Capitolo 14

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Non è che dopo quel bacio fossero qualcosa, o ancora non erano niente.

Si trovavano nella molto scomoda e disprezzabile metà.

Erano giusto nel limbo delle relazioni affettive.

Lauren: Non voglio più dipingerti.- Mormorò mentre camminavano lungo il corridoio prese per mano, dirette alla porta in fondo.

Camila: Sai che ciò significa che non mi vedrai nuda?

Lauren: Sì.- Affermò. -E davvero non mi importa.- Aggiunse con indifferenza.

Camila: Non posso credere che tu l'abbia detto, Lauren...

Lauren: Nemmeno io.- Disse con un dolce sorriso, il suo sguardo imbarazzato soffermandosi qualche secondo sul suolo. -Forse sto diventando pazza.- Scherzò.

Camila: Lo eri già...

Lauren si fermò dopo quell'affermazione e si girò repentinamente per vedere Camila direttamente negli occhi.

Un sorriso nacque sulle labbra della pittrice quando i loro sguardi si incontrarono, e nel momento in cui una delle sue mani accarezzò la guancia della tatuatrice prima di allontanarsi lentamente quello sembrava essere stata un'azione incoscente.

Lauren: Hai ragione.- Confermò. -Dovrò cercare un'altra spiegazione coerente, immagino.

E senza aggiungere altro strinse con ancora più forza la mano e la tirò all'interno della stanza che la tatuatrice conosceva già.

Camila: Che faremo adesso, Lauren?- Volle sapere con vero nervosismo. -Se vuoi andare direttamente al prossimo passo devi sapere che non sono pronta e...

Lauren: Camz!- La riprese. -Voglio solo parlare... Non voglio fare sesso con te... Anche se volessi non mi sento pronta per questo, e credimi che ero una di quelle che si spogliava davanti al primo idiota che rappresentasse un buon modello per una grandiosa opera d'arte.

Camila: Per caso non sei mai stata con donne?- Chiese mentre si sedeva sul letto, adottando la tipica posa seducente che usava per le sessioni con Lauren quasi subito. E non lo faceva per provocare la pittrice ma perché ci era abituata. -Parli sempre di loro al maschile... mai al femminile.

Lauren: Ce ne sono state varie. La maggioranza prostitute... Però con loro era diverso, andavo a letto con loro perché mi attraevano... Mi pento di essere andata a letto con gli altri, Camz, però non con loro.

Camila: Lo capisco...- Mormorò, ed era vero.

E faceva male anche se quelle relazioni erano state passeggere.

Faceva male perché qualcun'altro aveva baciato Lauren, e qualcun'altro l'aveva abbracciata, e qualcun'altro l'aveva toccata, e a Lauren era piaciuto.

Lauren: La prima è stata Mary, la prostituta per la quale mio zio pagò per sollevarmi il morale. Dopo, cominciando a dipingere, andavo al bordello e selezionavo le mie modelle. Se mi piacevano abbastanza le pagavo il doppio per far si che mi concedessero i loro favori al terminare...

Camila: Questo vuol dire che non hai mai avuto una ragazza?

Lauren: Realmente no... Al principio andavo al bordello tutti i giorni e pagavo sempre per il servizio di Mary. Le raccontavo delle cose, e lei ascoltava e tentava di farmi sentire meglio. Pensavo che avessimo qualcosa, però una notte la vidi ballare con un ragazzo e abbracciarlo come lo faceva con me, e mi resi conto che lei non mi ascoltava davvero né mi consolava. Lei era lì per i soldi, ed io ero lì per lei, perché avevo bisogno di sentirmi amata in qualche modo... Dopo sono stata con Jessy, un'universitaria che lavorava tutti i sabati in un club di streaptease. Durammo una settimana... Alla fine mi sono messa con Isabelle, che anche lei lavorava in un bordello. Non mi importava con chi andasse a letto, avevo solo bisogno di sentire di avere qualcuno... Mi lasciò per un tale Peter che aveva soldi e la scopava in un vicolo... Finì per rimanere incinta da quanto ho sentito.

La Tatuatrice Di Libellule ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenOnde histórias criam vida. Descubra agora