Cap. 30

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E non l'ho chiesto, come nulla di ciò che ho imparato a ricevere dalla vita.
Nessuna richiesta, niente pretese per me, per noi, e nonostante tutto riesco ancora ad aprire le braccia e accogliere ogni piccolo, grande straziante dono.

E non l'ho chiesto, non ho chiesto di far parte di questo; di questo posto, di ciò che vi è nascosto, del solo riparo che conosco.
E non l'ho chiesto, nemmeno questo ho chiesto.
Trovarmi stasera tra le uniche persone a cui mi abbandonerei senza riserva alcuna.
Non ho chiesto di assistere e guardarli mentre battagliano per l'ego distrutto di entrambi.

Li prenderei per mano molto volentieri, nel tentativo di varcare la soglia e abbandonare tutto.
Per abbandonarli tutti, per abbandonarmi a tutto.
Li accudirei, amerei, rispetterei, trarrei forza da loro due, con loro due.
Mi accudirebbero, amerebbero,
rispetterebbero, trarrebbero forza da me; anche se riconosco di rappresentare solo un unico, piccolo e fragile peso.

Lo farei, ce la farei, a chiudere il male alle spalle di tutti.
Lo farei, ce la farei, e ciò nonostante non l'ho chiesto mai.
Non ho chiesto di aiutarci a vicenda, non l'ho fatto.
E non l'hanno chiesto a me, non l'hanno fatto.
Non hanno considerato chi resterà per ultimo, qui.
E fare il calcolo delle probabilità fa un male cane.
E fare il calcolo di chi resterà dei tre non è poi così difficile.

E non l'ho chiesto, non l'ho fatto.
Non ho chiesto di vivere la comatosa attesa di vederli andar via.
Non ho chiesto alle mie paure di farmi assistere come l'ultima ombra in sala, a guardare la vita che mi attende lontano da loro.

Non l'ho chiesto, e forse mai lo farò.
Non avrò mai il giusto coraggio di spingerli via di qui.
Per il bene, il loro bene, quello che gli auguro più che a me stessa.
Quello che mi dà la certezza di un futuro, del miglior futuro per loro, lontano da qui, lontano da me.

No, non l'ho chiesto. Non ascolteranno mai da me un "voltati e non girarti mai più", non lo faranno.
Non ascolteranno mai la mia voce che li invita, che incita la loro corsa. No.
La viltà che ho imparato ad avere, solo quella mi impedisce di farlo.

Cosa potrò mai essere senza di loro?
Senza il cuore grande di Davide a lenire le mie ferite, senza le spalle grandi di Luca a cui poter donare una parte del peso che riceverò ancora e ancora.
Cosa?
Sarei solo unica erede di un testamento da cui non ricevere altro che morte.
Cosa sarebbe mai di me, lontano da loro?

Che ne sarebbe di Josephine, del battesimo che mi ha donato ad entrambi con questo nome, quello tramutato e divenuto Nina.
E se oggi sono Nina è solo grazie a loro: al loro amore, che ha trasformato una persona qualunque in quella che hanno amato ognuno a proprio modo.

E se sono Josephine o Nina lo devo solo al loro cuore.
Ed il mio di cuore, che si è sdoppiato alla nascita, e deve essere così per forza.
Perché un unico cuore non può contenere l'amore grande come quello che provo per entrambi.
Non può esistere un cuore tale, al mondo.

E sarà stata questa la mia buona stella, forse: nascere tra due uomini che hanno fatto e dato tutto a dispetto dell'uomo a cui dovrei la vita.
E non potrà mai esistere persona al mondo meritevole di entrambi i miei cuori, se non loro due.

E sarà così, sarà così per sempre.
Sarò per sempre la loro Nina, lo so.
Anche quando arriverà chi li accompagnerà torcia alla mano lontano da qui, fuori dal buio.
Resterò per sempre ad aspettarli.

A guardarli allontanarsi piano dalle brutture che ci inghiottono adesso, quando resteranno solo piccoli punti indistinti, quando quello che riuscirò a vedere da qui, non saranno più le loro anime strette alla mia, ma fiaccole che si assopiranno pian piano.
Anche da lì sarò per sempre Nina.

E capirò che non è facile tornare indietro e ripercorrere tutto, solo per vedermi una volta sola a testa alta nella vita.
Anche allora sarò Nina, sempre e per sempre la loro piccola Nina.
La fragile, la figlia che non hanno mai chiesto di avere, ma a cui hanno donato tutto.

Anche allora sarò lì con loro, in un cuore che avrà forse meno spazio per me.
Giusto che sia così, in fondo.
C'è buona vita da augurare a chi ha condiviso la tua e ne conosce il retrogusto amaro.

E aspettare che accada sarà la mia clessidra personale, quando i granelli di sabbia del loro tempo, arriveranno a soffocarmi, solo allora saprò che sarò sola davvero al mondo.
Che non sarò più solo Josephine o solo Nina, ma sarò sola e basta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09, 2018 ⏰

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