84. "La strada verso casa "

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Passo a prendere il mio piccolo all'asilo, la campanella suona e mi avvicino all'entrata; lo vedo correre verso di me con lo zainetto e il grembiulino celeste.
«ciao amore di mamma » sorride
«ciao mamma» mi inchino per prendergli lo zainetto e mi lascia un bacio sulla guancia. Gli sgancio il grembiule e mi prende la mano.
«come è andata amore?»
«ho fatto tante cose oggi» mi dice salendo in macchina battendo le mani. Salgo anche io. «ho colorato, giocato con Riccardo »
«che bello»
«dopo lo vuoi vedere il mio disegno mamma »
«certo campione!» metto la prima è torniamo a casa. Nel tragitto alla radio becchiamo la strada verso casa. Michele si agita nel seggiolone e sorrido. Sono passati gli anni ma quella canzone resta LA CANZONE PER ECCELLEZZA. Il capolavoro che scrisse Lele in quel periodo resta sempre da pelle d'oca. Poesia innata. Alzo il volume.
«sai vorrei raccontarti che ho imparato a non cadere, a non farmi del male, a volere solo bene..." canticchia mio figlio poi guardando fuori dal finestrino. Scalo le marce e mi fermo al semaforo rosso.
«mamma»
«dimmi»
«a chi la dedicata questa canzone papà? » mi chiede dolcemente e curioso. Lo guardo dallo specchietto. Sorrido stessi lineamenti del padre e i miei occhi.
«a zio Mattia »
«allora sarà contento» annuisco. Continuiamo a cantare la canzone fino ad arrivare a casa. Mattia è orgoglioso di suo fratello, come lo sono io. Siamo tutti orgogliosi del lavoro che Lele ogni giorno porta a termine. Ci mette cuore, anima, sudore, costruisce ogni giorno per essere quello che è. Non puoi non amarlo. Non puoi non volergli bene. Non puoi non guardarlo negli occhi e non incantarti. Sono super gelosa di lui ma mi fido. È mio marito.
Aiuto Michele a scendere dalla macchina e saliamo in macchina.

[...]

Mi squilla il telefono. Merda sono le sette e io non sono tornato ancora a casa. È la volta buona che Elodie mi uccide.
«ragazzi io vado, gabri chiudi tu?»
«se ti fidi si!» rido
«rovinami i piani e giuro che non ti parlo più! »
«ok ok messaggio ricevuto. Chiudo io qui.»
«mi raccomando a tutti nessuno deve aprire e ripeto nessuno quella stanza li» indico la porta vicino alle scale.
«lele tranquillo» Alessio mi fa l'occhiolino e scoppio a ridere. Mi affrettò a rispondere. "Amore mio"
«ehi amo»
«papà »
«campione dimmi? »
«dove sei? Io senza di te non vado a nanna »
«amore papà sta rientrando »
«allora sbrigati! La mamma ha fatto il pollo con le patate»
«buonooo»
«si ma se non arrivi me lo mangio io»
«lasci papà senza mangiare?» rido. Entrando in macchina.
«shi! Ma dove sei?»
«sto in macchina tesoro, ero dalla zia Eli!»
«non fare tardi papà »
«adesso arrivo amore»
«ti aspettiamo! Anche la sorellina. » eccone un altro. Ma che hanno tutti. Non deve essere per forza femmina. Sarei troppo geloso.
«campione, papà deve chiudere se no non posso guidare. »
«va bene, sbrigati che se no non trovi le patate. Un bacino da me e la mamma»
«arrivo. Vi amo» chiudo. Sorrido e metto la prima.

Un Cuore In Due ❤Where stories live. Discover now