Capitolo 27

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Ho deciso di passare la domenica fuori, con Phil, quindi siamo al Central Park: il mio rifugio nel fine settimana, quando la Grande Mela è troppo affollata. La cosa buona è che la congiuntivite mi è passata. Mi sono fermata di fronte a un lago mentre Phil continua a pensare agli affari suoi. Il telefono vibra, è Matt 

-Hey, angelo! Torno sta notte alle undici. Ho voglia di vederti.

Non faccio in tempo a rispondere che il telefono squilla...sempre Matt.

"Pronto"

"Hey angelo. Stai bene? Sembri senza fiato..."

"Sì, stavo facendo jogging con Phil. Tu, come va?"

"Ti è arrivato il messaggio?"

"Sì, l'ho appena letto, stavo per risponderti"

"Prendo l'aereo fra qualche ora. Sarò a New York attorno alle undici di stanotte... Vorrei vederti, per baciarti e tenerti tra le mie braccia, mi manchi troppo"

Dovrei scoppiare di gioia, ma sono tanto agitata.

"Le undici?"

Ripeto ciò che ha detto, come un'idiota, per prendere tempo e pensare a qualcosa per sistemare la situazione.

"Sì, bè, per quando sarò da te saranno le undici e mezza"

"Io...è solo che non mi sento molto bene"

"Oh..."

Matt sembra deluso, sto per urlare, chissà cosa starà pensando.

"Sei arrabbiata?"

"No Matt, va tutto bene. Avrei voluto tanto vederti..."

"Jennifer,I ragazzi mi stanno chiamando, devo andare. Ci vediamo domani in ufficio, allora..."

La voce di Matt ha perso tutto l'entusiasmo che aveva all'inizio della conversazione. Bella merda, complimenti ancora Jennifer! Non ne fai una giusta!

"Sì, a domani!"

Come riaggancio alzo per un attimo gli occhi al cielo inspirando piano e cercando di trattenere le lacrime. Ho un disperato bisogno di qualche consiglio, e so benissimo chi devo chiamare.

"Pronto?"

"Hey Lexy...forse non è un buon momento?"

"No, no...dimmi"

La sento allontanare il telefono per chiedere qualcosa a qualcuno. Con chi ha passato la notte, mi chiedo.

"Lexy, non c'è niente che vada per il verso giusto, non so cosa fare"

"Oh...aspetta due secondi"

Sento qualche strano rumore, una discussione e una porta chiudersi.

"Ecco qua, sono tutta tua tesoro! Cos'è che non va?"

"Ho fatto qualcosa di veramente stupido"

"Cosa hai fatto Jennifer?"

"L'altra sera, ho confuso Derek con Matt...e la serata è stata molto..."

"Ferma...ferma...com'è possibile?"

"Bè tutto è cominciato quando Matt mi ha chiamata per dirmi che sarebbe tornato prima. All'inizio ero sorpresa, per via del concerto, ma ero così felice che non ci ho pensato troppo. E infatti non era Matt, ma Derek. Ci siamo incontrati e i baci non sono mancati...Siamo tornati al mio appartamento e siamo quasi saliti"

"Non ho capito una cosa. Matt ti ha chiamata ma è stato Derek a venire all'appuntamento?"

"No, è stato Derek a chiamarmi, fingendosi Matt"

Ho un groppo in gola, vorrei piangere ma sto trattenendo le lacrime.

"Oh, cavolo! Ok, ho capito"

"E ora mi sento orribile..."

"Ma non avevi intuito che non si trattasse di Matt? Bè...voglio dire..."

"Lexy, sono gemelli. Le loro voci sono identiche...Derek si è vestito come Matt, ieri...e io avevo questa congiuntivite che mi impediva di vedere i dettagli...Lexy si è tinto i capelli!"

"Incredibile!! Ricordo che è capitato anche a una mia amica...in realtà lei era consenziente, se capisci cosa intendo...Ma davvero non hai notato nulla?"

"Effettivamente l'ho trovato più diretto del solito...più esuberante. Ma ho pensato fosse dovuto alla nostra riunione"

"E poi cos'è successo?"

"Abbiamo passato la serata al bar. Abbiamo parlato, ci siamo baciati e poi gli ho chiesto di venire a casa con me. Non appena siamo arrivati davanti al mio palazzo siamo stati interrotti"

"Porca miseria! Ma non hai davvero notato nulla nel modo in cui ti baciava o ti teneva tra le braccia?"

"Te l'ho detto Lexy, no! Ci sono completamente cascata e mi odio per questo!"

"Ok...ok...e cos'ha fermato questo furbetto dall'approfittare di te fino in fondo?"

"Un tizio, si è fermato di fronte a noi e ha minacciato Matt...cioè Derek. Lui mi ha ordinato di tornare a casa mia, sostenendo che il tizio ce l'aveva con suo fratello e che sarebbe andato a sistemare la questione"

"Em...Ok..."

"Lo so, sembra assurdo. E non finisce qui..."

"Che vuoi dire?"

Mi fermo per fare un respiro profondo, fissando l'unica cosa normale della mia vita, Phil, che continua a curiosare innocentemente sul bordo dell'acqua.

"Quando ho capito cosa fosse successo...mi sono presentata a casa sua in preda alla rabbia"

"Cavolo, posso immaginare! Spero tu gli abbia fatto passare l'inferno"

"Era quello che volevo fare...ma l'ho trovato accasciato a terra, accanto alla piscina. L'hanno picchiato..."

"Oh... da quel tizio?!"

"Sì...Comunque sia, l'ho aiutato ad andare nella sua stanza"

"La sua stanza? Dai Jennifer..."

"Tranquilla, era totalmente innocuo... e comunque è meglio che non abbia provato a fare niente"

"E...come ti senti rispetto a tutto quanto?"

"Terribilmente male...mi sento così in colpa per aver confuso Matt con suo fratello...fa schifo...io mi faccio schifo"

"Ascolta...penso che non dovresti far pesare troppo questa cosa. Dopotutto vi siete solo baciati, niente di così terribile. Il colpevole qui è Derek"

"Lui dice che non sarebbe salito per...andare oltre. Effettivamente lui voleva dirmi qualcosa prima che quel tizio ci interrompesse"

"sì...ma...d'altra parte non mi piace per niente tutto questo parlare di gangster. Fai attenzione... Quindi quando torna Matt?"

"In realtà torna stanotte, mi ha chiamata perchè voleva vedermi prima di tornare al lavoro, ma mi sentivo troppo in colpa, così gli ho dato buca"

"Oh...pensi di raccontargli tutto?"

"Sì, ho intenzione di dirglielo, ma per il momento non ne ho il coraggio"

"Credo sia importante che tu glielo dica. Suo fratello non avrebbe mai dovuto fare una cosa simile, e lui dovrebbe saperlo. Non devi lasciare bugie tra voi due..."

"Senza dubbio hai ragione"

"Bè, senti, per il momento riposati. Schiarisciti le idee, domani penserai più lucidamente. E soprattutto SMETTI DI SENTIRTI IN COLPA!! Comunque non sono a New York in questi giorni, devo andare, se hai bisogno non esitare a chiamare, ok?"

"Oh, davvero? Dove sei?"

"Da...amici"

Percepisco che Lexy sta sorridendo, posso immaginare il suo sorriso trionfante.

"Dai devo andare, rilassati ora, ok?"

"Sì, ci proverò... grazie mille Lexy"

Quando riaggancio mi sento un po' meglio. Lexy mi aiuta sempre, è una fortuna averla.

HE.LUI.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora