Capitolo 3

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Camila Cabello sapeva che era sbagliato attraversare la porta di quel ristorante di sushi, però lo fece lo stesso.

Voleva parlare con Lauren Jauregui.

Aveva uno strano senso dell'umorismo e parlava di vagine come se fosse un tipico tema di conversazione tra due sconosciute, però si sentiva affascinata per la sua bellezza e per il suo modo di essere. Non aveva mai conosciuto una persona così piena di fiducia, con movimenti così eleganti e sentimenti così enigmatici.

Cercò la ragazza con lo sguardo e non tardò ad incontrarla, seduta giusto al centro del posto, appoggiando i gomiti sul tavolo e collocando il suo viso tra le sue mani, mantenendo lo sguardo in uno dei bei quadri della parete con i lineamenti completamente inespressivi.

Camila sentì una lieve apprensione nel suo petto nel rendersi conto che non era l'unica a notare la presenza di Lauren in quel posto. Vi erano più di dieci uomini posando lo sguardo in modo subdolo su di lei, e questo la faceva ardere dentro, anche se la ragione di quell'incendio era chiaramente sconosciuta.

La tatuatrice alla fine arrivò al posto che Lauren occupava e si sedette difronte a lei. Immediatamente notò che gli occhi degli uomini cominciavano a percorrere anche il suo corpo.

Fù quando Camila comprese che Lauren aveva scelto quel tavolo giusto per quel motivo.

Le piaceva che la ammirassero. Le piaceva che si rendessero conto della sua incomparabile bellezza... Camila sospirò. Lei sceglieva sempre i tavoli negli angoli.

Lauren: Sapevo che saresti venuta. -Sussurrò con quella che poteva essere noia nella sua voce. La stava osservando con i suoi penetranti occhi verdi, gli occhiali da sole piegati nella tasca della sua giacca di pelle. -Per questo mi sono occupata di ordinare per entrambe. Spero che non ti dia fastidio.

Camila: Non mi da fastidio. -Confermò, ed era vero. Le piaceva l'audacia di Lauren. Le piaceva che non stava tentando di impressionarla cambiando il suo modo di essere. Le piaceva sapere che fosse se stessa.

Preferiva stare con Lauren essendo Lauren, che con Lauren tentando di comportarsi come un angelo.

Lauren: Bene. -Disse con un sorriso prima di muovere la sua testa lievemente verso destra, distogliendo gli occhi da quelli di Camila e concentrandosi in qualcosa dietro di lei. Quando Camila cercò col suo sguardo quello che Lauren stava guardando incontrò un bellissimo panda arrampicandosi sugli alberi di bambù perfettamente dipinto sopra una tela. Era il quadro che la ragazza stava ammirando prima del suo arrivo... -L'ho dipinto io. -Riconobbe con orgoglio, e quando Camila si girò per guardarla la scoprì sorridendo. E quello era un sorriso vero.

Camila: Non pensavo che ti dedicassi alla pittura. -Mormorò gentilmente con un sorriso mentre fissava le dita della ragazza, le quali servivano di appoggio per la sua testa. Pensò a quanti quadri hanno pitturato quelle piccole estensioni chiare, a quante volte quelle dita hanno lavorato ore ed ore per fare opere come quel panda che appena riceveva attenzioni. Pensava che fosse una ragazza con altri tipi di... interessi.

Ovviamente Camila aveva pensato che fosse un'impresaria, lavoratrice in un bar notturno, capo di narcotrafficanti... o lider di una setta satanica...

Lauren: Mi dispiace deluderti.

Camila negò immediatamente.

Camila: Non mi hai delusa, Lauren. Questa è una piacevole sorpresa... magari potremmo fare un concorso di disegni un giorno.

Lauren: Magari sarebbe un errore.

Camila rise su questa possibilità e si coprì la bocca con il dorso della mano.

La Tatuatrice Di Libellule ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin