Dinah: Com'è che mio padre sa più del tuo appuntamento di me, Mila?! Per caso non mi vuoi bene?

Camila: Bene. Lo racconterò così dopo Normani non mi ricatterà con quella foto di me da piccola con le chiappe di fuori e così Ally non mi obbligherà parlare con lei in segreto per confessarmi- Cedette frustrata.

Dinah: Non è giusto! Così anche loro lo sapranno!

Camila: Prendere o lasciare, Hansen.

Dinah: Okay. -Battibeccò.

Camila fece un respiro profondo e cercò di guardare in un punto della cucina dove non si scontrava con gli occhi dei suoi familiari, però fu quasi impossibile, quindi potè solo arrossire e fingere che loro non fossero lì.

Camila: Le ho fatto un tatuaggio qualche mese fa e due giorni fa è tornata per un altro. Lei mi ha invitata mangiare ed io ho accettato perché... Perché voglio e posso... Abbiamo parlato. Mangiato. Mi ha dato il suo numero. Ci siamo salutate. Questo è tutto.

Dinah: Questo è tutto?! QUESTO È TUTTO?! -Era alterata. -Ti ha dato il suo numero, Mila! Dimmi che l'hai chiamata!

Camila negò immediatamente.

Stava per farlo un paio di volte, però c'erano sempre i suoi fratelli o le sue sorelle che entravano in camera per chiederle qualche favore, e dopo il coraggio se ne andava.

Sofia: Come si chiama, Kaki? -Era l'unica che la chiamava così, e le piaceva. Amava Dinah, Ally e Normani ed i suoi altri fratelli adottivi, però Sofia era speciale. Era l'unico vincolo che aveva davvero con chi era veramente.

Camila: Lauren Jauregui. -Rispose automaticamente.

Al dire il suo nome ricordò in modo automatico le sue espressioni, le sue parole, il modo in cui il suo corpo si muoveva con la grazia di un angelo, seducendola come un diavolo. Sorrise. Sorrise perché le piaceva, e lo sapeva, ma non aveva idea di cosa fare a partire da lì.

Milika: Fai attenzione, Camila. Non voglio che succeda lo stesso che è successo con Ariana.

Camila: Non commetto lo stesso errore due volte, Milika.

***

Dinah: Perché porti quel cappotto, Mila?- Chiese sua sorella mentre Normani cercava di alzare la cerniera del suo bellissimo vestito nero che la ragazza alta aveva scelto. -La festa sarà a casa di Alexa, e ci saranno più di cinquanta persone in un salone disegnato per venticinque. Sono sicura che farà caldo.

Camila: Devo coprire le mie braccia. Sono sicura che almeno cinque dei miei clienti andranno a questa festa, e se sapranno che non ho tatuaggi rovineranno la mia carriera.

Dinah: Potresti metterti tatuaggi finti.- Suggerì stringendosi nelle spalle.

Certo, non sarebbe stata la prima volta in cui Camila era obbligata a questo. Doveva metterseli per andare in piscina o in spiaggia, e in più una volta una cliente abbastanza esigente chiese di vedere le sue braccia per lasciarsi toccare dal suo ago.

Camila: Non ho i modelli qui, Dinah.- Ovviamente ne aveva bisogno. Non poteva andare in piscina con tatuaggi di teschi e la seguente settimana apparire con farfalle.

Dinah: Allora muori di caldo!- Finì incrociando le braccia chiaramente arrabbiata. Nella parte dietro del vestito Normani continuava a cercare di far salire la cerniera, ora con l'aiuto di Ally. -Io voglio solo prendermi cura di te.- Finse di fare la tenera.

Camila: Disse la ragazza che tentò di farmi ubriacare la festa scorsa... E quella prima ancora... E a quella che andammo prima... E al funerale del nonno...

La Tatuatrice Di Libellule ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenWhere stories live. Discover now