Capitolo 46

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Sbatto più volte le palpebre, per essere certa di aver letto correttamente "Sono sotto casa tua. Matt". Non so se crederci o no, ma comunque afferro la mia giacca, dico a Phil di stare buono e scendo con calma le scale, fuori sta piovendo e i fulmini illuminano il cielo. Mi guardo intorno e  scorgo la macchina di Derek, parcheggiata sul lato della strada. Quando vedo Matt, il mio cuore smette di battere. Un leggero sorriso mi si forma sulle labbra e sono così felice di vederlo che corro verso di lui, nonostante la tempesta. Ma il suo sguardo è così malinconico che mi blocco a pochi passi da lui. Aspetto che parli, ma avrei tante domande da fargli che mi si sono bloccate in gola.

"Jennifer..."

Ci guardiamo l'un l'altra, nonostante la pioggia che ci bagna, non ci muoviamo.

"Non potevo più sopportare di starti lontano"

Matt dice questo in un sussurro. Il suo tono di voce è basso, a malapena udibile. La sofferenza che emana mi spezza il cuore.

"Neanch'io, Matt. Mi sei mancato. Questi ultimi giorni senza sentirti sono stati insopportabili"

"Mi spiace tanto...ma siamo partiti così in fretta che ho dimenticato il caricabatterie del mio telefono. E dopo qualche giorno, nonostante avessi messo da parte il credito per chiamarti..."

Si passa una mano tra i capelli, com'è solito fare quando si sente insicuro.

"Capisco...Almeno sei qui, ora, è tutto ciò che conta"

Matt mi guarda in maniera irresistibile, come un bambino sollevato.

"Se l'avessi saputo, non mi sarei preoccupata così tanto"

"Mi dispiace..."

Lo osservo, nonostante la nostra riunione, sento che è ancora immensamente triste. Improvvisamente mi viene un dubbio...

"Matt... che succede? Sei venuto a dirmi che devi andartene di nuovo?!"

La sua espressione cambia dal triste al sorpreso.

"No, certo che no..."

Matt poggia gentilmente le sue mani sulle mie guance bagnate, con un espressione colpevole.

"Non so...sembri così triste"

"Amore mio...stai congelando"

Ci dirigiamo sotto un portico, mentre le gocce di pioggia continuano a gocciolare lungo i nostri volti.

"Penso che staremo meglio dentro. Così rischiamo di prendere una polmonite..."

"Se mi vuoi ancora..."

"Ma certo che ti voglio... Perchè dubiti di questo?"

Ma stiamo scherzando?! Che domanda è?! Si rende conto di ciò che mi fa? La sua presenza, tutto ciò che è...Nessuno mi ha mai fatto sentire così.

"Io...Jennifer, ho avuto paura, quando ti ho conosciuto, perchè sapevo che saresti stata una di quelle persone che avrei sempre, sempre avuto paura di perdere. Ho avuto paura quando ho capito che con te ero pronto a rischiare, e a reinventarmi, e a mettere in gioco tutte le mie insicurezze. Ho avuto paura quando ho cominciato a notare che tu eri in tutte le cose che facevo, che dicevo, che vedevo, che ascoltavo, perchè ho pensato che un giorno se te ne fossi andata, non avrei avuto più niente da dire, da vedere, da ascoltare. Ho avuto paura quando per la prima volta me ne sono andato senza preavviso e senza sentirti, perchè temevo di vederti andar via. Ho avuto paura tante altre volte, perchè le cose belle fanno paura, perchè si ha paura della loro fine. Io ho ancora paura, ma quando ti guardo negli occhi smetto di farlo"

"Matt...ho tanto bisogno di te"

Mi fissa e io distolgo lo sguardo, arrossendo di colpo. Tutto ciò che ha detto mi ha colpito dentro e ritrovo quel calore che credevo disperso. All'improvviso si preme contro di me e assale le mie labbra con passione selvaggia, quasi disperata. Il mio intero corpo si rilassa, tutti i miei dubbi svaniscono. Sento solo la morbidezza delle sue labbra, il calore della sua pelle e il suo respiro che mi accarezza il viso. Immergo le mie mani tra i suoi capelli accarezzando dolcemente la sua nuca. Senza interrompere il bacio, passa le braccia attorno alla mia vita e mi preme meglio contro di lui. Come leva le sue labbra dalle mie, sono senza fiato, poi mi prende la mano e mi guida verso casa. Lo faccio entrare nel mio palazzo mentre la macchina di Derek parte, allontanandosi silenziosamente. Come arriviamo al mio appartamento, Matt mi porta velocemente in camera, pieno di determinazione. Mi spinge contro la porta, sollevandomi una coscia. Sento il suo corpo teso sul mio, mentre le sue labbra mi divorano il collo.

HE.LUI.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora