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"Kaleb, ci sei?" Busso piano alla porta, senza ottenere risposta. Sono le undici, la moto è qui ma di lui nessuna traccia.
Riesco non so come a trovare il piccolo, ma diciamo pure microscopico, campanello nascosto dietro alla cassetta per le lettere. Premo il pulsante ed aspetto.
"Un attimo Nikki, mi sto' vestendo" mi urla, poco lontano. Mi siedo sullo sgabello che c'è vicino alla porta, in attesa. Arriva poco dopo, sento i passi, spalancandola.
"Ciao" il laconico commento.
"Buongiorno, sei sempre così taciturno di mattina?" Gli chiedo, entrando.
"Primo, per me è ancora piena notte.
Secondo, mi sono alzato presto e, terzo, dovrò passare il sabato a studiare, anziché con qualche bella ragazza" esclama.
"Bene, è un sollievo sentirsi inserire tra le brutte!" Poso il contenitore sul lavello. C'è qualcosa di diverso, sulle prime però non capisco cosa.
"Non ho detto che sei brutta" Si difende.
"Kal, lascia stare, stavo scherzando. Non sono qui per sapere che pensi di me, ti devo aiutare a studiare" sorrido, sedendomi. Mi imita poco dopo, aprendo un quaderno.
"Allora, stamani iniziamo con storia, va bene?" chiedo.
"Se proprio dobbiamo" mormora.
Non perdo tempo ed incominciamo, gli faccio un piccolo schema, mentre lui legge ad alta voce. Sarà più facile tenere a mente le cose importanti.
"Che fai?" Domanda, non appena finito di leggere.
"Ti ho fatto uno schema, ho inserito le date ed i passaggi più importanti. A questo modo, ti verrà piú facile studiare. Non ti perderai in tutto questo mare di parole" spiego.
Giro il quaderno, mentre lui mi guarda con la mascella serrata. Abbassa gli occhi sul quaderno e resta imbambolato.
"Cosí è molto piú semplice" ammette, con riluttanza.
"Bene, ne sono felice. Adesso che con storia siamo in pari, che cosa vuoi fare?" chiedo a lui, visto che sa' che cosa conosce e cosa no.
"Direi che è il caso di iniziare a cucinare. Sono le 12 passate" non mi sono accorta di aver già passato un'ora, in effetti con lui il tempo passa veloce.
"Va bene, ti do' una mano" faccio per alzarmi ma, scuote la testa.
"Ti ho detto che cucinavo io, tu stai seduta" non obietto, approfittando per guardarmi intorno. Capisco anche che cosa c'è di diverso, ha pulito. Il lavello è sgombro, i vestiti, le lattine e tutte le altre cose, non sono piú sparse in giro. C'é anche profumo di limone, tipico del detersivo. Sorrido, pensando che, forse, non è cosí pessimo come vuole apparire.
"Quindi, questa è la tua casa. Molto carina, vivi solo?" Domando.
Si volta come se lo avessi aggredito, una strana espressione, mette giù il coltello.
"Perché lo vuoi sapere? Il terzo grado non era compreso nel piano studio." Risponde, seccato.
"Era solo per fare conversazione, non c'é bisogno che ti alteri cosí. Essere sgarbato è una costante per te?" Chiedo a mia volta seccata.
"Non sono sgarbato, non capisco che cosa possa interessarti se vivo solo e se la casa è mia." Continua.
"Va bene, scusa se ho chiesto" Chiudo il discorso prima che degeneri. Non voglio litigare con lui, neanche un po'.
Si rimette ad affettare non so che cosa, mi guardo intorno.
Il tavolo con due sole sedie, su cui sono seduta, sta' davanti al lavello ed ai fornelli. Un piccolo frigo ed il microonde, incassato, nel pensile superiore, accanto a quello con piatti e bicchieri. Il pavimento, in linoleum, è marrone chiaro, cosí come la carta da parati. Il divano è sulla parete in fondo, abbastanza consumato e di un tetro marrone scuro, in pelle. Un piccolo porta tv, che ha visto giorni migliori e un 20 pollici, poggiato sopra. Una piccola credenza, sta' alle spalle del tavolo, anche questa un po' scrostata. Piú di questo non riesco a vedere, le porte delle altre due stanze sono chiuse. Sono curiosa, a dire il vero, vedere tutte queste cose, mi fa' capire molto di lui. Non se la passa bene economicamente, i mobili sono chiaramente di seconda mano, il frigo è quasi vuoto, se non si contano gli avanzi. La dispensa è piena di cibi liofilizzati, che costano poco al supermercato. Credo sia per questo che vuole il diploma, per migliorare la sua vita e, questa cosa, la dice lunga su di lui. Mettendo da parte il suo aspetto, che credo lo condanni molto, i piercing ed i tatuaggi non sono ben visti, soprattutto in una cittadina come questa, dove ancora le mentalità sono ristrette.
Eh già, Camden, è un posto tranquillo ma molto, molto indietro nel tempo. Figurarsi che ancora sparlano della signora Lucas, rimasta vedova, che dopo tre anni si è riaccompagnata. In questa città ci si aspetta che, se resti vedova, porti il lutto per il resto dei tuoi giorni.
"Spero che ti piaccia, non sono bravo in cucina" mi distrae dai miei pensieri.
"Nessun problema, anche io non me la cavo poi cosí bene, se non per le torte" mento, per il semplice fatto che questo ragazzo, mi sembra che abbia un grande problema di disistima.
"Davvero?" Chiede.
"Sì, l'ultima volta ho bruciato tutto. I fornelli non fanno per me" racconto.
Non replica, prende due tovagliette e prepara la tavola. Versa il misterioso contenuto nei piatti e li porta, per poi sedersi.
Assaggio, non è neanche commestibile ma, faccio finta di nulla, sorrido e finisco tutto.
"Non era male, per niente" dico.
Mi guarda attento, scruta nel profondo di me, lo lascio fare.
"Non mentire" il tono con cui pronuncia queste frasi, mi fa' rabbrividire.
"Era orribile" ammetto.
Tira via i piatti, con foga, facendo volare via i cucchiai. Mi piego per raccoglierli e sento che mi dice:
"Devi andare via. Non è una buona idea studiare insieme. Non ti voglio intorno, vattene" è brusco, irremovibile.
"Va bene, vado via" piego la testa e apro la porta, una parte di me, spera che mi trattenga. Non lo fa'.
Me la chiudo alle spalle e vado verso casa, maledicendomi per le lacrime che pungono i miei occhi.
Arrivo a casa, chiudo la porta e do' libero sfogo al malessere.
Essere scacciata così, mi ha fatto male. Averlo fatto arrabbiare, ancora di piú. Certo è  che, a carattere, non sta' messo molto bene, insomma, reagire così è un po' esagerato. Volevo solo fare una cosa carina, lui si è incazzato.
Salgo in camera, mi butto sul letto e accendo il mio Mp3. Mi addormento, ascoltando You found me...

Continua. 

SIAE Bad Guys love a Good Girl - Daniel Sharman- SU AMAZON. 29/09/2016Where stories live. Discover now