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Questo capitolo contiene una canzone inedita dell'autrice che è soggetta a copyright canzoni © by @Silvie_Marie. È vietata, quindi, la riproduzione di questi testi.

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Sei giorni dopo...

Arrivai di corsa all'aeroporto Heathrow dopo aver saputo dell'improvvisa e repentina partenza di Kelly. Mi aveva chiamato, dicendo: «Vorrei che tu e Finn vi chiariste prima della mia partenza.»

Intravidi Cassie seduta accanto a Kelly che stava armeggiando con le tante borse e valigie che ancora doveva lasciar passare sul rullo al Check-In della BA.

Appena mi intravide, si alzò di scatto e mi corse incontro, lasciando Finn sbigottito per alcuni secondi. Mi abbracciò mentre osservavo cupa Finn, che a sua volta mi stava squadrando gelido.

Cassie mi si affiancò, dandomi un buffetto sul braccio. Mi staccai da Kelly, lanciandole uno sguardo torvo e lei, di rimando, mi scoccò un sorriso troppo tirato.

«Non fare l'antipatica e vai a salutare Finn» disse continuando a sorridere Kelly che per poco non incominciava a saltellare.

Avrei fatto di tutto per non vederla così, tutto!

"Allora vai a fare l'impossibile" mi provocò, annoiata, la mia vocina, incrociando le braccia al petto.

Sospirai e lo feci di buon grado.

Mi avvicinai esitando a Finn che era ancora seduto. Si stava arrotolando un filo sfuggito dal maglione verde sul dito. Mi sedetti vicino a lui, senza parlare.

Non avevo il coraggio di parlare ora che sapevo che Fin aveva mentito a Tessa per mesi sui suoi veri sentimenti.

Guardai il pavimento dell'aeroporto, mentre pensavo a come iniziare il discorso.

L'ansia mi stava divorando il petto e le voci che risuonavano nel grande spazio, non mi davano grande possibilità di concentrarmi. Mi mordicchiai il labbro inferiore.

Mi voltai verso Finn che mi stava guardando ed appena notai la nota di sconforto e tristezza nei suoi occhi marroni, lo abbracciai lasciandomi guidare dall'istinto.

Lui rispose dopo un attimo all'abbraccio. Chiusi gli occhi e mi abbandonai in quel piccolo ed insignificante gesto d'affetto che sicuramente diceva molte più parole di un qualsiasi discorso di scuse. Finn si staccò e mi circondò il viso con le mani, poi mi sorrise teneramente.

«Mi spiace per averti messo in una posizione scomoda.» Sospirò. «Solo che non potevo sopportare di non essere riuscito a dirti quello che provavo per te.»

A quelle parole un applauso ci fece girare girare di scatto. Kelly stava applaudendo felice nel vederci riuniti.

Il mio cellulare squillò. Era Doug che mi chiamava dalla sala registrazione e mi comunicava che era richiesta la mia presenza. Dilatai le pupille sorpresa. Sapevo benissimo che la band doveva incidere l'album, ma non pensavo fossi invitata. Quindi augurai buon viaggio a Kelly, salutai gli altri e mi avviai verso il parcheggio.

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«Che piacere rivederla qui con noi, Mrs. Adams» commentò Mr. Smith appena incontrò il mio sguardo mentre facevo il mio ingresso nella sala.

Sorrisi timidamente e lui mi si avvicinò, stringendomi la mano e congratulandosi con me per i lavori che gli avevo inviato.

Appena Mr. Smith si recò nuovamente dai componenti della band, Doug mi diede un buffetto sul braccio. Un sorriso idiota gli arricciava le labbra.

Scelti Dal Destino (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora