Capitolo 19

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Al quarto mese loro condivisero storie.

Era una domenica pomeriggio e non avevano davvero niente da fare oltre che a baciarsi sopra lo sporco sofà di Lauren, il che non era una brutta idea fino a che le loro labbra non finirono per addormentarsi e si videro obbligate a prendere un respiro.

Lauren: Parlami di loro.- Chiese ancora sdraiata sul sofà e mettendo il corpo di Camila sopra il suo, la testa della minore sul suo petto.

Camila: A cosa ti riferisci?- Si sentiva abbastanza confusa.

Lauren: Dei tuoi genitori, Camz... Quelli veri.

Camila: Milika e Gordon sono i miei genitori veri.

Lauren: Non è vero.- Negò subito. -Non li chiami nemmeno mamma e papà... Gli vuoi bene, Camz, però non hai ancora dimenticato i genitori che avevi prima.

Camila sospirò e lasciò scivolare una lacrima sulla guancia, dato che Lauren aveva ragione.

Camila: Si chiamavano Sinuhe ed Alejandro Cabello.- Cominciò a raccontare. -Erano ancora molto giovani quando mi ebbero... Sono stata un errore, in realtà. Loro me lo dicevano sempre... Mamma fumava canne tutto il tempo e papà trasportava droga attraverso la frontiera... Naqui a Cuba, certamente. Loro erano in un viaggio di "affari" quando le contrazioni di mamma cominciarono. Dopo tornarono in Messico... A volte dormivo tra la spazzatura del Messico. A volte dormivo nella spazzatura di questo paese. A volte nemmeno dormivo.

La tatuatrice sentiva le lacrime sulle sue guance, ma nonostante ciò continuava a parlare.

Parlare è necessario di tanto in tanto.

Camila: Mi tenevano con loro solo perché li aiutavo a fare soldi... Mi nutrivano con gli avanzi, ed io ero così magra in quel periodo, Lauren... Mi insultavano, mi picchiavano e mi sputavano... Non mi hanno mai fatta andare a scuola.

Lauren: Camz, non devi parlare se non vuoi.- La fermò chiaramente preoccupata.

Camila: Voglio.- Accettò mentre si puliva il naso.- Non voglio nasconderti niente... Mi fido di te, Lauren.

Silenzio.

Camila: Quando naque Sofi cominciarono a trattarla male ugualmente. Lei non lo ricorda, per fortuna... Un giorno degli uomini armati intercettarono il camion nel quale papà ci portava insieme alla droga. Loro odiavano le sue grida e pianti... Uccisero mamma e papà quel giorno. Sofi ed io avemmo la fortuna di stare dietro... La polizia arrivò poco dopo e ci trovò. Ci portarono subito all'orfanotrofio, e lì imparai a leggere e scrivere... Era strano perché io avevo otto anni e chiedevo aiuto ai bambini di cinque... Dopo qualche giorno conobbi Milika. Lei puliva i bagni... Disse che quando mi vide capì che doveva adottarmi. Gli chiesi di adottare anche Sofi, e lei solo rise e mi disse che l'avrebbe fatto anche se non glielo avessi chiesto.

Lauren: Lei... Milika deve essere incredibile.- Mormorò mentre le toglieva le lacrime e la abbracciava come se non volesse mai lasciarla.

Come se niente dovesse succedere quattro mesi dopo.

Camila: Lo è.- Affermò. -Milika e Gordon si occuparono di Ally quando i suoi genitori morirono in un incidente stradale e Normani soleva chiedere soldi per strada mentre cantava alcune canzoni... Il suo cuore è così grande, Lauren. Avrebbe potuto lasciare che altri se ne occupassero. Avrebbe potuto...

Però Lauren la zittì con un bacio.

Lauren: Non l'ha fatto, okay?... Non ti ha lasciata lì... Non le ha lasciate lì... Non pensare ad una vita diversa. Non pensare a come sarebbe tutto se non fossi qui, perché questo mi obbligherebbe a pensare a come sarebbe la mia vita se tu non fossi qui.- Mormorò. -Cos'è vivere senza di te, Camila?- E mentre lo diceva la sua voce si spezzò come un contenitore di cristallo al colpire il suolo.

La Tatuatrice Di Libellule ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenWhere stories live. Discover now