Cap. 29

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Insistenti colpi alla porta, per la mancanza di risposta.
Il coraggio che non possiedo, mi permette di sperare in nessun replay di ciò che poco fa si è consumato qui.

E con qui, intendo qui nel mio stomaco, dove ho trattenuto tutto: dagli insulti di mio padre alla violenza di Luca, per passare infine al pianto disperato di chi mi ha asciugato le lacrime milioni di volte, da piccola.

Dove non sono capace di empatia, dove oltre a Luca ci sono anch'io a volere risposte.
Dove non può esserci amore persevarato, se nato dal disprezzo.
Dove ho visto erbacce nascere da marciapiedi in cemento armato, dove pochi sono i fiori che riescono a resistere, crescendo forti e fieri tra l'aridità e lo sterile che li circonda.

Li ho visti, di fiori così lì fuori, da qualche parte, e so per certa che mia madre la loro forza non la possiede.
Non crescerà mai più forte, sarà inghiottita dal cemento e sfiorirà sempre di più, a poco a poco forse, ma lo farà.

E qui è anche il posto di Luca, la sua pelle lacera è qui, il suo respiro pesante è qui, le lacrime che si è negato di versare sono qui.

Può essere dura dover essere uomo all'improvviso, e così è stato per lui. Ha svestito il ruolo da bambino da un giorno all'altro, ha appeso scarpette da calcio dove amava giocare in piazza, ha riposto le sue figurine dei calciatori nell'ultimo cassetto di se stesso ed è cresciuto.
Non ha voluto crescere, lo ha fatto e basta, per impedire a quello che vedeva, che sentiva, che provava, di lasciarlo bambino.

Dove non vi deve essere trauma alcuno, dove vi è chi si cura di te e non viceversa, dove non ti ritrovi a fare da marito dell'anima di chi ti ha partorito.

E qui è anche il posto di una madre, che non riesce a difendere la sua dignità e i suoi figli.
Dove vi è cecità e mancanza di rispetto per se stessi, non può esserci abbastanza di niente da regalare ad altri.

Dove nemmeno uno specchio riesce a riflettere il degrado del cuore; quello calpestato, bruciato, martoriato e gettato in un angolo.
Dove l'amore non sempre salva, occorre amarsi ed essere amati per trovare salvezza.
Dove l'amore dei figli non sempre basta, dove l'eccezione alla regola diventano persone fatte di carne e sentimenti.

Qui, proprio qui sono ammassati tutti i dove di questa casa: in quasi sessanta metri quadri di pareti a circondare e seppellire anni di dolore.

La distanza tra il qui, il dove e chi si trova dall'altra parte, è separata solo da un mucchio di legno vecchio.
E cerco in Luca la forza per aprire le mie paure.
La risolutezza sul suo volto accompagna i miei gesti.

"Non lui, non lui", mi ripeto mentalmente, mentre ruoto la chiave per accogliere chi c'è al di là.
E nel buio del pianerottolo, la mia supplica si tramuta in Davide, e le braccia che cedono a non permettermi di saltargli al collo.

Il respiro che ho trattenuto fugge via da me e con esso la stanchezza che sento.
Un debole sorriso mi incurva le labbra alla sua vista, e il sollievo si impadronisce di me dopo le ultime ore trascorse in una tensione costante.

Lo lascio entrare, lascio che entri lui e chi legata all'intreccio di due mani gli si nasconde dietro.
La vergogna a sostituire il sollievo, stupore di occhi che ho sempre conosciuto sommati ad altri estranei.

Il momento meno opportuno ad aggiungere spettatori nuovi.
Lo sporco che sento dentro, adesso. La nudità di questa famiglia vista da chi non conosce, da chi non sa, da chi può giudicare.

Mi proteggo come meglio posso tra le mie stesse braccia, la sensazione non cambia.
Nudi, siamo nudi, mentre io vorrei sparire, c'è lei che si nasconde dietro la schiena di Davide.

E mi sento ospite in casa mia, mi sento nuda ed estranea persino agli occhi di mio fratello.
E lo sdegno, e il disprezzo a dipingergli il volto per la scena a cui ha costretto ad assistere chi non aveva mai avuto modo di far conoscere da dov'è che viene.

E la rabbia verso noi e se stesso, la percepisco sulla pelle, mentre trattiene dietro di sè chi è riuscita a portarlo alla luce.
Dove cerca di proteggere chi gli appartiene.
Dove c'è chi gli ha insegnato che esiste altro fuori da questo posto, per lui.
Dove non tutto è marcio, anche per chi del marcio si è cibato una vita.

È questo forse l'amore?
Quanti dove, in un posto così piccolo, stasera.

JosephineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora