"You Litte Bitch!"

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"You think I'm crazy,
You think gone,
So what if I'm crazy? All the best people are...
And I think you're crazy too,
I know you're gone.
That's probably the reason, that we get along..."
-Cit. Melanie Martinez | Mad Hatter

GENNY'S POV:

Quando arrivammo fuori casa della Professoressa Mallette, ovvero la mamma di Justin, il sole era calato e aveva lasciato il posto alla pallida luna che cresceva lenta in cielo.
Colorando la notte di deliziose sfumature blu e celesti.

Ero in piedi davanti alla porta, Justin al mio fianco, avevo la testa in subbuglio e il cuore in fiamme.
La sua mano era come il mio baricentro ora, se mi avrebbe lasciata, sarei caduta. Ero praticamente nelle sue mani.
Mi lasciai trasportare giusto due secondi nella mia testa ammirando come la temperatura della notte calava creando mini brividi per tutta la superficie della mia pelle, mentre prendevo profondi respiri assaggiando quel leggero venticello che delicato come velluto mi accarezzava i capelli e riempiva i polmoni di purezza ad ogni respiro.

A riportarmi alla realtà fu Justin che bussò alla porta con fermezza.

Sentimmo dei passi dietro la porta e poco dopo essa si spalancò rivelando la Professoressa con indosso una mise da cucina, si pulì le mani impolverate di farina sul gonnellino e sorridendo ci salutò calorosamente.

Che strana sensazione andare a cena a casa della Professoressa che pensavo mi odiasse più di tutti.

"Justin! Sono così contenta che tu sia venuto, iniziavo a credere che non lo avresti fatto!" Lo abbracciò.

"Buonasera Profe... uhm... Signore Mallette!" Balbettai porgendogli la mano.

"Oh!" Esclamò scuotendo la testa. "Chiamami pure Patty!" Aggiunse tirandomi in un abbraccio, ricambiai portando le mani dietro la sua schiena, anche se era imbarazzante... ma per mia fortuna durò poco.

"Siamo per caso in anticipo?" Chiese Justin indicando l'abbigliamento da cucina che indossava Patty.

"No-no! Tranquilli, stavo preparando un dolce dell'ultimo minuto. Spero siete affamati perché ho cucinato tutto con le mie mani!" Sorrise fiera di se stessa sventolando le dita delle mani in aria.

Sorrisi, forse un po' per farle piacere perché a dire la verità non avevo molta fame.

"Mamma!" Si lamentò Justin infastidito guardandola d'intesa.

Sapevo cosa voleva farle capire e mi sentii uno schifo.
Sapere che il mio ragazzo doveva ricordare alla mamma che la sua fidanzata è bulimica mi faceva sentire uno schifo.
Ancora una volta non ero abbastanza per lui, ma volevo esserlo e avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per diventare la fidanzata perfetta.

"Tranquillo. Va bene, sono affamata..." mentii "e non vedo l'ora di assaggiare cosa produce questo profumino!" Sorrisi annusando l'aria, alludendo al profumo di pollo arrosto che la irradiava.

Patty sorrise contenta e ci fece segno di seguirla in camera da pranzo.

La sua casa non era molto grande, senz'altro era molto accogliente.

"Posso dare una mano?" Chiesi.

"Per ora no tranquilla, è tutto in forno. Magari dopo mi aiuti a portare i piatti." Mi rispose gentilmente.

"Con piacere!" Ricambiai il sorriso.
Non so bene perché ma anche in quel momento continuavo a sentire vibrazioni negative fra noi due.

Decisi di dare un'occhiata al luogo dove era cresciuto Justin.
Al centro di quella camera da pranzo vi era un grosso tavolo per sei mentre contro la parete destra vi giaceva una vetrina nella quale sembrava esserci un servizio di cristallo. Alle pareti intorno vi erano appesi vari quadri, alcuni d'arte ed altri erano cornici che contenevano delle foto dell'infanzia di Justin, una in particolare che colpì la mia attenzione fu quella dove era pesantemente abbigliato per andare sulla neve e il suo sorrisino lo faceva sembrare un pupazzo da coccolare. Era così cuccioloso!

SHIVER (Sequel di IMPERFECT) Where stories live. Discover now