla ad un centimetro dalla faccia.
"Che c'è Mol, ci sei stata e ti ha mollato? Per questo lo odi così tanto?" Le chiedo a bruciapelo.
Mi tira uno schiaffo, non reagisco ma, sento la porta spalancarsi.
"Andiamo Alex, non abbiamo più motivo di stare qui."
La prende e la strattona, ma Alex la molla.
"No Molly, è la sua vita.
Le è morto il padre e la stronza l'ha messa alla porta. Ha tutto il diritto di andare dove vuole e ha ragione, devi smetterla di odiarlo per cose successe anni fa'" le dice.
Non replica, volta le spalle e va' via. Sará l'ultima volta che le parleremo, la nostra amicizia è finita.
"Mi spiace Nic. Lo sai com'è lei... ma io non ti giudico, ti voglio bene e ti sostengo. Se hai bisogno, sai dove trovarmi." Mi stringe e se ne torna a casa.
Mi volto e lo vedo, in mutande sulla porta.
Entro senza guardarlo, iniziando a mettere a posto la spesa.
"Non dovevi" dice.
Ho la sensazione che non si riferisca alla spesa.
"Sì invece. Non mi piace chi giudica solo dall'aspetto" Replico.
"Hai sentito, Nikki, non è per quello" termina.
"Sai una cosa, a me non interessa. Io non sono la tua fidanzata, tua sorella. Non mi devi spiegare nulla, resta il fatto che per cose sue personali, ti diffama e questo non va' bene. C'eravate tutti e due, tu non l'hai costretta e la tua reputazione la conoscono tutti. Se ha deciso di venire a letto con te, rischiando, è un suo problema" concludo. Adesso sono arrabbiata anche con lui, perché non riesce a tenerlo nei pantaloni.
"Non è venuta a letto con me. È perché l'ho mandata via che mi odia. Sono uno stronzo ma, non mi approfitto delle vergini" Esclama.
"Ma è inutile, tanto oramai sono marchiato" mormora.
Mi giro di scatto e lo aggredisco.
"E allora fagli vedere che sbagliano! Perché li lasci pensare male?" Chiedo con enfasi.
"Perchè ti importa?" Svicola.
"Rispondi prima tu, non cambiare sempre discorso! Se non le hai fatto nulla, ma lei dice il contrario, difenditi!"
"Perchè non serve a nulla! Io saró sempre il puttaniere, il delinquente. Nulla cambierà e se non importa a me, non vedo perché debba interessare a te!" Mi strilla.
Faccio un passo indietro.
"Mi spiace, che tu ti svilisca cosí, che non riesca a vederti come ti vedo io.
Che tu abbia cosí poca stima di te.
Ma hai ragione, non sono affari miei.
Ed hai ragione sul fatto che non può funzionare. Grazie di tutto, ti auguro tutto il bene ma, me ne vado" Prendo i borsoni e mi avvio, con fatica, alla porta.
La apro e porto fuori tutto.
Un ultimo sguardo, mi volto e mi indica la strada.
"Addio Kaleb" mi chiudo la porta alle spalle e me ne vado alla fermata dell'autobus.
Non aspetto molto, passa dopo quindici minuti, salgo e mi metto vicina al finestrino.
Guardo la sua casa, sparire in lontananza, sperando che esca per fermarmi. Ma come l'altra volta, non lo fa'.
Arrivo in centro e infilo nel primo motel a buon prezzo. Papà, così come dice il documento, mi ha lasciato una discreta somma. Mi servirà per andare avanti e trovarmi un lavoro.
Domani stesso inizierò la ricerca e mi daró da fare!

Continua...

SIAE Bad Guys love a Good Girl - Daniel Sharman- SU AMAZON. 29/09/2016Where stories live. Discover now