Capitolo 52

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Abbiamo passato davvero un bel pomeriggio. Ho ricevuto un messaggio da Matt, che mi diceva che avrebbe passato la serata con degli amici, credo che sia una buona cosa. Probabilmente ne ha bisogno, ed è diverso dal passare il tempo con me. Quindi, vista la mancanza di un fidanzato, ne approfitterò per passare una notte da sola, guardando la mia adorata tv con Phil. Mentre torno a casa, il telefono squilla. Derek... Che cosa vuole adesso? Sentendomi un po' scettica, rispondo alla chiamata.

"Sì, Derek..."

"Jennifer, dove sei?"

"Sto tornando a casa"

"Ok...Possiamo vederci?"

"No, grazie. Mi piacerebbe passare una serata lontana da ogni sorta di problema"

"Ascolta, volevo solo scusarmi per ieri notte. Mi sono comportato da idiota"

Non posso crederci! Il grande Derek che si scusa? Non capirò mai questo ragazzo, è un enigma vivente! Preferisco non dire nulla e ascoltare cos'ha da dire.

"Non avrei dovuto parlarti in quel modo, non so cosa mi sia preso. Ma tu hai fatto irruzione, mi hai sfidato di fronte a tutti...Non sono riuscito a gestire ciò che ho provato in quel momento"

"E cos'hai provato?"

"Mi sono sentito patetico"

Mi acciglio e faccio un respiro profondo.

"Derek, che cosa vuoi?"

"Niente. Volevo solo scusarmi"

"Ok"

"Non mi aspetto che tu mi perdoni. So che sei arrabbiata, ma è così che sono fatto... E credimi, mi dispiace per questo. Quando vi ho visti andare via, con Matt...non so, io..."

Derek si blocca.

"Tu cosa?"

"Io...è fortunato, ecco tutto"

Sono sbalordita e si forma un silenzio imbarazzante.

"Comunque, volevo solo dirti che mi dispiace"

"Ok, Derek, è tutto a posto"

"Ok"

Proprio quando sto per salutarlo Derek spezza il silenzio.

"Matt è con te?"

"No, ha lavorato sulla sua moto questo pomeriggio. Cos'è successo fra di voi ieri notte, quando vi ho lasciati parlare?"

"Lui era arrabbiato con me per averti parlato di quella storia. Mi ha proibito di riavvicinarmi a te."

"Vedo che stai seguendo il suo avviso..."

"Stiamo solo parlando, Jennifer... E poi, Matt non è sè stesso, ultimamente"

"Sono preoccupata per lui...è distante e triste. Finge di voler lavorare sulla moto, ma ho l'impressione che voglia solo stare da solo"

"Già...la moto, è parte del suo problema"

"Che vuoi dire?"

"Credo che Matt te ne parlerà quando sarà pronto..."

"Ma...ha qualcosa a che fare con l'incidente che ha avuto qualche anno fa?"

"Non posso dire di più, Jennifer. Ho già detto troppo. Se lo venisse a sapere, sarebbe capace di venire a prendermi a pugni. Mi hanno già preso a schiaffi, questa settimana. Può bastare per il momento"

La voce di Derek ha un accenno di umorismo e non posso fare a meno di sorridere al ricordo del mio notevole schiaffo.

"Devo andare, Jennifer"

Non faccio in tempo a rispondere, che ha già riagganciato. Non posso credere si sia azzardato a mollarmi così, adesso avrò mille paranoie sulla moto di Matt.

***

Ho passato la serata a immaginare di tutto riguardo al cosiddetto problema di Matt, ma non volevo chiamarlo. Anche perchè è fuori questione menzionare Derek! Ha già avuto troppe attenzioni. Penso che Matt mi parlerà del problema, se esiste. Non voglio fargli l'interrogatorio. Il che significa che sono un po' agitata questa mattina, per non parlare del fatto che Will ha lasciato a me il compito di dire al tirocinante che, visto il ritorno del mio collega, il suo contratto è finito. Lo vedo raccogliere la sua roba, con sguardo scontento, in fondo mi dispiace per lui. Matt è un po' in ritardo, come arriva in ufficio, mette tutte le sue cose da motociclista sulla scrivania, per poi venire a salutarmi. Mi abbraccia, sfiorando le mie labbra con le sue, mentre si allontana accarezzandomi una guancia con discrezione.

"Ciao"

Come ogni volta che lo vedo, il cuore mi batte più forte e le mie labbra si distendono in un sorriso.

"Ciao, come stai?"

"Bene!"

"Cosa hai fatto ieri?"

"Ho dovuto vedere un amico, è parecchio bravo come meccanico e mi ha dato alcuni consigli per la moto"

Dopo questo breve scambio di parole, ci mettiamo a lavoro. Matt è sorridente, ma qualcosa mi dice che è solo apparenza. Dopo un bel po', Matt si stiracchia, si passa entrambe le mani tra i capelli e fissa il soffitto sospirando.

"Vuoi fare una pausa, Matt?"

"Sì, mi andrebbe proprio"

Praticamente salta via dalla sua sedia per poi prendere la mia e farla girare, voltandomi verso di lui.

"Hey! Sai che non sono una bambolina che puoi trascinare dove desideri?"

"Oh, davvero?!"

Lo guardo di traverso, lasciandomi sfuggire un sorrisino.

"Vieni?"

Mi chiedo come faccia ad avere sempre un'espressione così irresistibile. Mi alzo, sorridendo.

"Prendiamo solo un caffè"

"Naturalmente. Per chi mi hai preso?"

Si china verso di me, bisbigliandomi all'orecchio:

"Se vuoi, possiamo inventarci un codice per le nostre pause sconce..."

Gli do una gomitata e lui scoppia a ridere. Arriviamo alla sala caffè e Matt ne prende uno, mentre io opto per un succo di frutta. Poggia il gomito su uno dei tavolini e guarda altrove, fuori dalla finestra.

"Trauma da primo giorno?"

"No, sto bene. La mia collega è fin troppo sexy perchè possa lamentarmi"

Mi lancia uno sguardo consapevole che mi fa scaldare.

"è solo che la moto sta facendo i capricci. Ho ancora un pezzo da sostituire e, se non è quello il problema, non so quale possa essere"

"Lo scoprirai"

"Già...me ne occuperò a pranzo"

"Che ne dici se vado a prendere alcuni panini e ti raggiungo in garage?"

"Va bene"

"Ho sempre sognato vedere un ragazzo con la tuta aggiustare i suoi giocattolini. Lo trovo molto sexy!"

Alzo un sopracciglio e lui scoppia a ridere.

"Ho l'impressione che mi distrarrai..."

Quando sto per continuare la conversazione, Nicole entra nella stanza, seguita da una ragazza che non ho mai visto prima. Matt e io scivoliamo discretamente nel corridoio, e torniamo in ufficio.

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