Capitolo 12

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I cambiamenti accadono lentamente, così lentamente che noi non li notiamo finché non lasciano segni permanenti.

Camila questo non lo sapeva.

Mentre leggeva il libro di Howe sdraiata sul suo letto non si rese conto di quanto fosse sano di mente all'inizio, né di come poco a poco la demenza invadeva le sue parole. Si rese conto solo del gran cambio che aveva attraversato il racconto quando le parole del lunatico si trasformarono in frasi senza senso.

"Ed ora qui Ana, dai capelli rossi, disse al cavallo: 'Ammazzami', e il povero Ruben, che era un cane, alla fine realizzò il suo sogno di essere un uccellino."

Niente aveva senso, e Camila dubitava che Lauren leggesse quel libro per un altro motivo che non fosse ridere della pazzia dello scrittore.

Fù allora che, quasi come se la pittrice avesse letto la sua mente, il suo telefono cominciò a riprodurre i primi accordi di Eighteen, annunciando a Camila che stava ricevendo una chiamata.

E non era una chiamata qualsiasi... Era la chiamata di Lauren.

Camila: Lern Jergi!- Salutò con entusiasmo prima di chiudere il libro di Howe bruscamente.

La verità è che la demenza del povero aveva cominciato a farle venire il mal di testa.

Lauren: Lern Jergi?- Ripetè. -È un soprannome un po' strano. -Riconobbe dietro l'altoparlante del telefono. -Però mi piace.- Camila potè quasi dedurre che la giovane stesse sorridendo.

Camila: Quasi tanto quanto la Nutella?- Tentò di scherzare.

Lauren: Quasi tanto quanto te.- Corresse. -E il tuo culo.- Aggiunse. -Però non prevedevo di dirtelo perché sarebbe suonato poco romantico.

Camila semplicemente si mise a ridere nervosamente.

Erano passate due settimane da quello che successe nell'appartamento di Lauren, e anche se qualcuno l'avrebbe creduto, ascoltando le conversazioni che avevano tenuto, che le cose cambiassero, questo non era il caso.

Non si erano baciate in queste due settimane, e non avevano nemmeno avuto stupidi litigi. Lauren non era andata molto avanti col dipinto di Camila, dato che finivano per distrarsi cinque minuti dopo aver cominciato... E i motivi delle loro distrazioni erano sempre così stupidi che qualcuno avrebbe roteato gli occhi ad ascoltarli.

Camila: Possiamo parlare di quanto fosse demente Howe?- Chiese con un sorriso. -Giuro che a partire dall'ottavo capitolo il povero era allucinato... E lo posso giurare perché si è dimenticato di scrivere il capitolo otto.

Lauren: È l'unica cosa di cui abbiamo parlato in queste due settimane.- Riconobbe. -... Penso che tu abbia letto i cinque libri di Howe che ti ho prestato solo per prenderlo in giro.

Camila: Certo che no!- Negò a voce troppo alta. Ally stava dormendo nel letto inferiore a lato e non voleva svegliarla. Come di solito la notte, Dinah e Normani lavoravano. -Lo faccio perché voglio capire che cosa si vede in questi libri.

Lauren: Non riuscirai a capirlo se tenti di capirlo.

Camila: Questo è confuso!- Piangnucolò. -E stressante.- Analizzò.

Lauren: Anche tu mi stressi quando ti chiamo e cominci a parlare solo di Howe, però non piagnucolo per questo.

Camila rise e respirò profondamente prima di parlare di nuovo.

Camila: Va bene, mi dispiace... Di cosa vuoi parlare?

Lauren: Verrò a prenderti domani allo studio. Voglio dipingerti ancora un po'... E magari potremmo baciarci alla fine... Credimi sono diperata.

La Tatuatrice Di Libellule ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora